12 luglio 2021

Il Lunedì Leggo - Una Cosa sull'Amore di J. Eugenides

Il giardino delle vergini suicide (1993) da cui è stato tratto un film che non si può che definire splendido, Middlesex (2002) che se ne sta fra i libri più belli per me e fra quelli che più spesso regalo, La trama del Matrimonio (2011), minore ai miei occhi, causa personaggi non facili da amare.
E poi?
Non si può certo definire prolifico Jeffrey Eugenides, ma meticoloso sì.
Un quarto romanzo lo sta scrivendo, o perlomeno dalle sue affermazioni ha già una struttura, una storia, da sviluppare.
Nel 2017, per ingannare l'attesa, sono stati raccolti 10 racconti, scritti fra il 1988 e il 2017, appunto. 
Diversi fra loro, senza un tema centrale nonostante quel titolo che sembra rispondere a Carver che la scorsa settimana sentenziava che non sappiamo cos'è l'amore, ma Eugenides una cosa la sa: si basa sulla gentilezza.


E fa strano trovarlo enunciato nel racconto Trova il Cattivo dove il protagonista Charlie, DJ country mancato, fresco di separazione, si ostina a non rispettare l'ingiunzione di starsene a 50 metri dalla ex moglie e dalla sua ex casa. 
L'amore, quello vero, lo si trova invece fra Le Brontolone che aprono la raccolta: un amore declinato all'amicizia fra due colleghe separate da 10 anni, ma che si aiutano, si prodigano ancora. Unite dall'amore per i libri -Due Donne, in particolare che le rispecchia in tutto e per tutto- si vengono in soccorso quando la vecchiaia avanza, la mente non sembra più quella di una volta e i figli vorrebbero chiudere la questione in una casa di cura. Il pensiero corre ai Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, e verrebbe da urlare Towanda! assieme a loro.
O l'amore fra due frustrati in Musica Barocca, un marito che si ostina a suonare il clavicordo, una moglie a produrre topini peluche, mentre i debiti crescono, la paura avanza ma il rispetto non deve cedere.

Questione debiti e come farne fronte affrontata anche in Multiproprietà con due genitori ostinati nel cercare l'affare che li possa riportare ad essere milionari e che hanno messo le mani in un decrepito e decadente motel della Florida che sembra uscito da Florida Projects. O in Great Experiment, in cui la tentazione della truffa, dell'appropriazione indebita si fa largo in un editore maltrattato dal suo capo.
Siamo comunque in terra americana, siamo comunque negli anni della grande bolla economica che ha portato molti sul lastrico e raccontarla attraverso i piccoli sogni di piccoli cittadini è il modo giusto per sentirla vicina. Ancora oggi.

Si parla infine di un Dio che avvolge ogni cosa e di cui ci si rende conto mentre si è piegati un due da un virus intestinale (Posta aerea), si parla di come affrontare un divorzio e trovare nella semplicità di un giardino molto più che nel supporto di un amico (Giardini Volubili), si parla di ricerche antropologiche sul sesso, l'identità di genere e l'influenza dell'educazione che sembrano approfondire in modo più scientifico l'argomento al centro di Middlesex, come se non fosse ancora esaurito (La Vulva Oracolare).

E infine si parla di donne.
Se molti protagonisti rasentano la misoginia nella loro nostalgia per le mogli di un tempo, di quelle che come le proprie madri erano capaci di mantenere la casa in ordine e il pranzo sempre servito perché casalinghe senza lavoro, Eugenides dà voce ai sogni di una donna di successo che però un figlio non è ancora riuscita ad averlo e organizza un party in cui finalmente riuscirà ad essere inseminata (ma a parlare in Siringa per ungere la carne è un ex geloso, un amico ora disposto a tutto). 
Ma soprattutto in Denuncia Tempestiva la protagonista è una ragazza di origini indiane che decide di opporsi al matrimonio combinato dai genitori andando oltre, denunciando uno stupro, mostrando due lati di una medaglia, due punti di vista della storia in cui viene tristemente naturale giudicare lei e non lui, mostrando ancora una volta quanto il nostro punto di vista è maschilista. Basta un SMS a incastrarci, in fondo.

I dieci racconti di Eugenides sono una miscellanea che parla d'amore, sì, ma anche di soldi, di aspirazioni, di amicizia.
Io che i racconti li evitavo, io che non riuscivo a trovarmici bene brevi come sono, abituata a storie dal respiro più ampio, mi sono ormai ricreduta in questa estate in cui i racconti la stanno facendo da padrone.
Brevi e densi spiragli in cui c'è tutto. 
Rifiniti a raffinati, con personaggi tratteggiati in poche righe ma già centrati.
Come ho fatto a farne a meno, finora?

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