3 febbraio 2023

Eo

Andiamo al Cinema

Storia di un asino.
Storia di passaggi di proprietà, di fortune e sfortune, che mostrano che gran brutte bestie possono essere gli umani.
Si parte da un circo, che deve chiudere, che divide Eo dalla sua amata Kassandra e si arriva tappa dopo tappa alla fine.
In mezzo a tifosi scaramantici, macellai e allevatori di pellicce, ci sono però piccoli fari di speranza, fattorie didattiche, veterinari dal buon cuore e salvatori improvvisati che vedono la tristezza negli occhi di Eo pur ritrovandoci la loro, e quindi quei problemi che distraggono, che prendono il sopravvento, e che permettono a quell'asino dal cuore spezzato si scappare e fuggire inseguendo non tanto la libertà, quanto il passato.


La scusa, serve al regista per mostrarci paesaggi incantevoli, foreste fiabesche, cascate portentose, portandoci a spasso con Eo, facendo di quest'asino (che nella realtà sono sei) l'occhio con cui guardare il mondo in modo nuovo 
Un'operazione non nuova al cinema, Jerzy Skolimowski si ispira infatti a Au hasard Balthazar di Robert Bresson, ma che tra passaggi di proprietari e finale amarissimo mi ha ricordato il misconosciuto Marona o La mia fantastica vita da cane.
Lì, il più lo facevano collage e tecniche di animazione originali, qui lo fanno sì i paesaggi ripresi, ma anche gli attori che per pochi minuti entrano in scena dando vita a piccoli quadri o cortometraggi d'autore.


Si staglia, forse perché non così in linea con il resto dei racconti, l'episodio dedicato a a Isabelle Huppert e Lorenzo Zurzolo, matrigna e figliastro in una villa decadente come il loro rapporto.
Eo è testimone anche di questo scontro, lui (loro) che è un attore provetto migliore di altri cani.
I suoi primi piani, coì intensi, non possono lasciare indifferenti.


Come in Lamb, la pazienza ripaga registi e produzione che fanno degli animali i loro protagonisti, regalando un'umanità che non ti aspetti a quattro zampe e una lezione -di cinema, di vita- difficile da scrollarsi di dosso.

Voto: ☕☕½/5

3 commenti:

  1. Come mi ha spezzato il cuore il mini-asino di Colin! Il paragone con Lamb è solo per le prove attoriali di questi animali portentosi, purtroppo o per fortuna non c'è quella pazzia islandese qui.

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  2. Sarà mica una roba tipo War Horse con l'asino al posto del cavallo?
    Che se no scappo subito a gambe levate! XD

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    1. Il cavallo di guerra non ho mai avuto il coraggio di affrontarlo, qui siamo molto poetici e "piccoli", a volte quasi troppo. Ma il suo sguardo malinconico potrebbe conquistarti.

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