Julien è un bambino triste e solo, la madre sta per morire di cancro e il padre non gli presta grosse attenzioni.
Sophie è una bambina polacca e questo sembra essere l'unico aggettivo che gli altri bambini le affibbiano per descriverla.
Entrambi soli, un po' per consolarsi, un po' per caso, inizieranno a giocare. Le regole? Nessuna, a parte lanciare una sfida all'altro per potersi rimpossessare di un carillon colorato.
Partono così disavventure ai limiti della legalità che vanno dall'insultare il maestro a rovinare la torta del matrimonio della sorella fino a presentarsi in desabillè ad un esame...
Il tempo passa e Julien e Sophie si ritrovano ormai giovani adulti, ancora a vivere con le dinamiche del loro gioco ora però reso più complicato da un sentimento molto vicino all'amore che avanza. Ma dove finiscono le regole e dove iniziano i sentimenti? Ci vorranno anni per capirlo, il destino per loro sembra già felicemente scritto, alla faccia di amanti calciatori e famiglie di facciata.
Fin dalle prime scene è facile intuire una pesante influenza dal famoso Il favoloso mondo di Amélie, con la voce narrante che racconta la storia, il montaggio veloce e descrittivo, i colori accesi e la messa in scena delle fantasie dei protagonisti in modo giocoso e fantastico. Ma Amami se hai coraggio non vuole essere una copia o sfruttare il filone lanciato dal film di Jean-Pierre Jeunet, riprende invece in chiave forse ancora più romantica un linguaggio proprio del cinema francese che passa dalla commedia al drammatico con grazia.
I due attori protagonisti, l'ancora quasi sconosciuta Marillon Cotillard e Guillaume Canet, mostrano un'intesa giusta e calibrata e interpretano con un fascino del tutto discreto ma ammaliante questa coppia che riesce a far divertire, a commuovere e a farsi amare!
Nessun commento:
Posta un commento