11 aprile 2017

Homeland - Stagione 6

Mondo Serial

A volte, quando una cosa è bella, è meglio darle una conclusione.
È un po' il grande dramma di noi amanti delle serie TV: tanto ci piace una serie, tanto abbiamo paura che ce la cancellino ma allo stesso tempo, paura che andando avanti si possa rovinare. Difficile, infatti, mantenersi sempre sulla cresta dell'onda.
Difficile, sì, se si arriva alla sesta stagione, e all'ennesimo scenario diverso.
Il caso, è quello di Homeland, che dopo Berlino, si sposta a New York, e sarà riuscita a convincermi anche quest'anno, io che ho difeso ogni sua stagione, perfino la quarta, e soprattutto la quinta?



Diciamo di sì.
Diciamo non del tutto, ma quando gli episodi li macino, la tensione la sento, significa che sì, Homeland ce l'ha fatta un'altra volta.
Ma ci sono un paio di punti da mettere in chiaro, perchè se è vero che la sceneggiatura ci mette un po' a carburare, se i primi episodi annoiano e sembrano non portare da nessuna parte, ci si redime in tutto e per tutto nella seconda parte.
Sono i personaggi, però, ad apparire di troppo ormai, invischiati sempre, sempre al centro dell'azione e con almeno sette/otto vite di riserva, che non ci si spiega.
Non si spiega un Peter Quinn che supera tutti e tutti anticipa, pur essendo ormai mentalmente e fisicamente disabile, non si spiega il suo destino beffardo, il suo salvarsi sempre -o quasi- tanto da risultare così poco realistico, così troppo ridicolo ora. Lo stesso vale per Carrie, connessa con il potere che conta, con le mani in pasta e la capacità di prevedere e salvare sempre la situazione, neanche fosse un supereroe.
Insomma, Homeland si reinventa, racconta di nuovo l'oggi e lo fa in modo splendido, ma una nuova serie, con nuovi personaggi a raccontarcelo, forse forse sarebbe più credibile.


Ma mettiamo da parte questi dubbi, mettiamo da parte pure un inizio con Carrie avvocato in gonnella, perchè presto ci si dimentica di Sekou Bah, e si entra nel cuore dell'azione, là dove il mondo degli haters, delle fake news, degli sciacalli sociali, viene messo alla luce, mentre il mondo protesta per un presidente che non vuole, ascoltando questi haters, queste false notizie, e il pensiero va a quel Presidente di oggi tanto contestato, giustamente? Chissà.
I dubbi, non possono che sorgere, gli intrighi, sembrano infiniti, così come i tradimenti e i doppi giochi, con il potere e la guerra sempre di mezzo.
Ad emergere, in un cast di soliti fuoriclasse, oltre all'impressionante trasformazione di Rupert Friend, è la granitica e gelida presidente eletta Elizabeth Marvel, davvero sopraffine soprattutto nel tener testa all'ex signor DuBois Jake Weber.
Il resto, è fatto come sempre di adrenalina, di struttura ben oliata e di ansia.
Una settima stagione è già confermata e stranamente da me voluta, nonostante il rischio si alzi di parecchie asticelle dopo questa stagione già di per sé non equilibrata e a tratti troppo stiracchiata e inverosimile.
Ma Homeland ha sempre le carte giuste, e l'asso nella manica, da saper giocare.
E lo conferma pure quest'anno.


6 commenti:

  1. Anche a me è piaciuta questa stagione, però come hai detto tu non è partita molto bene e sarebbe anche il caso di trattare le tematiche con una serie e personaggi diversi.

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    1. Diciamo che le mille vite dei personaggi lasciano un po' perplessi, ma presa a sé, la stagione è stata ancora una volta una bomba!

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  2. Io sono più o meno a metà stagione e non è che la visione stia procedendo in maniera entusiastica...
    Non lo so, mi sa che ormai mi ha stancato.

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    1. Tu ti stanchi velocemente, si sa, ma dagli tempo, vedrai che la seconda parte cresce in tensione e in storia... che poi non tutto quadri, lo si sa, purtroppo, essere da più di sei anni assieme a Carrie rende il tutto meno credibile.

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  3. Non l'ho ancora iniziata, ma sono fiducioso.
    Alla fine Homeland mi ha sempre conquistato.

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    1. Secondo me, ti conquisterà anche questa volta superati gli scogli dei primi episodi. Come sempre, ingrana e travolge.

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