16 luglio 2016

The Final Girls

E' già Ieri. -2015-

In questa settimana da brividi (filmici) abbiamo visto le regole dell'horror essere elencate in Scream, essere prese alla lettera in It Follows, e ora le troviamo elencate di nuovo, ma prese in giro.
Non è propriamente un horror The Final Girls, che come da titolo omaggia le scream queen che sopravvivono alla fine di un film, l'ultima ragazza ancora in piedi, l'unica a sopravvivere al killer dopo una lunga scia di morti.
Non è propriamente un horror, dicevamo, ma è un horror visto al suo interno, anzi, vissuto letteralmente al suo interno, dove però non mancano i sentimenti sul nascere, i ricordi e la malinconia per un lutto da superare.


La protagonista è la figlia di una final girl, Max, figlia appunto dell'attrice Amanda, il cui culmine della carriera è l'horror Camp Bloodbath fatto in gioventù, diventato un cult ma anche una maledizione che non le ha più permesso di trovare qualcosa di più profondo e serio in cui recitare.
In un incidente, con Max al suo fianco, quella carriera la stroncherà del tutto, lasciando la piccola sola, cresciuta da una zia, piena di una malinconia che nemmeno gli amici riescono del tutto a scalfire.
Convinta però ad uscirne, ad affrontare i demoni del passato in una proiezione ricordo di quel fantomatico Camp Bloodbath, l'impossibile accade: un incendio, un incidente, porta Max e i suoi amici a finire letteralmente dentro il film, dentro quell'estate di campeggio dove un killer mascherato fa mattanza.
Conoscere le regole, conoscere la trama, aiuterà gli amici a scampare dai pericoli: non appartarsi, non fare sesso, non allontanarsi da soli.
Ma la vera regola, quella insindacabile, è che alla fine solo uno, anzi, una, può sopravvivere.
E chi sarà la final girl?


Un omaggio ai teen horror anni '80-'90 che si fa cult per primo.
Una parodia che parodia non è, assumendo toni più seri grazie a quell'incontro madre-figlia, a quello scambio di emozioni e ricordi che tra le risate e i piccoli brividi, sa colpire.
Una dedica agli amanti del genere, che trovano tutti gli elementi, tutti i personaggi nei loro stereotipi (la bella, il nerd, lo spaccone, la timida e il misterioso) e tutti i riferimenti del caso per andare in brodo di giuggiole.
Geniale e spassoso, con un finale da botte da orbi e da pathos e che fa già presupporre quel sequel tanto gridato (ma di cui al momento non si sa nulla).
Capace di prendere un manipolo di giovani e bravi attori in cui spicca la reginetta dell'horror Taissa Farmiga che si è fatta le ossa a furia di American Horror Story, e il bel, altissimo Alexander Ludwig, iron side vichingo, che in veste normali non perde di fascino, e poi c'è lei, Malin Åkerman, la cui carriera grazie a Billions è decisamente decollata.
Se noi ci divertiamo in questo omaggio, in questa parodia, altrettanto si divertono gli attori, e si vede, e altrettanto si diverte un regista che tra flashback in bianco e nero, repeat e musiche d'atmosfera, dà il meglio di sé.
Insomma, dopo una settimana di brividi, vedere questi esorcizzati ed omaggiati, è il modo migliore per chiudere con gli horror.
Almeno per il momento.


Regia Todd Strauss-Schulson
Sceneggiatura M.A. Fortin, Joshua John Miller
Musiche Gregory James Jenkins
Cast Taissa Farmiga, Alexander Ludwig, Malin Åkerman, Nina Dobrev
Se ti è piaciuto guarda anche
Scream, It Follows, La casa nel bosco

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
1 Leone su 5

4 commenti:

  1. Carinissimo e a anche tenero, nel finale.
    E l'omaggio agli anni '80, dal poco che ho visto, pare perfetto anche in Stranger Things!

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  2. Io l'ho trovato bellissimo.
    Un omaggio, una parodia, ma anche un bel modo di vedere il rapporto tra madri e figlie.

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