7 febbraio 2018

Newness

Andiamo al Cinema su Netflix

A volte di un film è meglio non conoscere nulla, vederlo così, a scatola chiusa, e giudicarlo per quello che è.
Altre, però, le influenze che hanno portato alla sua creazione, alla sua scrittura, sono così forti da meritare di essere conosciute, di essere raccontate per prime.
Penso alla giovane con cui Linklater passò una giornata a Philadelphia, che lo ispirò per Prima dell'Alba, penso al fatto che Linklater si aspettasse di essere contattato da quella ragazza di cui aveva perso le tracce, dopo l'uscita del film, per poi scoprire che quella stessa ragazza era morta in un incidente stradale a poche settimane dalla premiere del titolo a lei dedicato.
Penso, in questo frangiante particolare, ad un'altra dedica, che arriva alla fine di Newness, prima dei titoli di coda, e commuove forse più del film stesso.
"A Anton - In the jungle".
Anton, è Anton Yelchin, bollino di garanzia da queste parti per i film più piccoli, più indipendenti, più romantici, e scomparso tragicamente davvero troppo presto lo scorso anno.
Come me, anche Drake Doremus è stato segnato da questa perdita, e ha avuto una chiamata, un'ispirazione, un voler rendere omaggio all'attore con cui aveva girato Like Crazy, e che da sempre amava quei film piccoli e indipendenti e romantici, decidendo di mettere da parte le grosse produzioni, abbandonare il respiro più ampio che Breath In aveva, il futurismo eccessivo di Equals, e tornare alle origini, per raccontare con un film piccolo, indipendente e romantico, ancora una volta l'amore.


Così abbiamo lei, Gabi, mezza spagnola, mezza americana, disinibita quanto basta, facile alla noia, che ha sempre bisogno di più, dalla vita, dagli altri.
Così abbiamo lui, Martin, giovane deluso dalla vita, farmacista e già ex marito, che quella ex moglie non sa dimenticare.
E abbiamo soprattutto il mondo di oggi, dove con un click se sei fortunato hai un orgasmo, e alla ricerca di una novità continua, di un possibile "meglio" sempre a disposizione, avanzi, mettendo cuori, aspettando un "match" in applicazioni che modificano e cambiano la tua vita.
Gabi e Martin si incontrano così, con un rispettivo scrutare le foto del loro profilo, finendo però prima di andare a letto, a conoscersi meglio, a ridere e scherzare come ad un vero appuntamento. Nasce l'amore, quello travolgente dell'inizio, dove ogni occasione è buona per rotolarsi sulle lenzuola, ma l'amore, si sa, arriva ad un momento di plateau, a giornate che si fanno abitudine, che solo con la complicità si superano.
Tacere, aggiungere segreti, non porta a niente di nuovo.
E infatti, con quella ex moglie che aleggia come un fantasma, con un passato disinibito di cui si è gelosi, partono i litigi. E solo un'ulteriore complicità, che porta a un'apertura improvvisa verso gli altri, una condivisione solo apparentemente sana di sé e del proprio corpo, salva ma allo stesso posticipa l'inevitabile scontro finale tra i due.


È l'amore 2.0 raccontato da Drake Doremus, l'amore in cui lo schermo di uno smartphone è sempre a portata di occhio, l'amore che non si sa accontentare, che ha domande, che ha possibilità infinite.
Come chiudersi alle novità, se basta un click? Come non gettare la spugna alla prima difficoltà, sapendo di poter avere altri a disposizione, sempre con quel click?
È un film di quelli piccoli, però, a raccontarcelo, e lo si vede e lo si sente chiusi in quell'appartamento, in quei bar affollati, in quelle feste sfarzose e piene di gente, in una Los Angeles in cui manca il sole, manca l'aria, stretti stretti ai protagonisti, ai loro sguardi, al loro tocco.
È un film in cui il tocco di Doremus si sente tutto, tra piani strettissimi, appunto, tra condensazione e intimità, con dialoghi poetici e sguardi complici, su frasi che restano, limate.
Protagonisti di questo ritratto, un Nicholas Hoult che riscopro ad ogni film più bello, e una Laia Costa d'esportazione, a cui si sono aperte le porta americane dopo l'exploit di Victoria. Insieme, belli, disinibiti, fanno scintille d'alchimia.
Poi sì, ci sono anche Danny Houston e Matthew Gray Gubler, ma sono spalle, sono lì ad ascoltare, a consolare, ad offrire una via d'uscita.
Testimoni in realtà di una storia d'amore quanto mai moderna, di un film che ha i suoi difetti, che si dilunga troppo e troppo eccede in quella fase di scambio e in giustificazioni finali, ma come si dice saggiamente: l'amore è di chi non si arrende, di chi resiste.
Ed è così anche per i film, quelli piccoli, quelli indipendenti, quelli romantici, che vanno difesi, vanno prodotti, anche solo per andare avanti, per commemorare e ricordare un amico.


Regia Drake Doremus
Sceneggiatura Ben York Jones
Musiche Gwilym Gold
Cast Nicholas Hoult, Laia Costa, 
Danny Houston, Matthew Gray Gubler
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Voto: ☕☕☕/5

9 commenti:

  1. Sono sensibile a queste storie d'amore 'moderne' in cui entrano di mezzo i social e le nuove tecnologie. Ma è stato doppiato in italiano?

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    1. Allora questo amore 2.0 fa per te, su Netflix (ma anche per altre vie) è disponibile in italiano, vai tranquillo!

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  2. Non l'ho ancora visto, purtroppo, ma presto mi metto in pari. :)

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    1. Tu lo consigli, e tu non l'hai ancora visto? Rimedia, che è roba nostra questa :)

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  3. Equals l'avevo trovato terribile e noiosissimo.
    Con questo però Drake Doremus ha tutte le carte in regola per riscattarsi.
    La tua recensione fa ben sperare...

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    1. La dedica finale ha sicuramente il suo peso, visto che di difetti ce ne sono, ma Doremus torna nel piccolo, torna a raccontare le storie che piacciono a noi.

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  4. parlavo stamane di Netflix con il mio collega, il quale mi ha detto che devo assolutamente disdire Sky a favore, appunto, di Netflix
    e boh, con tutto il pandemonio rivoluzionario che mi gravita attorno potrei anche cedere

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    1. Pensavo che ormai avessi già ceduto ;) su su, c'è di tutto un po', e ultimamente il catalogo di bei film si sta allungando con le acquisizioni dal Sundance. Insomma, male non ti fa, e poi c'è sempre quel mese di prova in cui prova tu a non finire nella dipendenza!

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  5. ecco, io di questo film non sapevo proprio nulla, ma la tua recensione mi ha assolutamente convinto :) me lo segno! quanto a Linklater, ho acciuffato da poco la trilogia|Before, sarà una delle prossime visioni :)

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