5 dicembre 2020

#LaPromessa2020 - I Lautari

È il film che mi ha lasciato più perplessa fra quelli presenti ne La Promessa 2020.
Che razza di film era?
Com'è che non ne avevo mai sentito parlare?
Com'è che il migliore amico ha scovato, visto e apprezzato tanto da metterlo in lista un film sovietico?
Sovietico, sì, perché la Bessarabia esiste ora come regione storica, non come Stato, anche se lo si può definire un film moldavo?
E come lo trovo io, un film simile, mi chiedevo?
A quanto pare, su YouTube.
Per intero, in una qualità massima di 240p e con dialoghi non completamente doppiati. Già, perché parti spero non fondamentali della trama mi rimarranno ignote in quanto non tradotte, principalmente quelle vicine alla musica il cui audio non è stato sostituito.

(Immagini sgranate per un film sgranato)

La musica, sì, perché I Lautari parla di lautari.
Chi sono i lautari?
Sono musicisti girovaghi, che suonano e si esibiscono per paesi e per feste, per battesimi e matrimoni, vivendo di donazioni e del buon cuore della gente.
Non hanno casa, non hanno terra, hanno solo la loro passione e i loro strumenti.
Ma i lautari stanno scomparendo, preferiscono gli agi della vita comoda, e l'influenza mitteleuropea di grandi opere e grandi concerti arriva pure lì, nella Bessarabia.
Il vecchio Toma Allistar deve quindi combattere per tenere insieme la sua banda, combattere con un giovane che vuole arricchirsi in fretta e prendere la sua strada, deve combattere contro la gendarmeria e i tributi da pagare.
Ma Toma combatte da una vita intera.


Una vita che ripercorre, dalla sua infanzia segnata dalla morte dei genitori alla crescita con un lautaro che ne indirizza il destino, un marchio ormai scritto sulla fronte, dall'amore proibito per una zingara che sputa e lancia malocchi al viaggio fra Germania e Parigi e Russia a stupire con la sua bravura al violino fino al ritorno a casa, per amore di Leanca, che però non trova più.
La vera e unica battaglia di Toma è allora quella per ritrovarla: lei data in sposa ad un altro zingaro, come tradizione vuole, lo ossessiona e lo tormenta.
Così, nel suo ultimo viaggio fatto di tappe che ci si riveleranno nel loro significato profondo nei suoi flashback, ripercorre la sua vita, i suoi tormenti, i suoi incontri.
Nel mezzo, tanta tanta musica, musica gitana influenzata dalle grandi opere, musica in grado pure di ammansire un lupo.


140 minuti di film sovietico potevano essere una tortura, una "cagata pazzesca" per dirla alla Fantozzi che di film sovietici non era certo appassionato.
A sorpresa, I Lautari si è rivelato malinconico e struggente, ma anche involontariamente comico, nei suoi tentativi -riusciti e non- di dare alla regia un tocco inventivo, estremo, tra replay e replay e replay di saluti di addio, tra riprese aeree che arrivano improvvise a un montaggio stretto stretto in tanti piani stretti che dà quasi il mal di testa.
Soluzioni che negli anni '70 devono essere sembrate all'avanguardia, tanto da decretarne il successo al Festival di San Sebastian e una certa fama in Italia.
Interrogato a distanza il migliore amico affetto da memoria labile ha affermato di essersi completamente dimenticato del perché avesse inserito questo film nella Promessa, io credo ruoti tutto attorno alla musica, al suo essere un destino, richiesto o meno, che Toma si ritrova a dover inseguire.
A meno che, pure lui, non si sia fatto una risata ai danni degli esperimenti di Emil Loteanu alla regia.
Siamo buoni, vediamo la poesia di un'ossessione comune.

5 commenti:

  1. Oddio, ma questi sovietici un film leggero mai? :D

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    1. Siii, hanno fatto la loro versione degli Avengers... ridicola😂😂😂

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    2. Magari ci sono, ma non sarò io ad andarli a cercare. A partire dalla loro versione degli Avengers :)

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  2. Al di là del film di per sé, ma recuperare una visione in una qualità così bassa che manco i vecchi titoli registrati in VHS più che una promessa mi sembra un voto di Fede. :D
    Il tuo amico è sadico, ahahah.

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    1. Diciamo che potevo cercare il DVD, se esiste, ma di comprare un film sovietico non c'avevo proprio voglia. YouTube ha reso l'esperienza ancora più assurda!

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