24 agosto 2018

Alien - La clonazione

#LaPromessa2018

Stanca, arrancando, arrivo alla fine di questa strana quadrilogia originale, nel mentre manomessa, rimessa a fuoco, tra versione estese, director's cut e sconfessioni.
Un finale decisamente evitabile, e non solo per com'era andato a finire -in modo poetico- Alien³, ma anche e soprattutto per come viene concepito questo nuovo capitolo, in mano ad un francese come Jean-Pierre Jeunet che anche se il suo lato dark l'ha esposto in Delicatessen, sa dire di più nei toni pastello di Amélie.
E infatti, il suo è un pasticciaccio bello e buono, anzi brutto e indigesto, in cui non sono riuscita a contare non solo gli sbadigli, ma anche gli appisolamenti improvvisi, con il giovine a tenermi aggiornata, facendomi capire che anche ad occhi chiusi poco o niente mi ero persa.



Come da titolo, tutto parte dalla clonazione, la clonazione di Ellen Ripley, nel tentativo di recuperare pure l'alien che si portava in grembo, una regina madre dalle uova d'oro.
L'esperimento riesce, ma Ripley non sembra la stessa, ancora più dura, più cazzuta, più silenziosa, lì non vorrebbe stare, con aliens rinchiusi malamente ancora una volta dentro una navicella spaziale, proprio no.
Va da sé che tutto va a rotoli, che gli aliens si liberano, seminano terrore e morte, e quelli che sembravano una banda di bagordi lì in sosta, diventano i protagonisti.
Si corre e si scappa, si tenta di salvare chi si può, si annega, quasi, tentando ancora una volta di sopravvivere e far fuori questi alieni così bravi ad infilarsi all'ultimo secondo in navicelle da cui poi finiscono sparati fuori nello spazio. In questo caso nel peggior modo possibile.


Insomma, si usano sempre gli stessi espedienti, sempre i soliti omaggi al capostipite originale.
Ma manca la sostanza, manca l'unitarietà in 116 minuti che sembrano infiniti, in cui nemmeno Winona Ryder si sopporta e in cui ogni scena viene ampliata fino al'inverosimile.
Stancamente, davvero stancamente, arrancando come non mai sono arrivata ad un finale che sembrava aperto ma che -fortunatamente- ancora nessuno ha deciso di riprendere.
Jean-Pierre Jeunet con la complicità di Joss Whedon fa quindi peggio di tutti, eccedendo in una comicità dark e sporca fin dall'inizio -il peggior inizio di sempre-, andando sopra le righe facendo del suo capitolo, quasi un capitolo parodia.
Sono stanca solo a scriverne, e visto che negli anni se n'è scritto di ogni contro questo capitolo, mi fermo qui.
Per la seconda mi ritrovo quindi a dire: a' ridatemi Ridley Scott.


Voto: ☕/5

8 commenti:

  1. Ecco il capitolo della saga che ho veramente odiato. Quasi due ore di nulla cosmico e di assurdità a non finire. Penso di essermi addormentato anche io un paio di volte durante la mia unica visione.

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    1. Facciamo che per me sono stai più di un paio, ma ogni volta mi ritrovavo nello stesso punto senza essermi persa chissà che. Davvero eccessivo.

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  2. Ecco: forse me lo ricordavo perché tanto brutto? Può essere. :)

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    1. Penso proprio di sì, splatter ed eccessivo che sembra quasi una parodia.

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  3. Ahia, lo sospettavo, ma proprio non credevo, peccato perché a me è piaciuto anche questo..

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    1. Sei proprio un fan doc della saga, per me resta il capitolo più faticoso e antipatico.

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  4. Disastro ma... niente in confronto a Covenant!

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    1. Come vedi, Covenant a sorpresa mi è piaciuto parecchio, più classico nella sua struttura, più affascinante nelle riflessioni di fondo. Qui resta il vero disastro.

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