Ormai ci siamo, ormai il recupero è agli sgoccioli e a mancare è solo quella stagione, la settima, che sta andando attualmente in onda in America.
E' quindi arrivato il momento di tirare un po' le somme, di fare i conti con quelli che si credevano inizialmente dei motociclisti senza tanto cuore o tanti scrupoli, che giorno dopo giorno si imbarcavano in problemi ed errori da risolvere per poi festeggiare a suon di bevute e donne.
Quel gruppo di motociclisti è però con il tempo cresciuto, e con loro i loro affari e i rischi, facendo del loro covo non più uno stile di vita ma una ragione di vita, una ragione per rimanerci, in vita.
Purtroppo, però, non sempre è così facile, e mai come in questa stagione è evidente come i confini si siano spinti oltre, con lo stesso Jax leader intelligente ma ora dal grilletto facile, che non si pone più grossi problemi a togliere di mezzo qualcuno.
Ricominciamo infatti con la sua vita sottosopra, con un patrigno e una moglie dietro le sbarre, con una club house a rischio che si deve anche ricostruire, in tutti i sensi possibili.
Il nemico di turno è infatti quello forse più temibile: un socio che si vuole mollare.
Gli irlandesi sono sul piede di guerra, e serviranno non pochi raggiri e giri di alleanze per salvaguardare un business pur tirandosene fuori.
Tra messicani, neri, cinesi e irlandesi, i Sons stanno nel mezzo a tirare le fila, anche se queste ogni tanto cedono, e lì i proiettili volano incresciosi.
Ma a interessare di più, è sicuramente Jax di per sé, che nel seguire le orme del padre, nelle parole che quotidianamente affida e confida ai figli, lascia intravedere tutti i dubbi, tutta la stanchezza che si riflette anche nel matrimonio, ormai quasi solo di facciata, messo ancora più a rischio dalle operazioni machiavelliche che Tara stessa, con l'aiuto di Wendy, sta intessendo alle sue spalle.
A farne le spese è prima di tutto Gemma, ormai in relazione stabile con Nero, che viene più volte fregata e messa in un angolo, e nonostante il suo personaggio sia uno dei più forti della serie, non nascondo una certa soddisfazione nel vederla in difficoltà, mentre questi tentennamenti continui di Tara, che proseguono effettivamente da 6 stagioni, iniziano a stancare.
Oltre ai problemi famigliari, ci sono poi situazioni riguardanti i membri del SAMCRO, con new entry e uscite di scena ad effetto, o altre che decimano in pochissimo tempo il cast.
I morti di questa stagione sono davvero eccellenti, e sono dei pugni allo stomaco che stordiscono e che non lasciano certo indifferenti, portando a chiedere cos'altro potrà succedere.
Molte altre teste potrebbero infatti saltare nel futuro, e la chiusa nella disperazione fa già presagire rabbia e sangue.
Nonostante i cattivi della polizia (Lee Toric e la Patterson) non siano all'altezza dei precedenti, e alcune ripetizioni appaiano un po' forzate a questo punto, Jax & co. si mantengono a livelli altissimi anche questa volta, toccando le corde più intime e violente già con il primo tragico episodio, costruito alla grande, lasciando spazio sia a gag divertenti in mano a Chuckie che a riflessioni profonde che escono dalla voce dello stanco ma insostituibile Unser.
Inutile dire quanto alta sia l'attesa per proseguire questo viaggio, e quanta paura ci sia ora per quel finale arrivato per una novellina come me, troppo presto.
Quello che è sicuro, è che visto come per sei anni questi motociclisti hanno saputo rialzarsi e rombare, difficilmente si rimarrà delusi.
Nessun commento:
Posta un commento