9 marzo 2012

In Time

Andiamo al Cinema.




In un futuro lontano gli umani si ritrovano ad avere come moneta di scambio non più spiccioli e banconote, ma il tempo, il loro tempo di vivere. Biologicamente l'età si è fermata a 25 anni e un innesto nel braccio mostra loro, sempre, il tempo rimanente, quanto manca alla loro fine. Divisi in città a fasce "di reddito", sono in molti a ritrovarsi a barattare qualche minuto per riuscire non solo a saldare i propri debiti ma a sopravvivere. Will Salas si trova proprio in una Time Zone di periferia, dividendosi tra un lavoro monotono e ripetitivo e le uscite con gli amici per aiutare la madre. Sarà l'incontro fortuito con un centenario ricco e stanco a cambiare la sua vita, perché prese le sue difese da una gang locale, riceverà in regalo tutto il suo tempo (più di 100 anni) ritrovandosi improvvisamente ricco. Ma questo non basterà a salvare la madre e la sua drammatica perdita  sarà il motivo in più a spingere Will alla vendetta e all'azione contro una distribuzione ormai fuori controllo.
Come un moderno Robin Hood, si insidia nel Greenwich, luogo esclusivo per ricchi, dove conosce e rimane affascinato dall'ereditiera Sylvia. I custodi del tempo sono però sulle sue tracce, perché dietro questa iniqua distribuzione vi è un machiavellico progetto di esclusività: per l'immortalità di pochi, molti devono morire. Si parte così per rocambolesche fughe e corse contro il tempo, con l'amore che sboccia e colpi di scena ricchi di suspense per cercare di sovvertire un sistema e cambiare finalmente le cose.

In time conferma il regista Andrew Niccol come uno specialista nel genere fantasy/action dopo i successi di Gattaca e S1m0ne, che rischia mettendo nei panni del protagonista un Justin Timberlake capace però di rendersi credibile ed apprezzabile. Certo, il film si presenta sotto molti aspetti e scelte stilistiche come un classico film d'azione catastrofico ma il tema di fondo, la lotta alla sopravvivenza e le disuguaglianze sociali, sono quanto mai attuali e forse solo con la scelta estrema di rappresentarle visivamente con un continuo conto alla rovescia ci permette di aprire gli occhi su quella che è la nostra, ormai, quotidiana lotta.

2 commenti:

  1. Un'idea così geniale per un film così mediocre... che spreco!

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    1. Sì, non è così malvagio ma nemmeno la gran ficata che poteva essere..

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