19 luglio 2014

The Orphanage

E' già Ieri -2007-

La settimana oscura del blog si conclude con un bel duetto di personaggi: Guillermo del Toro alla presentazione, Juan Antonio Bayona alla regia.
Insieme danno vita ad un horror atipico, decisamente più spaventoso de Il labirinto del Fauno ma anche molto meno creepy e fisico di Saw.
Con i due ha però caratteristiche in comune: la speranza e quel lieto fine nonostante tutto del primo, e la psicologia rivelatrice sempre nel finale del secondo.
Quelle che ne esce è però una pellicola che per la sottoscritta, anche se con le dovute pinze, supera i precedenti, per il cuore immesso, e per quei brividi continui ed efficaci durante la visione.


L'ambiente, come il titolo suggerisce, è un vecchio orfanotrofio, in cui Laura è cresciuta e in cui torna ora che è adulta e madre adottiva di Simon. La sua intenzione è quella di farne una casa accoglienza per disabili, ma fin dai primi giorni di inserimento, qualcosa di strano accade, a partire dal figlio e i suoi sempre più numerosi amici immaginari che lo sfidano a caccia al tesoro, all'anziana Benigna, che si introduce in casa sotto mentite spoglie e fa sussultare non poco il cuore.
I sussulti continuano quando Simon improvvisamente sparisce nel nulla, durante un'inquietante festa in maschera, senza lasciare tracce o indizi che la polizia possa usare per rintracciarlo. Laura inizia così una lunga discesa nella disperazione e nell'ossessione, convinta della realtà degli amici immaginari del figlio, e più passano i mesi, più le presenze vengono avvertite, come un passato che vuole venire allo scoperto e mettere alla luce oscuri segreti.


Pur utilizzando i classici stilemi del genere horror (porte e finestre che si chiudono da sole, rumori improvvisi, musiche paurose come sottofondo...), Bayona riesce nel suo obiettivo, facendo spaventare non poco almeno la sottoscritta e creano una tensione crescente, che va pari passo con le ansie e le frustrazioni di una madre che il figlio lo ha perso nel nulla. La sua forza di volontà è così il motore del film, che si avvale anche di un mistero tutto da scoprire e che solo poco alla volta verrà a galla.
Ma non ci si aspetti splatter, sangue o bambolotti inquietanti, anche questi ultimi hanno una loro eleganza e un loro stile, che si rifà al gotico di una casa/orfanotrofio abbandonata, senza però cadere in cliché.
Il colpo di coda nel finale è allo stesso tempo inaspettato e forse il più giusto possibile, facendo rientrare tutto il costruito in uno schema prevedibile in parte, genuino e lieto dall'altro.
Così facendo, Bayona non manda il suo pubblico -e soprattutto la sottoscritta- a letto con incubi e terrori, ma con quel filo di malinconia e di speranza che solo i film ben riusciti riescono a dare.


14 commenti:

  1. L'horror che più mi ha commosso nella storia del cinema :P

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    1. Potrebbe sembrare un controsenso, ma visto che mi è accaduta la stessa cosa, non lo è.

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  2. Non è spaventoso ma sicuramente molto suggestivo e ben fatto...

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    1. Per una fifona come me, certi attimi mi hanno fatto venire più di un brivido..

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  3. grande film e grandissimo finale!

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  4. Lo vidi in aereo mentre volavo verso San Francisco. Fu una bella sorpresa, del tutto inaspettata!

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  5. Per me è il miglior horror degli anni 2000, ho detto tutto.
    Un'impalcatura gotica e horror su quello che in realtà è film straziante e umanamente devastante.
    Credo sia la mia seconda rece più lunga ma non ci posso fare niente, questo film per me è un capolavoro.
    Sono contento che tu l'abbia visto e ti sia comunque in qualche modo piaciuto.

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    1. Mi è piaciuto molto, pur non essendo un'amante del genere, riesce a rigirare tutto con quel finale, così commovente e stranamente giusto.

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  6. più bello di come ti immagini prima di guardarlo :)

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    1. Esattamente, mai avrei pensato di potermi terrorizzare e commuovere allo stesso tempo.

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  7. è il titolo che praticamente ha creato una new wave of spanish horror,,,bello e suggestivo, magari non pauroso al massimo ma ad avercene...

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    1. Ad avercene sì, la Spagna mi ha sempre riservato ottime sorprese, e con questo si dimostra una nazione da non sottovalutare cinematograficamente.

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