24 marzo 2023

Lo Strangolatore di Boston

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LO STRANGOLATORE DI BOSTON HA COLPITO ANCORA

Sono passati 60 anni dai suoi efferati omicidi, ma l'incubo sembra essere tornato.
Le vittime sempre delle donne, sole in casa, che rassicurate dal suo vestiario da tuttofare, convinte delle sue buone intenzioni di riparatore di termosifoni, finivano invece violentate e strangolate.
Tredici in totale, nell'arco di soli due anni.
La stampa ha scovato i collegamenti, ha reso più facili ma anche più difficili le indagini di detective sempre più nel mirino dell'opinione pubblica, fino al colpevole ideale.
Reo confesso.
Ma davvero un solo uomo si può dire responsabile di tutte e 13 le vittime?
Così diverse fra loro, fra età e fisionomia, modus operandi pure?
Il dubbio sull'esistenza di un imitatore, magari anche più di uno, ha aleggiato sulla città di Boston che non è mai riuscita a mettere la parola fine sulla vicenda.
Questa settimana, la svolta.
Con una nuova vittima.


Una giovane blogger italiana, che a Boston ci è andata grazie a Disney+ e che ha finito per crollare non una, non due, ma tre volte davanti ai colpi di questo strangolatore.
Le circostanze non sono ancora chiare, ma testimoni affermano di averla vista accendere la TV e decidere di dare una chance al film di Matt Ruskin, complice la presenza di Keira Knightley che nei film in costume sta sempre bene.
Tutto parte bene, infatti, ma qualcosa inizia a cedere dopo appena mezzora.
Uno sbadiglio, un'occhiata all'ora, e mentre Loretta McLaughlin si incaponisce nel diventare una giornalista investigativa contro l'ambiente maschilista che la circonda, la blogger di cui sopra cede.
Si addormenta ignara ormai dell'accento americano di Keira e delle sue faccette trattenute.
Ma si rianima, prova a difendersi e prosegue.
I sospetti aumentano, le vittime pure, ed è quando Luke Kirby entra in scena e non riesce ad attirare la sua attenzione, che la blogger capisce che le cose si mettono male.


Il ritmo continua ad essere soporifero, gli intenti che vogliono il caso collegato all'anima femminista di questi giorni sono sottolineati con il pennarellone grosso (cit.) rimaneggiando linguaggio e aderenza storica, e nemmeno la solita Carrie Coon tutta d'un pezzo riesce a salvare le indagini giornalistiche che cercano di rifarsi a quanto visto sempre a Boston con Spotlight o con The Post.
La fotografia cupa e priva di colore accompagna infine a una nuova caduta, quando si era ormai in dirittura di arrivo, quasi al finale, che lascia sospesi dubbi e sospetti.
I vicini di casa a sentire i titoli di coda scorrere fino all'ultimo secondo hanno allertato le autorità che hanno constato il sonno profondo di una nuova vittima non dello strangolatore di Boston ma de Il strangolatore di Boston.


Film che procede con il pilota automatico, sbandando tra strizzatine d'occhio all'attualità e alla passione crime che tanto dilaga, ma che non lascia il segno.
Solo sbadigli e una lieve irritazione.
La vittima in questione ha trovato più appassionante la pagina Wikipedia dedicata a  Albert DeSalvo, che ricostruisce meglio di Matt Ruskin la vicenda.

Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Hai riassunto alla perfezione, quando leggere Wikipedia è più appassionante che guardare un film sulla stessa storia: Hollywood, abbiamo un problema! ;-) Cheers

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    1. Quando mi addormento con una storia crime, il problema è ancora più sentito.
      Hollywood, meglio i podcast.

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  2. Ero un po' curiosa perchè ricordo il film con Tony Curtis, ma da quello che dici il film è proprio da evitare... peccato, mi piace Keira.

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    1. Pensa che a me ha fatto venir voglia di vedere questo classico con Curtis, direi che è piuttosto evitabile se hai di meglio in lista :)

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  3. Se questo post lo pubblicavi come pesce d'aprile, ci sarei anche potuto cascare XD

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    1. Vuoi dirmi che hai retto al suo effetto soporifero?
      Non ci credo.

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