4 marzo 2023

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio

Andiamo al Cinema

Ero la prima ad avere dei pregiudizi.
Ancora la saga di Shrek?
Ma non era finita 13 anni fa?
Non avevano già dato fin troppi capitoli -quattro- ed eventuali spin-off anche seriali che non avevano goduto dello stesso successo?
Per dire, il primo film di questo gatto latineggiante con gli stivali alle zampe mica lo aveva visto.
Ma il potere degli Oscar non ammette deroghe (o meglio, quest'anno ne ammette una ma ci arriveremo) e così eccomi qui, pronta a sbuffare per una bambinata buona appunto per dei bambini.
Quanto mi sbagliavo, invece!


Perché sì, la struttura è quella classica, dove ci sono tappe da affrontare, paure con cui venire a pace, spalle comiche che fanno un gran ridere, tensioni amorose che fanno battere il cuore e cattivi che così cattivi in fondo non sono.
E poi, ovviamente, c'è l'oggetto del desiderio, che è un desiderio vero e proprio, che potrebbe sistemare tutto, per tutti.
Siamo sempre lì, in fondo, nel regno delle favole, anche se le favole sono più sporche, più sboccate, meno perfette.
Prendi Riccioli d'Oro, adottata ma che vorrebbe la sua vera famiglia a qualunque costo.
Prendi Big Jack Horner, collezionista di oggetti magici pronto a tutto.
E prendi Il gatto con stivali, infine, giunto alla fine delle sue vite, alla fantomatica nona che rimette tutto in discussione: come affrontare sfide e sfidanti? Come proteggere cittadini e città? Come festeggiare come se non ci fosse un domani, ora che quel domani non potrebbe davvero esserci?


Scappa con la coda fra gli stivali, preferisce la pensione anticipata inseguito com'è da quello che è letteralmente un arcigno cacciatore di teste.
E lo fa in quello che potrebbe essere la mia casa ideale: piena zeppa di gatti, sani o malandati, pigri e... gattoidi. Tranne Perrito, che diventa il migliore amico di Gatto, che con la sua ingenuità, con la sua semplicità diventa il cuore vero della storia.
Almeno per me, che anche se gattara e non fan dei chihuahua ho trovato irresistibile questo animaletto strampalato doppiato egregiamente da Harvey Guillén.
E a proposito di doppiaggio, siamo qui ad'alto rango, coinvolti assieme ai beniamini Antonio Banderas e Salma Hayek ci sono Olivia Colman, Wagner Moura e Florence Pugh, per dire.


Sì, la struttura è sempre quella, ma a cambiare sono contenuti che sanno essere adulti nella comicità come nel "dramma", con la paura che si fa sentire grazie a un lupo cattivo davvero, cosa che ha spinto mammine pancine a boicottare il film in sala per non traumatizzare gli infanti, come se non fossimo tutti sopravvissuti alla strega di Biancaneve, forse la cattiva più cattiva mai disegnata.
Ma vabbé, siamo nei tempi in cui si cancella pure Pepe Le Pew, perché un altro film di animazione non deve farci le spese?
Per fortuna, gli Oscar ridimensionano tutto, e anche se non così innovativo, anche se l'animazione è classica nonostante i momenti d'azione che cambiano di aspetto e rendono tutto ancora più esaltante, questo Gatto con gli stivali ha saputo sorprendermi, catturarmi, avvincermi.
Con le citazioni giusti a sbeffeggiare i classici Disney e omaggiare il triello western per antonomasia.


Sì, lo so, giocava facile con una gattara come me, ma non era un risultato scontato quando si tratta della saga di Shrek che mai mi aveva appassionata, che torna a rivivere dopo più di un decennio vittima pure lei della nostalgia canaglia.
Siamo pronti? Non so.
Per ora, sono felice di aver dato spazio a un film di animazione che sa essere adulto, che sa affrontare di petto la morte, i traumi e le paure, relegando gli insegnamenti più preziosi a un perrito.
Non vincerà, ma che bella visione è stata.

Voto: ☕☕/5

4 commenti:

  1. Grazie per la tua opinione, anche io sono molto scettica al riguardo visto che gli ultimi capitoli di Shrek e del Gatto con gli Stivali sono stati tremendi, ma contenta di sapere che invece questo sia gradevole. Mi trovo sempre in difficoltà quando si tratta di far vedere un cartone ai bambini, quelli fatti oggi mi mettono seriamente in imbarazzo: niente morte, niente violenza, niente sofferenza, niente cattivi... in pratica niente di niente!

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    1. Il cattivo qui metteva i brividi anche a me, ma finalmente qualcuno che fa paura e per un motivo valido, che regge la storia e la rende speciale dentro la struttura da favola.

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  2. Niente male davvero, soprattutto per l'animazione mista, utilizzata davvero bene, potrebbe essere uno dei titoli legati all'orco verde più riusciti, niente male per un titolo fuori tempo massimo ;-) Cheers

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    1. Una vera sorpresa, l'animazione e la storia. Ho un po' paura per il nuovo Shrek, ma se lo studiano bene chissà che non sappia sorprenderci allo stesso modo.

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