12 agosto 2014

Sons of Anarchy - Stagione 1

Quando i film si fanno ad episodi.

Con la marea di serie TV in circolazione è sempre più difficile riuscire a stare al passo con episodi, nuovi arrivi, vecchie glorie.
Ma se vuoi essere sicuro di entrare nell'orbita dei miei interessi, bè, basta poco: finire.
Già, come Skins, Fringe, Breaking Bad e il in dirittura d'arrivo Mad Men possono testimoniare, basta essere sulla cresta dell'onda da un po', essere serie attrattive e annunciare che la prossima, di stagione, sia l'ultima, che io mi precipiterò come un razzo al recupero, con tanto di sensi di colpa per aver lasciato in fondo alla lista il titolo in questione.
Ecco quindi, mentre il tam tam promozionale è già partito e le guest stars d'eccezione fioccano, che io vado a scoprire quel motociclista dal cuore d'oro di Jax e il suo clan dei SAMCRO, vado a far la conoscenza di traffici d'armi, omicidi su commissione, guerra fra bande, vado a immergermi in un mondo di Harley e di tatuaggi, di donne da possedere e di famiglie da mantenere in piedi.


E sebbene a prima vista questo mondo sia parecchio distante da quello che solitamente mi attrae, buttaci un Charlie Hunnam nel mezzo, un po' di amore tormentato che non guasta mai e un passato carico di segreti da scoprire, e questo mondo diventa improvvisamente interessante.
Conosciamo il SAMCRO in una situazione instabile, con Jax prossimo a diventare padre da una madre modello che si è fatta fino a pochi minuti prima di entrare (in emergenza) in sala parto, che proprio per rimettere ordine nella sua vita incappa in un vecchio manoscritto del padre, morto quando ancora era in tenera età, che rivedeva e si pentiva di come il clan stava andando avanti, impaurito soprattutto dalle conseguenze che si stavano per affacciare.
Clay, l'attuale presidente, non è certo lo stinco di santo che sembra, invischiato in parecchi raggiri e soprattutto in doppi giochi, tenendo testa alla polizia, ai Mayans e ai neri, ma incapace di nascondere alla sua donna (madre di Jax, guarda caso) il suo stato d'animo, e soprattutto di non far trapelare decisioni scomode.
Gemma si muove come un falco sopra la vita degli altri, sopra quella del figlio, minacciando e tenendo a bada il suo primo amore di fresco ritorno Tara.
A tenere banco per questa prima stagione sono però le indagini che l'ATF muove attorno al SAMCRO, tenendo le fila di un equilibrio sempre più instabile che coinvolge l'indeciso Opie e la sua famiglia.


Come detto entrare in questo mondo non è così facile per non avvezzi della moto, ma una volta capite le dinamiche del gruppo, una volta trovato interesse per le vicende di ognuno, anche del novellino in prova, ci si prende gusto.
Ad aiutare sono poi una fotografia che incornicia immagini volutamente iconiche e forti (basterebbe anche solo quella del finale) e una colonna sonora di quelle toste che regala chicche uniche quando si tratta di ballad.
Un neo questo inizio comunque ce l'ha, e sta nello sviluppare troppo verticalmente i suoi episodi, lasciando germogliare più lentamente tutti i semi che sicuramente frutteranno nella prossima stagione.
Ma che i motori rombino, che io corro già a recuperare ciò che mi manca!


4 commenti:

  1. Penso che questa serie possa molto interessarmi!

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    1. Se è riuscita ad interessare me fin da questa prima stagione, potrebbe piacerti molto.
      Recupera, che presto finisce!

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  2. Grande serie davvero. Continua a recuperarla, vedrai che i Samcro non ti deluderanno!

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    1. Ne sono quasi certa, e mi fido ancor di più se me lo dice il Ford :)

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