19 luglio 2019

Skate Kitchen

Andiamo al Cinema

La noiosa estate a Long Island.
Lo skate come unico compagno fedele che si dimostra però anche fin troppo tagliente.
L'obbligo della madre a non usarlo più, quello skate.
Ma l'invito da parte di un gruppo di ragazze che si segue e si idolatra su Instagram ad unirsi a loro, nel cuore di Manhattan dove divertirsi assieme.
Camille non ci pensa due volte: prende treni e metro, disobbedisce alla madre, e nonostante i silenzi, la timidezza, si inserisce nel gruppo mostrando le sue capacità, finendo in quei video virali.
Nasce un'amicizia, nasce soprattutto una nuova ragazza: una Camille più sicura di sé, che ascolta, si confida, si diverte. Abbandona una casa che le sta stretta, guardando l'amore sbocciare, la passione prendere i suoi corsi.


Questa piccola storia di formazione non sembra diversa da tante altre già raccontate.
L'outsider che entra a far parte di un gruppo consolidato, il tepore e la fratellanza che ci trova, il rischio di perdere tutto: per quella madre e i divieti che impone, per quell'amore -inevitabilmente contrastato- che bussa al cuore di Camille.
Ma Skate Kitchen ha qualcosa in più.
Ha prima di tutto una componente reale al suo interno, con la crew di skater delle Skate Kitchen vere e proprie protagoniste.
Ha poi quell'impronta indie -presentato al Sundance, ça va sans dire- a fare da garanzia, con una scrittura sincera e capace di inquadrare al meglio la gioventù di oggi.


Le evoluzioni sullo skate prendono il loro inevitabile spazio, e ci si allunga molto di più rispetto al suo corrispettivo maschile e californiano Mid90s.
Ma ad alleggerirle c'è dell'ottima musica, e c'è soprattutto una regia attenta, con quella fotografia sgranata e vintage a fare la differenza sembrando -vista la moda e i suoi eterni ritorni- uscita altrettanto dagli anni '90.
Le attrici che attrici non sono, si fondono con i dialoghi, con Rachelle Vinberg a brillare e un Jaden Smith a farsi valere e per cui tifare.
Sì, è sempre la stessa storia, ma il cuore che si sente nel finale, la genuinità del racconto, fanno di queste skater la vera sorpresa di quest'estate.

Voto: ☕☕/5


6 commenti:

  1. Non lo avevo notato, prima della tua segnalazione di ieri.
    Sembra bellino, quindi segno: d'estate, per film così, si trova sempre spazio. Nonostante il troppo skate.

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    1. Segna, segna: il tanto skate è supportato da buona musica e buona regia, e loro sanno come conquistare con facilità!

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  2. Ciao, mi sono unita con piacere ai tuoi lettori fissi. Ti lascio il link al mio blog La sabbia nella clessidra magari ti va di ricambiare.
    Un bacio, Ale

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  3. Lo skateboard mi sta antipatico diciamo...comunque il film solo se capita ;)

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    1. Fa il pari con Mid90s, entrambi piccoli film indipendenti ma che nascondono parecchio cuore. Provali, nonostante lo skate i protagonisti hanno una bella storia di crescita da raccontare.

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