Lo dico? Lo dico.
Non è stato un recupero facile, quello di Twin Peaks.
Ma prima di venire subissata di "buh", di "non capisci niente", concedetemi qualche attenuante.
Primo (e unico punto), questa è la seconda visione di quella serie cult che scombussolò il piccolo schermo ormai 25 anni fa.
La prima volta, lo vidi quando ancora di serie TV me ne intendevo poco, quando avevo seguito Lost religiosamente il lunedì sera su Rai2 e lo streaming non era così gettonato.
Fu la mia prima rivoluzione: decidere cosa vedere, quando vederlo, senza interruzioni.
Ovviamente, fu anche l'amore e l'angoscia per una serie cult a tutti gli effetti.
Pure allora, però, c'era un però, lo stesso che ha decretato la cancellazione della serie al momento della sua messa in onda: una volta scoperto l'assassino di Laura Palmer, il mio interesse è scemato, quegli episodi tappabuchi non funzionavano, la mia soddisfazione, la curiosità erano state appagate, e Twin Peaks l'ho lasciato così, senza davvero concluderlo.
L'annuncio del suo ritorno, di una terza stagione mai così tanto attesa, ha risvegliato quella curiosità rimasta sopita, e con mesi d'anticipo, mi sono cimentata in una lunga maratona di recupero, con tanto di giovine al seguito che Twin Peaks manco sapeva cosa fosse.
Ma come, dico io, "Chi ha ucciso Laura Palmer?", un'icona, una domanda ricorrente, la madre di tutti gli sconvolgimenti televisivi, molto prima di quel Lost, di Game of Thrones oggi, quella domanda che chiunque si poneva, perfino i clienti del mio bar?
No, niente.
E allora, a dieci anni di distanza, me lo sono rivista Twin Peaks, arrivando fino in fondo ma perdendo il giovine per strada.
Perché ammettiamolo, su, o almeno lo ammetto io: con lo sguardo di chi si vede almeno una serie TV a settimana, i tempi di Twin Peaks sono fin troppo lenti, il linguaggio, per quanto geniale, risente dei suoi anni, e anche se la regia, i characters, lo stile, restano iconici, ci sono cose che non quadrano, episodi che nella loro lunghezza si fanno pesanti, soprattutto se visti uno dietro l'altro.
Sì, l'ho detto.
Ma lo dico ben consapevole della genialità del tutto, del saper mescolare e dosare alla perfezione amori adolescenziali, indagini poliziesche, misteri paranormali, intrighi di malaffare, doppi giochi e resurrezioni, con tocchi di ironia, di humour, di dramma.
Il giovine, comunque, mi ha lasciata sola, mi ha lasciato soprattutto lì nel punto in cui pure io avevo lasciato inizialmente, con la scoperta di quel Bob che resta una delle cose più spaventose viste su piccolo schermo, con quegli episodi posticci che ancora non mostrano bene una struttura da seguire.
Ed è finita che, aspettando il momento giusto, aspettando il mood giusto, a poche ore dalla messa in onda dei nuovi episodi, a me, di episodi vecchi, ne mancavano ancora 10. Ed è partita una maratona lunga e lunghissima, ma meno faticosa del previsto.
Perché dopo aver dimenticato le tante piste seguite, dopo aver fatto approfondita conoscenza con un paesino che nasconde innumerevoli altarini, tante bellezze ma anche tanti pericoli e segreti, dopo aver scoperto la vera vita di Laura Palmer e soprattutto il suo assassino, c'era un altro assassino da catturare, c'era una loggia nera da identificare.
I dieci episodi, sono così riusciti a riportami in quell'atmosfera che credevo ormai troppo stantia per me, a riportarmi il profumo di caffè nero come una notte senza luna e servito bollente come l'inferno, la delizia delle cherry pie, il non-sense di personaggi stralunati e assurdi che mi sembra di conoscere da sempre, i colori, lo stile, di una serie giustamente cult.
E me lo chiedo, ora, cosa preferisco di tutto questo: se l'atmosfera folk del RailRoad Diner o quella onirica della loggia nera, se la strampalata storia d'amore tra Andy o Lucy o quella tormentata tra Ed e Norma, se preferisco la bellezza misteriosa di Audrey o quella più gioviale di Shelly, Hank o Pete, Bobby o Cooper stesso. Al momento, non scelgo, scelgo di non scegliere Donna, proprio no, che continuo a non sopportare.
Ve lo avevo detto, che quei "buh" erano ingiusti, che avevo una giustificazione.
Un po' come Twin Peaks stesso, cancellato sul più bello, in realtà, cancellato con un finale onirico e sospeso, ma reso così immortale e capace di tornare.
L'attesa, meno lunga del previsto per me, sta per finire.
Prepariamo le tazze di caffè, le camice di flanella, le tende rosse e i nani con cui ballare, prepariamoci a rabbrividire, per strane presenze, strani riflessi, per sogni incomprensibili, prepariamoci a gioire per musiche indimenticabili e per ragazze intraprendenti, prepariamoci all'evento dell'anno.
Come ti dicevo, devo prendere esempio da te.
RispondiEliminaMai visto prima (non infierite: non ero neanche nato), purtroppo, e mi dispiace. Mi metterò in pari, prima o poi.
Anche perché mi dispiace non partecipare attivamente a questo generale clima di attesa.
È stata la mia prima serie recuperata, e vista in anni in cui le serie erano molto diverse da oggi, l'ho divorata. Oggi, è un po' più faticoso, ma ha sempre il suo perchè e soprattutto lo si sente fin da subito l'alone di cult.
EliminaProvaci ;)
Il re-watch non sono riuscito a farlo, per questioni di tempo piuttosto che di voglia.
RispondiEliminaRicordo però che la seconda stagione non era all'altezza della prima, d'altra parte l'ha criticata pure lo stesso David Lynch...
La mia ultima visione risale ormai a più di 10 anni fa, credo, quindi non so dirti se sia invecchiata bene o male. Probabile che qualcosa oggi non funzioni più come all'epoca, però io questa serie non oso proprio criticarla per nessun aspetto. Non ho lo stesso coraggio tuo e di Lynch. :)
So soltanto che non sto più nella pelle di vedere la terza stagione. Stasera spero di riuscire a guardarmi i primi episodi...
Io spero di farcela questa sera, che il tempo mi è contro :)
EliminaIl rewatch ai giorni nostri risente delle tante serie viste nel frattempo, e soprattutto, non è adatta a una scorpacciata, che dalla seconda in poi qualcosa resta indigesto.
Serie che ha segnato il mio percorso di cinefila, percorso che ritengo obbligatorio per chi si vuole approcciare al cinema, e mi ha fatto conoscere quel genio di David Lynch...anche io lo aspetto con trepidazione, non vedo l'ora di rituffarmi nella terza stagione <3
RispondiEliminaUna serie che ha fatto la storia proprio delle serie TV, ora che il recupero è stato fatto in toto, torno di corsa tra boschi e camice di flanella ;)
EliminaBella recensione.
RispondiEliminaGuarda, è vero che è lento, ma non perché vecchio: è lento perché sobrio, pacato, come anche questi nuovissimi episodi.
E' una scelta stilistica che contrasta con la frenesia imperante e vince.
Moz-
La scelta stilistica la capisco, ci mancherebbe altro, ma parlo di lentezza di episodi in cui poco succede, e quel che succede, si incastra male in una sceneggiatura che lascia indietro i pezzi o li perde per strada... In ogni caso, questi difetti della seconda stagione non intaccano la grandezza generale di Twin Peaks né l'attesa per questo ritorno epocale.
EliminaLisa, non ti prendi nessun Buh... a me non piacque già 25 anni fa. Vidi giusto le prime puntate poi mi annoiai :D ed è lento si, inutile nasconderlo
RispondiEliminaGrazie Giulia. Io però mi sono annoiata dalla scoperta dell'assassino di Laura in poi, per riprendere interesse verso il finale della serie.
EliminaRiprovaci, che comunque resta un bel vedere!
Io il re-watch non l'ho fatto, ma ricordo ancora gli episodi visti grazie a Fuori Orario che aveva riprogrammato la serie. E Bob mi fa paura ancora oggi come mi terrorizzava da ragazzina. Ho visto i primi due episodi della nuova serie e devo dire che la 'lentezza' di Lynch è azzeccata e concordo con Miki Moz, è una scelta stilistica voluta... Forse anche per abbattere il binge watching imperando e che ci tiene incollati alla TV/computer.
RispondiEliminaAmmetto che il binge watching non ci voleva per le vecchie stagioni, ma scoperto Bob e passati i tanti tanti brividi per lui, ci sono momenti di stallo che proprio non vanno giù.
EliminaE so che con questo ritorno si sarà sfoltita la noia.
Per me, con Lost e Breaking Bad, una delle tre serie fondamentali di tutti i tempi, caos ed imperfezioni comprese.
RispondiEliminaSenza contare che Bob è una delle cose più spaventose mai create. ;)
Io l'ho rivista con Julez se non ricordo male nel duemiladieci, e a me era piaciuta perfino più delle volte precedenti! ;)
Penso di averla vista anch'io attorno al 2010, anni in cui le serie non le frequentavo come oggi e quindi la conquista fu immediata. Non posso dire sia invecchiata male, ma non tutto fila liscio, ecco.
EliminaBob, oggi come allora, mi terrorizza: negli episodi visti in solitaria non sapevo a chi reggermi ;)