E' già Ieri. -2011-
Definire Un gelido inverno un film lento sarebbe sbagliato.
Questo per l’accezione negativa che si tende a dare all’aggettivo lento e il
suo caratterizzare ritmo, trama o interpretazione. Il film non è invece lento
in nessuno di questi elementi, anzi. Il ritmo è continuo e fluido, non
sincopato certo, ma nemmeno strascicato. La trama è decisamente ricca di
svolte, anche se spesso poco chiare, e di cambi di registro. La recitazione è
infine così ben tenuta e emozionale che coinvolge e mantiene viva l’attenzione
e ha portato alla ventenne Jennifer Lawrence la nomination come miglior attrice
agli Oscar 2011.
Il fatto è che il film di Debra Granik si immerge completamente
nell’ambiente che vuole rappresentare. Quel Missouri così freddo, silenzioso,
isolato e dimenticato, popolato da famiglie e individui allo sbando, vite
precarie. E così è la loro storia a dare ritmo, e se questi lasciano che il
tempo scorra inesorabile così sembra fare anche il film.
Un gelido inverno racconta l’epopea di Ree, una diciasettenne
che si confronta e affronta quotidianamente problemi molto più grandi della sua
età: la madre è malata, il padre spacciatore è in prigione, resta lei a badare
e a nutrire i fratellini più piccoli. Tutto cambia quando il padre esce su
cauzione ipotecando casa e proprietà per poi sparire nel nulla. Se non viene
trovato Ree e la sua famiglia perderanno tutto. Inizia così la disperata
ricerca porta a porta, fatta di domande scomode a parenti e amici molto più
scomodi. Nessuno vuole parlare, nessuno vuole ancora domande.
Questa ricerca non tanto della verità, quanto di aiuto si
rivela essere fitta di misteri che solo in parte vengono risolti nel finale.
L’importante per Ree non è infatti la verità, l’importante è sopravvivere,
continuare anche se precariamente ad andare avanti con la famiglia unita.
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