5 marzo 2013

In the Mood for Love

Once Upon a Time. -2000-

Come ho già avuto modo di dire, il mio rapporto con il cinema orientale è abbastanza travagliato. A causa di un traumatico corso universitario, la mia visione rimarrà sempre influenzata da un professore abbastanza discutibile che con i film scelti ha voluto testare anche troppo la resistenza mia e degli altri compagni.


In the mood for love può però essere quella pellicola che segna una pace in questo frastagliato rapporto.
Perché In the mood for love è un piccolo gioiello, se non un capolavoro, che ti entra nel cuore mettendoti nello stato d'animo giusto per farti innamorare (traduzione non all'altezza del bellissimo significato inglese).
La storia è semplice: due vicini di casa, forse attratti dal primo sguardo, scoprono che i rispettivi coniugi sono amanti e stringono un'amicizia speciale,che si interroga sui motivi del tradimento, che cerca di scandagliare quella relazione ponendosi domande e inscenando addii. I pettegolezzi partono subito visto che il mondo che li circonda è quello dell'Hong Kong anni '60 fatta di appartamenti condivisi, di donne sole che spettegolano volentieri, di amici e capi che non si fanno problemi a tradire a loro volta .
Quello che però rende In the mood for love di una bellezza sconcertante è come Wong Kar-wai ci racconta questa semplice storia. Con un'eleganza e una raffinatezza squisita, il regista ci cala nel mondo di Su Li-Zhen e Chow Mo-Wan, i due protagonisti, soffermandosi sugli abiti di lei, sui modi gentili di entrambi, sui gesti che quotidianamente compiono caricandoli di grazia e di raffinatezza. Maggie Cheung e Tony Leung bucano lo schermo, mentre gli altri personaggi restano sullo sfondo, così come i coniugi infedeli che non vengono mai propriamente inquadrati, lasciati fuori campo creando un alone di mistero su di loro.
Ma il protagonista in più è certamente la musica, contrappunto alle immagini, dolce come una poesia che consente di aumentare l'incantamento. Le canzoni che si trovano all'interno del film sono più di una semplice colonna sonora, sono l'esternazione di uno stato d'animo, vogliono accompagnare la macchina da presa nella sua danza e cullare così i protagonisti.
Non ci viene mai detto quanto in là Li-Zhen e Chow Mo-Wan si spingeranno con i loro sentimenti, possiamo solo immaginarlo, vedendoli anni dopo la loro speciale amicizia, sfiorarsi ancora, con il segreto ancora a dividerli, ma con un passato che, per quanto sbiadito, non potranno mai dimenticare.

11 commenti:

  1. questo è più di un filmone, è un filmissimo...scusa,Lisa, siccome io sono molto appassionato di cinema orientale ti dispiace se ti chiedo con quali film orientali il vostro professore ha testato la vostra resistenza?

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    1. La mia soglia di irritazione è molto sottile, ti avverto.
      Il Tetsuo da molti elogiato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, un trauma irremovibile vista l'analisi scena per scena... poi, ricordo poco i titoli: uno su un mostro che nasceva dal fiume, un'altro su un amicizia tra un soldato della Corea del sud e uno del nord più il classico Lanterne rosse.. come vedi la mia mente ha preferito rimuovere il più!

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  2. ah ah ah ! Tetsuo credo che sia l'unico film che mi ha provocato una notte insonne, un film che mi ha letteralmente annichilito, quello del mostro che nasceva dal fiume è Gwoemul( The host) del grandissimo Bong Joon Ho ( che è uno dei miei registi preferiti) mentre l'altro dovrebbe essere Joint Security Area di Chan Wook Park altro regista che adoro...Lanterne rosse è poi uno di quei film che mi porterei sull'isola deserta...allora credo che il cinema orientale non sia proprio nelle tue corde, io credevo che il tuo prof era andato giù pesante con Kurosawa o Mizoguchi....

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    1. Li hai azzeccati! A mia difesa c'è da dire che il corso era di 3 ore tutte dopo pranzo quindi vedere/stare svegli a questi film non era affatto semplice. Ciò detto, sì, il cinema orientale non è proprio nelle mie corde ma per fortuna qualche eccezione la so trovare anch'io :)

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  3. Uff! Io me lo volevo (ri)vedere stasera su Rai5...
    Peccato che Rai5 voglia farmi vedere unicamente la striscia dell'assenza di segnale... :(

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    1. Fortuna che questo problema ce l'ho solo con Cielo, senza Rai5 la TV non avrebbe senso... E fortuna che il film ce l'ho in DVD :)

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  4. Da appassionato di cinema orientale (credo tu ricordi ancora bene la mia recensione di "Tetsuo" XD)... filmone! Per tutti i motivi che hai detto te.
    Di questo regista ti consiglio "2046", che è anche uno dei miei film preferiti, a mio parere ancora più bello di questo e purtroppo eccessivamente snobbato.

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    1. Da non appassionata di cinema orientale -come ben sai- è stata una piacevole sorpresa. Di Kar-wai ho già visto Happy Together (carino) e My blueberry nights (insomma, non so se era la stanchezza ma non l'ho apprezzato appieno). Ora potrei dare una possibilità anche a 2046, con calma però, il cammino per superare il trauma-Tetsuo è lungo ancora!

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    2. Lungo ma non infinito, è questo quello che conta ;)

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  5. Film splendido e bella recensione! Ma permettimi di consigliarti anche 2046, per me rappresenta l'apice del cinema di Wong Kar Wai. E grazie a quello ho apprezzato ancora di più anche questo In the mood for love... Il protagonista è lo stesso, alle prese proprio con il rimpianto di essersi lasciato sfuggire Su Li zhen e per questo la ricerca in tutte le altre... Un film fatto di ricordi, rimpianti, malinconia, amore, sogni...
    (se vuoi farti un'idea ne ho scritto un po' anche sul mio blog)

    E se ti piace guardati anche Hong Kong Express...

    Dai che ce la farai a superare il trauma Tsukamoto! ;-) Anche perchè registi come Wong Kar wai (o kim ki duk) hanno poco o niente in comune...

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    1. Con Wong Kar Wai forse forse ce le farò! Grazie e corro a leggerti :)!

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