Ho conosciuto Aziz Ansari prima come attore che come comico.
L'ho conosciuto con quel piccolo gioiello che è Master of None, apprezzando la sua capacità di descrivere e parlare delle paure dei 30enni, dell'amore, del lavoro precario, della famiglia che si fa sentire.
Ma soprattutto per come ha dato voce ad altri, alle amiche e alla loro sessualità, ai genitori e alla loro fatica di immigrati.
Era naturale, nello mio avvicinamento alle stand-up comedy, tornare a trovarlo.
Così l'ho fatto con i tre speciali che offre Netflix: da Buried Alive al Live dal Madison Square Garden al Right Now registrato appena un paio di mesi fa.
E c'ho ritrovato l'amico che sembra di conoscere da sempre, quell'amico che parla ancora delle tue paure, dei tuoi problemi, prendendo in giro le gravidanze isteriche degli amici, le app per rimorchiare, affrontando anche temi seri e politici, dal razzismo al femminismo.
Ma la carriera professionale di Aziz ha rischiato di fermarsi di colpo quando è stato travolto dal movimento del #MeToo e accusato di molestie.
Ci si è divisi: un semplice appuntamento andato male e ora denunciato per le luci della ribalta o un comportamento vergognoso che va denunciato? Ovviamente, qui non si esprimono giudizi, tutto è rimasto a mezzo stampa, SMS di scuse sono stati mostrati, le acque lentamente sono tornate ad essere chiare.
Così, di nuovo su un palco e grato di esserci, Aziz è il primo a rompere il silenzio e a parlare della faccenda, raccontando gli esami di coscienza che si è dovuto fare. E il lato positivo del tutto, con amici e chissà, magari anche sconosciuti, a rivedere le loro mosse, il loro atteggiamento durante un appuntamento.
Già questo inizio fa capire che Right Now è diverso.
Non solo perché alla regia c'è Spike Jonze che gioca con la grana calda della fotografia.
Questo speciale non è come gli altri, una sequenza di gag e di speech che fanno fare grasse risate (la versione satanista del matrimonio, per dire, o le reazioni delle persone di colore di fronte ai maghi -e di conseguenza quella di Obama- continuano a farmi ridere da sola appena ci penso). È nato dopo mesi di riflessioni, con la consapevolezza che tutto questo poteva non esserci più per lui.
E quindi, dopo aver parlato degli scandali che riguardano R. Kelly e Michael Jackson, dopo aver affrontato la questione dei bianchi e del loro razzismo, degli anticoncezionali e della sua ragazza, è il momento di commuoversi.
Parlando di quella nonna che in India perde la memoria, di quei genitori che fin troppo spesso diamo per scontati. E dell'adesso, di quel right now, che non ci godiamo più.
La senti l'atmosfera che cambia, gli occhi farsi lucidi, la consapevolezza prendere il pubblico tutto -a teatro, sul proprio divano. Con quella tensione che si spegne in una risata dal sapore più amaro.
Così riescono a fare i grandi comici: portarti tra le risate a versare lacrime.
Coinvolgendo il pubblico, da bambini in prima fila a opinionisti della prima ora, e guardando indietro con proposte di matrimonio esilaranti e alzate di mano condivise.
L'avevo conosciuto e amato come attore e sceneggiatore, ora che l'ho riscoperto come comico, ad Aziz Ansari voglio ancora più bene.
Questa stand-up comedy mi ispira più di altre, sì.
RispondiEliminaAnche se lui l'ho rivisto nella ottava stagione di Scrubs, te lo ricordi tu?, ed era odioso!
Lo ricordo, e sì, era odioso come in realtà un po' tutta la stagione 8 di Scrubs e le nuove entrate nel cast.
EliminaPer fortuna poi scrivendo da sé ha fatto il balzo, questi speciali sono un toccasana per colmare l'assenza di Master of None :)