15 giugno 2021

Mare of Easttown

Mondo Serial

L'omicidio di una giovane ragazza mette in subbuglio un piccolo paesino in cui tutti hanno segreti da nascondere.
Ad indagare, un detective tormentato.

Quante volte l'abbiamo incontrata questa trama?
Tante, forse troppe.
A partire dal telefilm (perché sì, ancora si chiamavano così) che ha rivoluzionato il mondo del piccolo schermo come Twin Peaks, passando in tempi più recenti per The Killing e Broadchurch.
Se come me a certe storie vi appassionate comunque, saprete che il segreto sta come un canovaccio poco originale viene sviluppato.


Il bello, allora, non sta tanto in un mistero da svelare che porterà poco a poco a sospettare di questo o di quest'altro cittadino (non)modello svelandone gli altarini, non sta in finali di episodio con cliffhanger messo apposta per far attendere o correre a quello successivo, ma sta in quel detective, nel suo passato da scoprire, nel suo far fronte al presente, nel suo attraverso l'indagine in corso, farci pace.
E sta, quindi, nell'interpretazione e nella caratterizzazione che questo detective ha.
Da Kyle MacLachlan a Mireille Enos e David Tennant, si arriva ora a Kate Winslet.
Che torna in una miniserie targata HBO dopo il bellissimo Mildred Pierce e, beh, non delude le attese.
Si cala perfettamente nel personaggio del detective tormentato, che sente stretta quella piccola cittadina in cui vive, che la trattava da eroina sportiva e ora fatica a sostenerne lo sguardo. Che conosce i suoi tormenti, con una famiglia complicata e ferita da gestire composta da un figlio che non c'è più, un'altra che sta crescendo, un nipote da accudire, un ex che si sta per risposare e una madre che cerca di stemperare l'ambiente.


Se il detective principale ha il suo peso, lo ha anche la sua spalla.
Che alleggerisce l'atmosfera, giocando le carte dell'ironia.
Non ci sarebbe la Sarah Linden della Enos senza l'Holder di Joel Kinnaman, l'Alec Hardy di Tennant senza la Ellie Miller della Colman, così come qui non ci sarebbe la Mare della Winslet senza il bel Colin Zabel di Evan Peters.
Le scintille fra i due ci sono -anche se inaspettate- e il fascino è innegabile.

Ma veniamo al mistero su cui sono chiamati ad indagare che ruota attorno all'omicidio di Erin Ross: ragazza madre, un ex arrabbiato, un padre alcolizzato, segreti da nascondere in diari e computer altrui.
Ma c'è dell'altro: c'è un'altra ragazza che da Easttown è sparita nel nulla, che dopo un anno di indagini Mare non è riuscita a trovare e poi, ce n'è un'altra che sparisce, e il sospetto di essere alle prese con un serial killer crea sgomento, rabbia, paura.


Come detto, non solo di questo mistero si deve parlare se il giallo deve funzionare: si parla, allora, anche di piccoli e grandi segreti, di tradimenti e di traumi che ruotano soprattutto attorno alla famiglia di Mare.
E viene da chiedersi se non siano anche troppe le ferite di una piccola cittadina tipicamente americana, o se questa non sia la vera America, quella fatta di ragazze madri, di bifolchi e poveri cristi, di gente che cerca di farcela nonostante la tossicodipendenza, l'alcolismo e le poche prospettive che Easttown sembra offrire.
L'equilibrio, in mezzo a tutte queste tragedie, c'è.
E ci sono tocchi di umorismo per cui si ringrazia la meravigliosa Jean Smart, altri di romanticismo che vedono coinvolti da una parte l'adolescenza con Angourie Rice, dall'altra l'età adulta con Guy Pearce che torna ad affascinare la Winslet.


Anche se i sospetti fioccano, se il gioco al whodunnit è inevitabile e sul finale rischia di creare troppi colpi di scena, Craig Zobel che tutto dirige sa trovare un equilibrio fra personaggi, toni e stile.
Grazie soprattutto a lei: Kate Winslet, su cui fioccheranno premi meritatissimi.
Perché la sua Mare, chiusa e ferita, testarda ed egoista, ha quei lampi di bellezza che illuminano lo schermo.
L'avevo detto, no, che anche una trama vista e rivista può avere nuova vita?
Basta saperla declinare al meglio e avere la protagonista giusta.

Voto: ☕☕½/5

8 commenti:

  1. Ho visto le prime due puntate e, ad esempio, è mille miglia avanti all'altra miniserie Sky, The undoing; una cialtronata in confronto a questo Omicidio a Easttown, dove solo la Winslet si beve la Kidman in una sola sorsata..

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    1. Quella cialtronata di The Undoing l'ho già dimenticata per fortuna, imbarazzante e patinata.
      Fra gli esempi mi sono dimenticata invece Sharp Objects, anche se è una giornalista tormentata la protagonista. In uno scontro tra Amy Adams e Kate Winslet non saprei per chi tifare.

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  2. Ho visto i primi due episodi. Vecchio stile, asciutto, ma anche più leggero del previsto grazie alla scombinatissima famiglia disfunzionale di lei. Ti farò sapere a fine visione!

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    1. L'originalità all'inizio non sembra di casa, ma poi trova un suo equilibrio e soprattutto una sua identità che finisci per voler bene anche a una cittadina dimenticata da Dio come Easttown.

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  3. Sono innamorata di Twin Peaks e mi piace molto Kate Winslet, quindi mi sembra proprio di aver vinto la lotteria! Grazie del consiglio, ne avevo sentito parlare male e rischiavo di perderla.

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    1. Diciamo che la parte "giallo" soprattutto nel finale alla ricerca del colpo di scena è gestita un po' così, ma Easttown è un altro bel paesino in cui stare ;)

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  4. Un Mare di bellezza.
    Come dici, oltre alla vicenda gialla di per sè, c'è molto altro e ci sono diversi personaggi che fanno la differenza.

    Ai prossimi Emmy ci potrebbe essere una sfida Kate Winslet vs. Anya Taylor-Joy, che probabilmente verrà risolta con una partita di scacchi. :)

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    1. Non saprei per chi tifare anche perché La regina degli scacchi mi sembra ormai di una stagione fa.
      Eastown non sembra il massimo come paesino, ma un weekend in compagnia di certi personaggi me lo farei volentieri.

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