Ero la prima ad essere riluttante e timorosa.
Io, che fan dei Peanuts lo sono diventata tardi, che da piccola più che le strisce guardavo i cartoni che trasmettevano in TV, tanto da avere anche un vecchio VHS.
Io che conservo ancora gelosamente un vecchissimo gioco da tavola che resiste da tre generazioni assieme a uno Snoopy in scala reale (o quasi).
Io che però le strisce, il loro acume, la loro genialità, le ho iniziate ad apprezzare solo da qualche anno.
Nonostante questo, il timore di veder snaturata la natura di questi bambini già grandi che vivono in un mondo in cui gli adulti sembrano non esistere, voci incomprensibili che parlano da una cattedra o da una parte, di timore, dicevo, ne avevo parecchio.
Quei disegni in 3D lontani dalla magia in bianco e nero di quanto è scaturito dal pennino di Schulz in 50 anni, quei colori accesi, quella modernità accentuata… cosa stavano facendo quel nipote, quel figlio?
A quanto pare, un tenero e delizioso omaggio al nonno e al padre, un regalo a noi fan, della prima o dell’ultim’ora.
Tanto può deliziare i più piccoli, che non conoscono la leggenda della "Notte buia e tempestosa...", del Barone Rosso, della ragazzina dai capelli rossi che loro possono vedere senza più alcun mistero, tanto però, se non di più, può commuovere chi tutto questo lo conosce bene.
Commuovere, sì, perché anche se la trama è risicata e a tratti un po' pasticciata, c’è tanto cuore in questo film dei Peanuts.
Il solito vecchio Charlie Brown è il solito vecchio Charlie Brown, sfortunato in tutto, nello sport come nell’amore, che cerca il riscatto con l’arrivo a scuola di quella ragazzina che lo folgora: obiettivo conquistarla, vuoi esibendosi come mago, vuoi facendo per lei i compiti (con quello spaventoso Guerra e Pace che incombe, come in uno dei miei episodi preferiti), vuoi diventando un ballerino provetto.
Ma a Charlie Brown, perseguitato come Fantozzi da una nuvola di sfortuna, tutto andrà male, o forse no.
Nelle sue mille ansie, nelle sue mille paranoie di bambino che bambino -fin dall’aspetto- non sembra, Charles è capace di insegnarci la lezione più importante, banale forse, ma mai abbastanza sottolineata, soprattutto a quel pubblico di bambini abituati ad avere tutto: è forte non chi non cade, ma chi si sa rialzare.
E così questo film commuove, e parecchio, intervallando le avventure di Charlie Brown (vero protagonista, con l’amico Linus, la sorella Sally e le amiche Lucy, Patty e Marci a fargli solo da spalla) a quelle del suo brachetto scrittore, impegnato in un lungo duello sui cieli, regalando risate e divertimento.
Tutti i timori iniziali sono quindi eclissati, e anche quei disegni che facevano storcere il naso, si rivelano essere più fedeli del previsto, con i tratti, le espressioni assolutamente degne di quelle di Schulz, con le sue strisce che qua e là fanno capolino.
L’unica nota fuori posto potrebbe riguardare la musica, ma in realtà pure quella, per quanto moderna e pop, in fin dei conti ci sta.
È sempre bello quando si può cambiare idea, è sempre bello ritrovare i propri compagni d’infanzia sempre uguali ma diversi, capaci di emozionare, di commuovere e divertire proprio come un tempo.
non sono ancora andata a vedere questo film perché avevo promesso di farlo con Paparotto Gigiotto, che è stato lui ad iniziarci, a me e Jn, all'amore per i Peanuts.... però non avevo molte reticenze, ammetto, avevo una gran voglia di vederlo, e speravo di non essere delusa... per il momento solo puntini di sospensione...
RispondiEliminaSe non avevi dubbi prima, non ne avrai dopo! Chi ama i Peanuts continuerà ad amarlo :)
EliminaIo fan dei Peanuts non lo sono diventato mai.
RispondiEliminaChissà se magari con questo fim...
Tu cuore di pietra? Ho timore del tuo parere, sii buono :)
EliminaCiao, condivido quello che scrivi, a proposito della commozione. E della piega che a un certo momento prendono gli eventi e i comportamenti di Charlie. Che colpo di scena strappa lacrime! Bello. Solo una cosa mi è mancata: il Grande Cocomero! 😀
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