Dopo gli Oscar so White dello scorso anno, mai come quest'anno i film in corsa per una statuetta sono stati così Black.
Cercare di metterci una pezza o le polemiche dello scorso anno sono effettivamente servite per sbloccare progetti e sensibilizzare i produttori al tema del razzismo?
Mai lo sapremo, in un'industria così attenta a quel che si vuole, come Hollywood.
Ma poco importa se in una stagione come questa, non ci vengono presentati tanto film a tema per ripulirsi la coscienza sporca, quanto film con storie vere, interessanti, purtroppo ancora attuali, che meritano di essere raccontate.
Prendete la storia di Richard e Mildred Loving, un cognome che già è tutto dire.
Si amano, loro, in una Virginia che negli '50 ancora non accetta questo amore.
Il motivo è semplice: lui, è bianco, lei no.
Questo non li ferma, anzi, comprato un lotto di terreno dove costruire la loro casa, i Loving vanno fino a Washington dove il matrimonio "misto" è già legale, si sposano, festeggiano, ma al ritorno a casa vengono arrestati.
Sposarsi, resta illegale, il loro matrimonio non è riconosciuto, il loro vivere assieme non è tollerato.
La soluzione è quella di andare a vivere lì, a Washington, lontano dalla famiglia e dagli amici, lontano dalla natura e dal verde, in un'anonima casetta residenziale, lontano da casa, insomma.
Parte così una lunga battaglia legale, che approderà fino alla Corte Suprema, per riuscire a tornare a casa, a costruirsela, almeno.
E arrivano giornalisti interessati alla loro vicenda, avvocati disposti a rappresentarli... Ma loro, i Loving, non sono una coppia da copertina, sono silenziosi, taciturni, il loro amore non è gridato, è sussurrato, fatto di piccoli gesti, di mobili aggiustati, di serate sul divano stesi fianco a fianco.
È questo che li rende diversi, è questo che rende il film Loving diverso.
E difficile, soprattutto, perchè con protagonisti tanto silenti, tanto tranquilli, il ritmo è rallentato, le parole non sono proclamate come potrebbe proclamarle il Troy di Barriere o la Katherine di Il diritto di contare.
Si lavora per sottrazione, qui.
E Ruth Negga, così pacata, così semplice e lineare in un pensiero e in diritti richiesti che semplici e lineari sono -e per questo dovrebbero essere riconosciuti- si cala nel ruolo di Mildred in modo perfetto, con estrema grazia.
Meno bene va con Joel Edgerton, che fatico ad apprezzare come attore, e che qui, taciturno, a tratti burbero, non aiuta a farmi cambiare idea.
Jeff Nichols ci piazza poi, per un ruolo minore, il fidato Michael Shannon, ma alla regia, alla scrittura, non ingrana la marcia giusta. Dilatando i tempi, silenziando i suoi protagonisti, facendo passare anni e luoghi, a mancare è la scintilla, l'empatia.
Ci vuole pazienza, con Loving e con i Loving, e se è da premiare il non aver voluto fare un film politico e standard come è invece il semplice ma diretto e genuino Il diritto di contare, non può passare in secondo piano l'aver fatto un film per nulla diretto, poco fruibile.
Ed è un peccato, è una colpa, quando tra le mani si ha una storia così potente, una coppia così diversa e non tanto per il colore della loro pelle, quanto per come i due hanno combattuto la loro battaglia, ritrovarsi con la loro storia, per come è raccontata, a combattere contro la noia.
Regia Jeff Nichols
Sceneggiatura Jeff Nichols
Musiche David Wingo
Cast Ruth Negga, Joel Edgerton, Michael Shannon
Il Trailer
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Di norma adoro Jeff Nichols, e sono molto curioso.
RispondiEliminaDovrei schiaffarmelo entro il weekend.
Qui ho trovato poco Jeff Nichols, che di solito si fa ricordare se non per regia, per i personaggi. Il più lo fa la storia, ma mi saprai dire ;)
EliminaPoteva essere strappalacrime, ruffiano, cronachistico. Invece ha una linearità e una normalità che ho voluto proprio premiare. Mi ha emozionato molto, non so perché. Lei splendida e Edgerton, che non piace neanche a me, per me non da meno. Ma di burberi di poche parole c'era già Affleck. ;)
RispondiEliminaCon me è mancata proprio l'emozione, a parte qualche raro momento solo della Negga... con i burberi dalle poche parole di solito mi trovo bene, ma qui Edgerton non si imprime, e nonostante il nome, ho trovato il tutto privo di vero amore. Peccato.
EliminaMi trovi d'accordo su tutta la linea.
RispondiEliminaStoria molto potente, film meno e che finisce per essere noiosetto.
Ruth Negga poi è bravissima, mentre Joel Edgerton anche per me non regge il confronto.
Pellicola non malvagia, ma anche con me non è scattata la scintilla.
Edgerton non riesco a metterlo fuoco come attore, mai che mi abbia convinto, mai che mi sia stato simpatico, colpa di quella faccia un po' così. Qui, con poche parole e pochi gesti, non aiuta di certo a cambiare il ritmo soporifero.
Eliminapotrebbe essere il film del mercoledì...
RispondiEliminavediamo un po' cosa farò
Un visione, almeno per la storia che racconta, ci sta. Che poi possa annoiare mettilo in preventivo ;)
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