20 luglio 2016

High-Rise

E' già Ieri -2015-

Se Tom Hiddleston mi ha permesso di superare la naturale ritrosia verso le storie polverose di John Le Carré (The Night Manager), Tom Hiddleston ha riprovato ad usare il suo fascino per farmi entrare nel mondo di J. G. Ballard.
Ma diciamolo subito: non è riuscito nell'impresa di farmelo amare, o anche solo apprezzare, quel mondo.
Il problema è mio, ovvio, e il problema è anche di quel professore di uno strano corso sul linguaggio cinematografico, che di quegli anni '80 fantascientifici, assurdi e per l'appunto strani, parlava.
Un professore che c'ha fatto vedere 2002: la seconda odissea, Alien 2, Elektra, giusto per inquadrarlo.
Un professore che per l'esame c'ha chiesto di leggere uno tra gli autori di culto di quella fantascienza zeppa di robot, di atmosfere nere e tese, di futuri distopici.
Di leggere Ballard non me la sono sentita, ma con Gibson e il suo Neuromante non mi è certa andata meglio.
Il problema con questi anni, con questo genere, è quella sensazione di sporco, quella tensione sessuale latente, quell'atmosfera tesa e... strana.
Troppo strana.
E leggerla, e vederla, non incontra la mia predisposizione.



Forte della presenza del signor Hiddleston, che ormai con il suo sorriso mi ha disarmata, ho provato ad affrontare High-Rise.
Uscito dalla penna di J. G. Ballard nel 1976, dopo decenni di tentativi arriva finalmente al cinema con un cast di tutto rispetto tra cui spiccano Jeremy Irons, Sienna Miller, Elisabeth Moss, James Purefoy, High-Rise è ambientato tutto (o quasi) in un grattacielo di ultima costruzione, opera di un architetto avanguardista che in questo condominio occupa il 40esimo piano con tanto di parco dove scorrazzano capre e cavalli, dove feste in stile francese rinascimentale vengono organizzate.
Il Dottor Robert Laing è l'ultimo inquilino di questo condominio dove più si sale con l'ascensore, più sale il ceto sociale e la classe dei suoi occupanti, partendo dalle famiglie numerose e rumorose, per arrivare a single o coppie sole.
Con i suoi scatoloni ancora da spacchettare, con il suo fascino che ha già conquistato la vicina del piano di sopra, Laing assiste silenziosamente a una rivolta popolare, a una rivoluzione e alla distruzione di un sogno.
Quel condominio elegante e perfetto, diventa un incubo dove tutto è permesso, dove finisce per regnare l'anarchia, dove si sopravvive cibandosi di cani.


Lo ammetto, la visione è stata interrotta fin troppo spesso dagli occhi che si facevano pesanti.
Lo ammetto, non tutto di questa rivolta, non tutte quelle metafore e analogie proprio per questi pisolini, mi sono chiare.
Quel che ho capito, è che no, Ballard non fa per me, le sue atmosfere sessualmente tese, le visione piene di eccessi e di siparietti shock sono quanto di più distante dalle mie corde, nonostante le buone interpretazioni, nonostante la regia che regala attimi di gioia per gli occhi, con riflessi che si moltiplicano, con balletti surreali.
High-Rise, partito come un sogno con Tom in stato di grazia disteso su un lettino a prendere il sole, finisce in un incubo ad occhi aperti dove tutto è permesso, dove la civiltà e l'umanità non esistono più, persa a cercare la giusta tonalità di grigio.
No, uno scrittore che sembra anche troppo bene predire il futuro non fa per me, anima romantica e speranzosa.


Regia Ben Wheatley
Sceneggiatura Amy Jump
Musiche Clint Mansell
Cast Tom Hiddleston, Jeremy Irons, 
Sienna Miller, Elisabeth Moss, James Purefoy
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8 commenti:

  1. Il romanzo m'ispira molto - leggendo, sono più disposto alle stranezze - ma sono uno spettatore scettico. Poi c'è pure l'odiato Hiddleston! :-P
    In caso, mi rifarò dopo la lettura (molto eventuale, eh).

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    1. Io al contrario posso sopportare -pur se con qualche pisolino di mezzo- le stranezze visive, ma perdermi ancora in romanzi così cupi e strani... no, grazie!

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  2. Nonostante Tom penso passerò..forse è troppo strano pure per me. Magari il libro...

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    1. Il libro magari spiega meglio, ma vuol dire sorbirsi quelle stranezze ancora più a lungo! Il film, non riuscitissimo, si può passare.

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  3. Tom è splendido... ma chiedergli miracoli, forse, è un tantinello troppo, no?

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    1. Vero, speravo che il suo fascino potesse tutto, ma i gusti non possono cambiare così facilmente ;)

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  4. Il trailer mi aveva lasciato sensazioni molto simili a quelle che hai descritto. Il libro continua a ispirarmi, il film mi incuriosisce meno :(

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    1. A quanto ho letto, nonostante la mia ritrosia di fronte a Ballard, il libro è molto meglio. Se il film non ti convince, meglio iniziare da quello ;)

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