Come definire Venezia 78 se non come una grande edizione?
Un'edizione che fin dall'inizio prometteva tanto: tanti titoli importanti, tanti nomi importanti, tanti film da vedere, tanta pazienza nell'organizzarsi.
È stata una Mostra anche più snervante, con un sistema di prenotazione che lo scorso anno avevo venerato per la sua efficienza e per il suo evitare code lasciando tempo al riposo fra una proiezione e l'altra, e che quest'anno con il numero degli accreditati raddoppiato ha da subito mostrato i suoi limiti: posti che si esaurivano in 30 secondi netti, sveglie da puntare per non perderli e le malefiche 74 ore da aspettare e da temere se si era in sala.
Con le conseguenti polemiche e lamentele, un argomento comune che non ha lasciato mai le discussioni del Lido tanto da superare quelle sui film.
Come sono sopravvissuta tra accreditati che lasciavano la sala per prenotare e dubbi sul da farsi?
Armandomi di tanta pazienza e aggiornando in continuazione la pagine di Boxol alla ricerca di posti liberati (con Freaks Out ho battuto ogni record: 24h non stop di refresh che mi hanno vista vittoriosa!) e chiedendo l'aiuto da casa con mia sorella che si è divertita a sfidare il sistema, il giovine a prendersi brevi pause bagno al lavoro per prenotarmi un posto.
Insomma, me ne sono lamentata, il batticuore ad ogni scoccare delle 74 ore (e 2 minuti, per essere precisi) non l'ho ancora superato, ma alla fine non ho perso nemmeno un film, ho visto tutto quello che mi ero prefissata.
È stata anche un'edizione che ho vissuto per la prima volta meno in solitaria, ed ha aiutato.
Come sempre i primi 5 giorni sono stati infernali ma quando da lunedì i ritmi sono calati, i film imperdibili pure, ho riassaporato il mare, il Lido, la libertà.
Facendo pace con i social e una presenza che non doveva e non volevo essere costante. Sarà che per le prenotazioni, il telefono lo usavo già troppo.
Certo, dormire è sembrato quasi un optional, le sveglie presto erano d'obbligo perché pure i vaporetti potevano lasciarti a piedi (sì, è successo) e di star, di vips, di red carpet in cui muro o non muro laggente si affollava non ne ho visti.
Ma ho visto tanti bei film, ho pianto tante lacrime, ho un bagaglio di titoli che ancora fatico a smaltire. E che so già rivedrò, se non altro per amore del giovine (Dune, ovviamente, parlo di te).
Con dei premiati che anche se non coincidono precisamente con il mio Leone di Caffé mi rendono ancora più soddisfatta, non resta che chiudere questa Mostra in leggerezza.
Andandoli a vedere i tanti red carpet mancati, lasciando da parte i non attori e i non registi che vivono per i commenti di chi si chiede cosa facciano lì, e mostrando invece chi meritatamente lo ha calcato quel tappeto rosso:
Charlotte Gainsbourg fisico da invida, scelta del look molto meno.
È nata la stella di Anamaria Vartolomei.
Vista la sua Villanelle, da Jodie Comer ci si aspettava di più.
Così bella Benedetta Porcaroli che l'abito non le fa onore.
Serena Rossi una madrina da sposare.
Anya Taylor-Joy bella in rosa...
... e in arancione.
Kate Hudson sempre più J.Lo.
Quella leonessa (alla carriera) di Jamie Lee Curtis.
Il look antiprincipessa di Kristen Stewart ancora non l'ho capito.
La semplicità di Maggie Gyllenhaal.
La principessa Penelope Cruz,
... che fa dimenticare questo look discutibile.
Kirsten Dunst in lutto
Rivaluto sempre più Dakota Johnson come attrice, come scelta degli abiti meno.
SPAZIO UOMINI
Timothée Chalamet
Sempre troppo giovane lui e troppo vecchia io per apprezzarlo.
Benedict Cumberbatch
Il principe azzurro
Er pupone di Pietro Castellitto
Elio Germano
Una cotta ventennale
Tomasz Zietek
Nuova cotta veneziana
LE COPPIE
I fratelli Gyllenhaal
I fratelli D'Innocenzo
Ana Lily Amirpour e il suo cane
(non l'unico a sfilare a questa Mostra...)
Ai Bennifer...
... preferisco Jessica Chastain e Oscar Isaac.
Ma anche Gianni e Bong Joon-oh.
Ottimo lavoro.
RispondiEliminaGrazie.
Prego! :)
EliminaAnche quest'anno sei riuscita a fare una maratona invidiabile di film, direi da record, complimenti!
RispondiEliminaIo non so se ce la farei a guardarne più di uno o due al giorno. Se poi c'è anche il casino della prenotazione, mi sa che non riuscirei a vederne manco uno. :D
Penso che finirei per andare sul red carpet a vedere Zendaya. XD
Anche quest'anno ti aspettavo anche se è stato decisamente l'anno più difficile a Venezia :) Con le prenotazioni era tutta questione di pazienza e sì, di fortuna e buona connessione, ma se sono riuscita a vedere 39 film non era così impossibile!
EliminaIl muro del red carpet non era così invalicabile, orde di fan assiepavano gli hotel per raggirare i divieti...
L'ultima coppia è fantastica :D
RispondiEliminaComunque ho seguito tutto poco, come ogni volta, ma sempre bello leggerne qui e non solo ;)
Il solo cane che poteva calcare quel red carpet :)
EliminaGrazie, dai che molti fra questi arriveranno anche in streaming a breve!
A me la Cruz piace più in abito nero ,quello silver sembrava un cartoccio e non le donava(mi piace anche l abito di Dakota)
RispondiEliminaMarya
Preferisco l'effetto alluminio all'effetto swiffer :) Lei è comunque così bella che illumina anche il vestito meno adatto.
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RispondiEliminaa me piace il vestito di kristen, ho sempre apprezzato i suoi look^^
RispondiEliminaperò gli abiti maschili dovrebbero differenziarsi un po dal solito e ritrito black smocking
Il rischio di esagerare anche per gli uomini è alto. Timothee esagera sempre e anche per questo aumenta punti antipatia ai miei occhi... meglio Gyllenhall in bianco allora!
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