27 agosto 2016

Io Prima di Te

Andiamo al Cinema

L'inizio è sempre quello per film come questi: il rischio buonismo, il rischio di scivolate verso il pietismo e il già visto, è dietro l'angolo.
Inevitabile di fronte a storie che raccontano di disabilità, di amore che nasce, di una morte dolce.
Inevitabile di fronte a un film attesissimo, e ancora non ho capito se per la presenza di Emilia "Khaleesi" Clarke o se per il successo del romanzo omonimo -che comunque non avevo mai sentito.
La storia è semplice quanto basilare di fronte a quello che ormai -da Quasi amici in poi- è diventato un genere: lui, bello, ricco, con tutta la vita perfetta davanti, viene investito, resta immobilizzato, tetraplegico, con conseguente odio verso il mondo e verso tutti.
Lei, buffa, inesperta, pasticciona, viene assunta per fargli compagnia e per stare con lui durante il giorno.
L'iniziale diffidenza lascerà il posto a un'amicizia speciale e poi (ma va?) all'amore.
L'unica differenza in questo caso specifico, in Io prima di te, è che quel lui scorbutico ma ancora affascinante e ancora ricchissimo, vuole morire.
E per vuole morire s'intende che ha già preso appuntamento in Svizzera in una clinica che pratica il suicidio assistito.
Compito di lei, con i soldi di lui, fargli cambiare idea, portandolo per concerti, corse d'ippica, in giro per il mondo.
Sì, letta così la trama fa pensare a uno di quei romanzi rosa facili facili, che si leggono con il pacchetto di kleenex a fianco.



Per riuscire a fare di più, allora, un film deve giocare la carta degli attori, la loro alchimia.
E tra Sam Catflin e Emilia Clarke, questa alchimia c'è, anche se....
Anche se, se lei è bravissima, irriconoscibile, buffa e divertente e recitano praticamente anche le sue sopracciglia, lui non si sforza poi molto, calare nella parte significa restare immobile ma non c'è traccia di trasformazione o vera e propria aderenza, vedi Eddie Redmayne per capire.
Bene anche gli attori secondari, in particolare la Jenna Coleman di Doctor Who per cui ho sempre un occhio di riguardo.
Prima di andare avanti, lo ammetto: ho pianto.
Inevitabile se non si è dei cuori di pietra. E anche piuttosto scontato visto il dramma e il romanticismo che si sta guardando.
Ma non per questo Io prima di te è riuscito a convincermi, anzi. È proprio quando il dramma si fa inevitabile che si sforza troppo la mano, che anche la recitazione di Emilia Clarke subisce un freno:

SPOILER quella confessione, nella spiaggia, di non aver cambiato idea, di voler morire, la rende patetica nel suo pianto, poco credibile e sopra le righe, sforzata. FINE SPOILER


Quello che davvero non mi ha convinto, però, è lo sviluppo della trama di per sé, la facilità di questa e la perfezione della tragedia, con la ricchezza di lui, la lista di cose da fare letteralmente prima di morire, la goffaggine di lei che sembra uscita da uno dei milioni libri rosa in circolazione, come se ragazze che non facciano cadere tazze, che non sappiano non rovesciare minestre, che non sappiano di essere bellissime sotto vestiti improbabili, non esistessero.
Incredibile ma vero, un po' di cuore di pietra ce l'ho anch'io, e lì dove doveva sciogliersi, tra canzoni romanticamente perfette, lì dove doveva farsi conquistare da richiami e frasi leitmotiv, se n'è rimasto fermo e indispettito. Anche in quel finale, decisamente patinato.
Perchè se di film così purtroppo ce ne sono tanti, troppi, se il tema del suicidio assistito è di quelli attuali e qui viene ben toccato -anche se non troppo approfondito- non basta un vestito rosso a fare la differenza.


Regia Thea Sharrock
Sceneggiatura Jojo Moyes, Scott Neustadter, Michael H. Weber
Musiche Craig Armstrong
Cast Emilia Clarke, Sam Claflin, Jenna Coleman, Charles Dance
Se ti è piaciuto guarda anche

7 commenti:

  1. Il libro, a sorpresa, lo avevo trovato leggero, carinissimo, con due protagonisti adorabili. Coraggioso, nel finale: perché sì, nella vita vera andrebbe così, ma senza quei lussi smaccati e senza la Emilia Clarke di turno. Il film l'ho trovato meno tutto, anche se guardabile. E concordo sulle lacrime di coccodrillo di lei, che quando cala il dramma si mostra pessima; lui, apprezzato pienamente in Posh, è un disabile più bello e fisicato di tutti noi, quindi poco sforzo e poca credibilità. Gli ho dato un sei politico, ma è un film strappalacrime che, paradossalmente, fa sorridere spesso e piangere mai. E i singhiozzi, l'affiatamento e l'ironia di un Colpa delle stelle se la sogna.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Colpa delle stelle non so se avrò mai il coraggio di affrontarlo, qui nella parte leggera si è fin troppo leggeri e perfetti tra bellezza, soldi e goffaggini viste e riviste, con il dramma, poi, il tutto casca ancora di più... lo si guarda, si piange e si sorride un po', ma resta gran poco.

      Elimina
  2. Nella parte finale del post hai voluto fare la criticona a tutti i costi, però se il film ti ha fatto piangere, vuol dire che il suo dovere l'ha fatto. E' inutile che fingi un cuore di pietra. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo dici solo perchè la lacrimuccia è scesa anche te ;) avrò pianto, ma né come erano scritti i personaggi né la parte finale di dramma mi hanno convinto, a pari di altri film che seguono lo stesso identico copione, c'è di meglio, anche senza la Clarke.

      Elimina
  3. A me è piaciuto molto!❤ Mi sono commossa alla fine, ma a me ha fatto più ridere (complici le scene buffe di Emilia Clarke e i suoi vestiti sopra le righe). Ecco il link della mia recensione, se vuoi leggerla ➡ http://gattaracinefila.blogspot.com/2016/08/recensione-del-film-anteprima-io-prima.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le scene buffe erano carine ma anche un po' già viste, come la tama di per sé da cui alla fine mi aspettavo qualcosa di più. Non è un brutto film, per carità, ma non si discosta dagli altri drammoni simili.

      Elimina
  4. Mah... non credo faccia per me, nonostante la Clarke :/

    RispondiElimina