9 luglio 2019

Stranger Things - Stagione 3

Mondo Serial

Come sempre, partivo prevenuta.
Partivo un po' stanca dell'esaltazione generale -a cui comunque mi ero e mi sono unita-, stanca della campagna pubblicitaria di Netflix e spaventata all'idea che un terzo capitolo potesse rovinare la magia.
Che si sa, cavalcare l'onda del successo è facile, accontentare i fan pure.
Così sono tornata ad Hawkins, questa volta d'estate, alla soglia dei festeggiamenti del 4 luglio curiosa di sapere quali altre sventure potevano incombere in città.
Mi sono invece ritrovata in Russia, dove esperimenti per raggiungere il Sottosopra minavano la sicurezza di scienziati e sì, pure di Will.



L'inizio, diciamolo, non prometteva niente di buono.
Tante frecciatine, tanti smaliziati occhiolini al pubblico, con citazioni a non finire, situazioni piaciose ma con una storia che non ingrana.
Si sorride al ritrovo dell'amicizia tra Steve e Dustin, si sorride per l'amore rovina-compagnia di Mike-Eleven, si sorride ancora di più per la gelosia generale e un paternalista -e un filo troppo sopra le righe- Hopper.
Ma la storia tra colori sgargianti e centri commerciali carichi di ogni bene, inizia a carburare con calma, con un Mind Flyer ancora da sconfiggere e che sottomette abitanti e protagonisti.
I russi sono sbarcati ad Hawkins, anzi, si sono rintanati ad Hawkins, metri sotto terra, in un laboratorio super segreto su cui va da sé, si finirà per indagare nei soliti punti di vista separati:
- Joyce e Hopper coinvolgendo uno scienziato (meraviglioso!) facilmente corruttibile al consumismo americano
- Nancy e Jonathan giornalisti in erba
- Steve e Dustin più le new entry Erica e Robin spie d'assalto
- infine, ovviamente, tutta la banda a confrontarsi anche con il cuore spezzato e relazioni da recuperare


Dividendosi in quattro, la serie prende il piglio giusto.
Quello che fa fare un binge watching eccezionale, che fa accettare tutte le strizzatine d'occhio del caso e sì, mette anche paura con scene al cardiopalma in cui il destino sembra sempre segnato.
Perché c'è materiale per cui esaltarsi, ci sono omaggi commoventi (Ritorno al futuro, sì, Ritorno al Futuro!), c'è quella nostalgia che passa attraverso la solita colonna sonora azzeccatissima (da Material Girl a Neverending Story) e c'è la regia che sa come spaventare/coinvolgere/divertire.
In tutto questo gran ritorno alle origini, Stranger Things dimostra di essere cresciuta, non solo per l'amore che sboccia e si fa maturo, ma anche e soprattutto per quei temi femminili ormai presenti ovunque.
A differenza di tanti inserimenti ad hoc e politically correct, qui i nuovi personaggi hanno davvero una marcia in più e sono forse i migliori del capitolo: la splendida Maya Hawke (sì, figlia di Ethan e Uma Thurman) lontana da ogni cliché, la nerd Erica, sorellina che mette in ombra uno svogliato Lucas, facendo della loro storyline la più interessante. Non da meno Max e l'amicizia fresca fresca con El al suon di girl power!
Con la nuova linfa e i nuovi cattivi da sconfiggere, Stranger Things non fa rimpiangere i vecchi capitoli, anzi, pur con quei difetti che ogni seguito comporta (fanservice, esagerazione di certi personaggi, fra tutti un Hopper che si fa perdonare giusto nel finale, in cui le lacrime iniziano a scorrere).
Insomma, la mania contagiosa dimostra di avere radici e ora pure rami ben solidi.


Voto: ☕☕½/5

7 commenti:

  1. Prevenuto anche io, dopo le noie della seconda e il gran parlarne, me la sto invece godendo alla grande! Poi la figlia di Uma e Ethan... 😍

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    1. Con un padre così (ok, ok, anche con la madre) non poteva che essere così splendida, lei e Erica protagoniste indiscusse!

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  2. Per me la stagione migliore. Apre a una maturità che per i capitoli finali farà solo del bene.
    Mi ritrovo con tutto quello che hai detto.
    Direi che ora, davvero, è StrangerThingsMania.

    Moz-

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    1. La StrangerThingsMania da snob quale sono mi ha sempre infastidito, ma finché riescono a tirare fuori stagioni così equilibrate e ben scritte, avranno sempre il mio entusiasmo!

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    2. Può dar fastidio, ma se serve a far fare del loro meglio, perché no?^^

      Moz-

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  3. Stranamente per me è il contrario: di testa so che è tutta una bella operazione con tanto fanservice, di pancia mi ritrovo coinvolta, presa da un binge watching di 24 ore e piena di entusiasmo. Nel Sottosopra, o anche a Hawkins, ci tornerei subito!

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  4. Per me una stagione notevole, forse addirittura la migliore, che spazza via i dubbi della precedente e mescola alla grande risate e lacrime. Da vero omaggio agli eighties.

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