Supernova

Andiamo al Cinema

Lui è un pianista di successo, restio a lascarsi andare.

Lui è uno scrittore di successo, l'anima della coppia.

Insieme, stanno viaggiando in camper per l'Inghilterra.

Lui, il pianista, si preoccupa ad ogni sguardo vago, ad ogni dimenticanza, ad ogni gesto o rumore.

Lui, lo scrittore, sta perdendo la memoria, sta perdendo se stesso, in una demenza subdola che gli ruba la vita, e pure l'amore.

Insieme, stanno viaggiando per tappe nei ricordi di una vita assieme, a casa di amici e parenti cercando di vivere appieno un altro po', per quanto possibile.

Evitando di far pesare sull'altro le proprie paure, la propria rabbia, la propria tristezza. 

Cercando di rimandare l'inevitabile confronto.

Non è un tema nuovo, al cinema, quello della demenza senile o dell'Alzheimer.

Dal meraviglioso Away from Her fino al più recente The Father, si decide di mostrare la malattia più terribile per molti -per me- perché porta via poco a poco pezzetti di sé, della propria dignità.

Qui come nella trasferta americana di Virzì, Ella & John, si punta sul viaggio, sulla fine, su una scelta difficile da prendere e da accettare.

E se l'originalità non è di casa, la differenza la fanno gli attori coinvolti.

Colin Firth e Stanley Tucci con gesti, tocchi, sguardi e baci, con carezze e un'alchimia palpabile rendono Sam e Tusker una coppia splendida, con cui soffrire.

Lieve come una poesia e profondo come una sonata al pianoforte, Supernova chiede lacrime senza scadere nel pietismo, rimanendo anche nella sua brevità, asciutto e reale.

Non è il film migliore sul tema, non scatta la scintilla, ma la delicatezza del racconto continua a vibrare.

Trailer

Voto: ☕☕☕/5