I cambiamenti non sono mai facili, soprattutto se riguardano la rigenerazione del Dottore.
A guardare indietro, il passaggio da Christopher Eccleston a David Tennant è stato facilitato dal bel faccino di quest'ultimo, mentre quello che ha portato a Matt Smith è stato digerito con facilità grazie a un papillon cool e alla fantastica sceneggiatura di The Eleventh Hour.
Molto molto più difficile è invece l'ultimo grande passaggio, quello che ha portato lo stesso Dottore a un cambiamento caratteriale, da amico bonaccione e divertente, al serioso e poco tendente agli abbracci Peter Capaldi.
Lo chiarisco fin da subito, va'.
A me Capaldi non ha convinto. Quasi per niente.
A non convincermi è prima di tutto la sua voce, troppo diversa, troppo poco propensa ai monologhi serrati a cui il Dottore c'ha abituato e che su di lui hanno un effetto di forzatura e di poca naturalezza.
E sì, ok, il fattore fisico non mi ha aiutato a cambiare idea, né tanto meno il suo caratteraccio e la sua presunzione, giustificate, e apprezzabili in alcuni punti della stagione, ma fin troppo abusate.
Fatta questa premessa, che già non è delle migliori, a poter salvare Capaldi e le sue performance poteva esserci solo una stagione con i fiocchi.
E questa, sempre a mio avviso, c'è stata solo in parte.
Gli episodi che la compongono sono infatti ad avventura unica, -, che si aprono e si concludono, mettendo solo una coda finale, misteriosa certo, che si risolverà come c'era da aspettarsi solo nel gran finale.
Si apprezzano, e non poco, i giochi sul reale che Moffat & Co. hanno fatto, rivedendo in splendida chiave la funzione o meglio la natura della Luna, degli alberi, aumentando le paure per gli incubi notturni e i mostri sotto il letto, o anche per dei semplici graffiti.
Si adora alla follia Listen, la sua perfezione di sceneggiatura e il suo sottolineare ancora una volta, come se fosse necessario, il ruolo fondamentale di Clara nella vita del Dottore.
Clara che, però, con il suo Danny non arriva alle vette dei Pond, facendosi amare da un lato, stancare dall'altro, con le sue bugie e le sue fisime di innamorata.
Fortunatamente il finale rimette un po' di azione in circolo, facendo rincontrare una vecchia conoscenza sotto nuove spoglie che, come se non bastassero tutte le nuove paure sorte, fa rivedere i piani del dopo morte.
Il doppio episodio (l'unico di questa ottava stagione), innalza di un po' l'asticella del piacere, ma più per i sentimenti messi in gioco e per i rimandi passati, che per altro.
Dispiace non poco, quindi, e per quanto mi sia sforzata, ancora non vedo in Capaldi la scelta più giusta.
Ora, davanti a noi, c'è un episodio natalizio che per lo meno prevede i botti, visti la guest star e il protagonista previsti. Un episodio natalizio, poi, in cui scopriremo cosa ne sarà anche della companion, e cosa ne sarà dei detrattori e dei delusi che mi vedono nelle loro fila.
Ho da poco scritto anche io di questa ottava stagione e per lo più concordo con te, per la prima volta non riesco a innamorarmi del nuovo Dottore, la nuova stagione mi lascia al 90% indifferente. Non credo però che il problema grosso sia Capaldi, propendo più per un problema di scrittura poco felice. Non so, a questo punto speriamo che Babbo Natale ci porti qualcosa di ben più sostanzioso.
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