25 giugno 2025

Echo Valley

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Da una parte un lutto difficile da superare, che lascia vuoti, lascia debiti, lascia sole a prendersi cura di una vita sognata in due, che spezza la schiena e richiede troppo.
La vita di fattoria, di un ranch con cavalli da accudire e sfamare, con lavori di riparazione che non possono essere rimandati, e quella metà del letto che rimane vuota dopo averla aspettata per così tanto, e scelta contro tutti.
Dall'altra un lutto che si lenisce e si rigenera, che lascia impotenti e pieni di rabbia, con sensi di colpa e senso di frustrazione.
La vita di una madre alle prese con una figlia tossicodipendente, che sparisce per mesi, torna cercando soldi, cercando tranquillità, portando con sé problemi sempre più grandi. Sono i no che dovrebbero aiutare ma anche i più difficili da dire. Soprattutto quando ci si sente soli, come per Kate.


La vita di Kate prende una piega ancor più drammatica quando la figlia Claire si presenta alla sua porta coperta di sangue e con un corpo in auto, quello del fidanzato violento e tossicodipendente, che aveva debiti pericolosi con lo spacciatore di zona e chiede aiuto a lei, a quella madre che ha sempre un piano B e che infatti finisce anche questa volta per aiutarla.
È il suo problema.
Quello che la porta a litigare con l'ex marito, che di certo non aiuta Claire a uscire dal giro della droga e a sfruttarla. Ancora e ancora.
Ma come non proteggerla una figlia che si vuole aiutare?


You have to be cruel to be kind, ma vallo a spiegare a Julianne Moore, che qui interpreta alla perfezione il ruolo della vedova lesbica, della ex implorante, della madre comprensiva ma soprattutto di una gelida mente criminale, che sa come nascondere corpi e camuffare omicidi.
Forse troppo gelida e troppo competente, in un film che oscilla fra i generi, che prende strade inaspettate, nel buio e nella natura della Pennsylvania.
Julianne da attrice di calibro com'è, non sbava nemmeno quando la sceneggiatura prende pieghe strane, troppo strane, facendo di Domhnall Gleeson un cattivo non troppo credibile per quanto unto, mentre Sydney Sweeney funziona un gran bene nei panni di una figlia lagnosa e viziata, in un ruolo più nelle sue corde rispetto alle commedie romantiche.


Decisamente pensato per la TV, chiude dentro gli spazi di una fattoria e di una casa in cui non sembra esserci troppo amore, in dinamiche un filo ripetitive e per questo più vere e in una risoluzione del giallo che riesce ad essere accattivante per quanto un filo esagerata.
Echo Valley funziona, anche se non è facile capire perché.
Forse per le attrici che riescono a non scivolare in ruoli a rischio.
Forse per una regia che pur rischiando di essere fin troppo patinata, si muove tra laghi, stalle e vecchie fattorie in modo attento.
Se cercate un thriller estivo salvaserata, ve l'ha prodotto Ridley Scott.

Voto: ☕☕½/5

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