1 marzo 2017

T2 - Trainspotting

Andiamo al Cinema

Scegli la vita, scegli Trainspotting.
Un cult, uno di quei film che finisci per sapere a memoria, per vedere e rivedere nonostante tu non sia proprio una che ama rivederli, i film.
Ma ogni scena, è perfetta, ogni dialogo, fulminante, senza per questo bisogno di una storia vera e propria (a conti fatti, si parla di un gruppo di amici, della loro dipendenza all'eroina, e solo alla fine del tradimento di uno di loro) ma portando in scena il ritratto di una generazione decisamente allo sbando, legata al passato e non al presente, figurarsi al futuro.
Ovvio, quindi, che di un sequel si ha paura, ma si ha anche tanta voglia.
Un sequel su carta, Porno, Irvine Welsh lo aveva dato alle stampe già nel 2002, e Ewan McGregor per primo non ne era rimasto entusiasta.
Si è aspettato, allora, il momento giusto, ovvio, quello della nostalgia canaglia che porta a continue reunion, e quello di avere tutti, cast, attori e regista, disponibili a tornare assieme.
E quel momento, finalmente è arrivato.



Finalmente sì, non purtroppo, perchè Trainspotting 2 non delude.
Non sarà e non poteva essere folgorante come l'originale, ma ne rispetta non solo la memoria, commemorandosi, ma ci dà nuove scene da amare, una nuova musica a farci da sottofondo.
Sono passati vent'anni, nei quali, in realtà, gran poco è cambiato.
Mark Renton è invecchiato un gran bene, si tiene in forma ad Amsterdam, e causa morte della madre, torna finalmente lì, ad Edimburgo. Il fantasma del suo tradimento non l'ha abbandonato, così come il fantasma dell'eroina non ha abbandonato Spud, quello dei ricatti e dei soldi facili Sick Boy e quello della violenza gratuita, Begbie, ancora in carcere, anche se per poco.
Così, la prima parte, è un ritornare sui proprio passi, a chiedere scusa, a guardare con nostalgia e malinconia a un passato da cui si è voluto prendere le distanze, tra flashback che ce li mostra tutti bambini, a pezzi del film originale.
Poi, si ingrana la marcia, in un'attività -illecita, va da sé- che si vuole mettere in piedi, in una vendetta che ha il colore del sangue che si vuole compiere.
In mezzo, una donna da dividere, una dipendenza da abbandonare, come sempre.


Come sempre, sì, perchè T2 cambia pelle ma non corpo, giocando volentieri con le sue scene più famose, giocando con i tempi di oggi, mostrando come chi fin da giovane aveva nostalgia degli anni '70, della loro musica, dei loro miti sportivi, e che quindi non potrà che continuare a guardarsi alle spalle, approcciandosi come può al presente.
Non tutto funziona, tra app che si potevano evitare, quella donna protagonista a cui manca il pepe di Kelly Macdonald e una parte centrale poco scorrevole.
Ma l'amore e il rispetto ci sono tutti: c'è una regia che si fa citazionista tra stazioni dei treni e fughe rocambolesche, che si diverte a reinventarsi tra fermi immagine, montaggi veloci e confronti. C'è un cast quanto mai unito, capitanato da un Ewan McGregor che, oh, dio, quanto è bello e quanto invecchia bene!, un Johnny Lee Miller divertito tanto quanto Robert Carlyle. a ricalarsi nei vecchi panni, e un Ewen Bremner vero cuore del film, alter ego sorprendente, capace ancora una volta di far inorridire e commuovere.
Poi c'è la musica, ovviamente, con nuovi pezzi da ascoltare e riascoltare, pur non avendo lo stesso appeal di quelli di un tempo, e infatti, basta una nota, una sola, che parte da un giradischi, a far fare un tuffo al cuore, che poi si spezza in due in un finale che è già cult.
Infine, le parole, le tante belle parole, i dialoghi fulminanti questa volta alleggeriti nel loro accento scottish, e quel monologo, quel "Choose Life" rivisitato e aggiornato, che ancora una volta colpisce a fondo, si fa indimenticabile.


Regia Danny Boyle
Sceneggiatura John Hodge
Cast Ewan McGregor, Johnny Lee Miller, 
Robert Carlyle, Ewn Bremner
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13 commenti:

  1. il primo è uno di quei film che non puoi incasellare in un genere, è "banale" poesia cinematografica, che ripetere è difficile... sarebbe come se Tarantino facesse un "Pulp Fiction2"... non so se renderebbe... però, lo ammetto, sono molto molto curiosa di vederlo

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    1. Un Pulp Fiction 2 non so come lo prenderei, non sarebbe nemmeno così necessario, qui diciamo che la curiosità di sapere cosa n'era stato di quegli amici traditi e di quel traditore c'era, oltre al fatto che Welsh in primis ne aveva scritto.
      La curiosità è d'obbligo, e per me, non c'è da rimaner delusi.

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  2. Sono ancora un po' timoroso di guardarlo, considerato l'inevitabile paragone con il cult anni '90, però la tua rece è decisamente incoraggiante. ;)

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    1. Il timore l'avevo anch'io, più dell'entusiasmo forse, ma sono uscita soddisfatta e felice, con nuova musica da ascoltare e nuove scene da imparare a memoria. E non parla solo la fangirl di Ewan che è in me ;)

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  3. Visto ieri sera. Una bella operazione nostalgia, che si prende un po' di libertà - molte libertà - rispetto al libro, ma tutto sommato non mi ha deluso. Carlyle è sempre un grande! :)

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    1. Carlyle è un matto da legare, ma per ovvie ragioni di cuore gli preferirò sempre Ewan. L'operazione nostalgia è gestita bene, non vive solo di luce riflessa, ma fa fare parecchi tuffi al cuore.

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  4. Devo vederlo, ma senza fretta.
    Come ho scritto oggi su un altro blog, quando Trainspotting uscì ero troppo piccolo per farmelo piacere. Letteralmente: due, tre anni. L'ho visto qualche anno dopo, ma senza cognizione di causa. Non avevo l'occhio, non sapevo di trovarmi al cospetto di un cult generazionale.
    Insomma, mi darò a una sanissima "revisione" per non arrivare impreparato. :)

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    1. Pure io anche se un po' più "vecchia" di te, Trainspotting l'ho visto dopo la sua uscita ma sapendo di trovarmi di fronte ad un cult: ed è stato amore, tanto da essere uno dei primi DVD originali presi con i miei risparmi, e una colonna sonora che gira da anni nelle cuffie.
      La revisione va fatta, ché qui di citazioni e riferimenti si abbonda, ma senza esagerare troppo.

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  5. Sei la prima a parlarne bene.
    Io ho molta, molta paura di rimanere deluso.
    Ma so che lo affronterò appena possibile comunque.

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    1. Paura ne avevo anch'io, ma a farmi compagnia ci sono anche Sauro e la Bolla: fidati, che c'è tanto cuore nostalgico nel tutto ;)

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  6. Sono rimasto soddisfatto da T2.
    Nonostante abbia qualche scena furba, apprezzo la morale di fondo. Sembra che critichi tutta quella schifosa nostalgia che sto periodo ci mangia la testa. Come se il passato fosse sempre perfetto...
    Mi dispiace non aver ancora letto "Porno", perchè non so cosa mi sono perso.

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    1. Già nell'originale i protagonisti erano degli inguaribili nostalgici, tra Sean Connery, Iggy Pop e George Best, e a quanto pare, guardare sempre indietro non gli ha fatto bene e non li ha aiutati ad andare avanti.
      Se ti può consolare, io non ho letto neppure Trainspotting, come potevo dopo aver amato così tanto il film?

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  7. Ha soddisfatto anche me questo T2 tanto temuto! Non è destinato all'immortalità come il primo (questo era ovvio), ma Boyle ha scelto il modo giusto per andare avanti dopo 20 anni e il suo stile salva tutto.

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