9 settembre 2019

Il Lunedì Leggo - Lo Stesso Mare di Amos Oz

Un libro che è quasi una poesia.
Capitoli brevi, fatti più di bianco che di parole.
Frasi che sembrano immagini.
A raccontare di più personaggi, di padri e di figli, di amori difficili da spiegare, di solitudini.
E della ricerca di un posto nel mondo.
C'è Albert, rimasto vedovo, in pensione, che non sa come occupare le sue giornate.
C'è Bettin, vedova pure lei, meno sola, che sa consolarsi.
E c'è Rico, figlio di lui, che da quella perdita improvvisa è scappato, cercando se stesso e il proprio dolore in Tibet, fra montagne e rifugi, fra le braccia di una donna più grande che cerca calore fra i corpi dei giovani.
E c'è Dita, che stava e forse sta con Rico, che l'ha lasciato andare, che cerca di vendere la sua sceneggiatura ma non se stessa, che trova così aiuto e protezione da Albert, finendo per essere sua figlia, ma, con quel corpo sempre scoperto, sempre attraente, anche il suo sogno erotico.
Creando tensioni, imbarazzi, aiutando effusioni.
Poi c'è il mare, che tutto sta a guardare.



Ci sono riflessioni e sogni, racconti e film.
Ci sono ricordi, sulla nascita di un amore, di antiche alleanze.
È Amos Oz.
Mi si dice.
Scrittore amato e premiato, che qui fonde la poesia con la scrittura.
Ed entra lui stesso nel racconto, raccontandosi, fra dubbi e perplessità su quanto sta andando a tessere, sullo stile che a sorpresa è tornato ad usare. Mescolando il reale con l'immaginario.
Creando un romanzo nel romanzo, un meta-romanzo in cui, proprio per quello stile, c'è bisogno di predisposizione.
Infonde calma, bellezza.
La pretende.
Così, iniziato in un lento treno che da Tashkent mi ha portato a Samarcanda, l'ho amato.
Continuato su un rumoroso aereo che da Samarcanda mi ha portato a Mosca, ne ho sofferto.
La calma non c'era, la bellezza neppure.
È riuscita comunque a farsi spazio, in qualche spiraglio, facendo intuire il risplendere di certe parole e della cura che necessitano.
Siete avvertiti.

2 commenti:

  1. Altro autore sempre sentito nominare, mai letto.
    Devo proprio farmi una lista di buoni propositi!

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    1. Merito sempre del mercatino dell'usato, scovato, provato, in parte amato. Ci vuole il mood giusto, anche se non credo siano tutti in questo stile poetico, a detta dello stesso autore fra le pagine.

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