24 giugno 2016

La Vita è un Sogno - Dazed and Confused

Once Upon a Time -1993-

Ultimo giorno di scuola.
In America.
La specifica va fatta, perchè se è l'ultimo giorno di scuola in America, tutto cambia.
C'è il fortunato i cui genitori partono che organizza la festa di fine anno in casa, c'è l'allenatore di football che tallona i suoi atleti perchè non si perdano dietro cattive strade, cattive compagnie, c'è soprattutto l'iniziazione delle future matricole, con codici accettati bene o male dall'intera società, e poco importa se l'umiliazione è fisica e psicologica, se ragazzini che escono dalle media devono ascoltare e obbedire, devono subire piccoli e grandi soprusi, devono essere picchiati.
Siamo in America.
Così vanno le cose, oggi, come ieri, per la precisione nel 1973.

Richard Linklater, prima della sua trilogia del "Before"e prima di Boyhood che mostrano il tempo che passa, va indietro nel tempo, in anni solo all'apparenza lontani.
Lo stile e la musica, sono diversi, sono i 70's del rock, del glam, dell'amore libero, ma i divertimenti come le bravate dei ragazzi sono sempre quelle.
La vita è un sogno ci mostra tutto questo, nella più classica delle lunghe giornate, alla ricerca di dove andare a fare festa, di dove e come procurarsi da bere, nel mentre, nascono amicizie, nascono nuovi amori, nuovi approcci.
Dazed and Confused, stordito e confuso, sarebbe il titolo originale, e stordito e confuso è lo stesso film, in cui si gira intorno, come dentro quelle macchine che macinano chilometri lungo le strade di un paesino dove i luoghi di ritrovo sono sempre quelli.
Non c'è un vero e proprio protagonista, ci sono le matricole timide che entrano in punta di piedi nel mondo dei più grandi, innamorandosene, ci sono quei più grandi che bevono, fumano, si innamorano pure loro.
E tutto va avanti così, come un cerchio che non si spezza, che non ha fine.


Dal 1993 ad oggi, ma anche prima, di film simili ce ne sono stati e ce ne saranno, americani fino al midollo, nel mostrare il bene e il male del loro quotidiano.
Dazed and Confused gli anni passati li sente, risentendo soprattutto della scelta di rimanere in una sceneggiatura piatta, che non ha crescendi, cosa non ti aspetti da un mago delle parole e dei dialoghi come Linklater, che in mezzo a tanti dialoghi e frasi poco incisive, lascia il segno solo nelle discussioni profonde e critiche di Adam Goldberg e il suo trio di nerd.
Quel che resta, allora, sono le prime prove di attori come Ben Affleck (perfetto spaccone) e di Matthew McConaughey, che pronuncia il primo dei suoi "Allright, allright, allright".
Quel che resta, infine, di un film in cui perdersi, più che cercare, è la colonna sonora composta da pezzoni storici degli anni '70, che danno una grinta in più, una marcia in più, a tutta questa confusione.


Regia Richard Linklater
Sceneggiatura Richard Linklater
Cast Jason London, Milla Jovovich, Adam Goldberg,
Matthew McConaughey, Ben Affleck

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Tutti vogliono qualcosa, Animal House, American Graffiti

4 commenti:

  1. Potresti pensare lo stesso anche di questo recente sequel spirituale.
    Semplicissimo, senza guizzi ma con tanti sorrisi. Nonostante tutto, mi è piaciuto. E, forse, ci ho visto anche una profondità che negli intenti dello stesso Linklater non c'era. Questo lo recupero, ché manca. :)

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    1. Del sequel spirituale parlerò domani, e viste le premesse basse di questo suo fratello minore invecchiato male, la sorpresa c'è stata anche per me :)

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  2. Nonostante sia un cult adolescenziale, mi aveva convinto meno del previsto.
    Anche per me non è un film invecchiato troppo bene...
    Comunque non è malaccio e a breve conto di entusiasmarmi di più con il nuovo Tutti vogliono qualcosa.

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    1. Malaccio non è, ma probabilmente ha saputo dire di più quando è uscito. Stessa cosa succederà anche al suo sequel spirituale? Speriamo di no.

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