25 marzo 2019

The Terror

Mondo Serial

Fuori la primavera è ormai arrivata, ma un tuffo nel ghiaccio dell'artico non dovrebbe fare male.
O almeno così mi dicevo.
Mi avevano avvertito: guardare con cautela, The Terror provoca sonnolenza.
Non gli volevo credere, fiduciosa di quella rigorosità inglese (anche se la produzione è americana e targata AMC/Ridley Scott), di quell'ambientazione dal sapore modydickiano e per la presenza del fido Jared Harris.
Ma è vero, senza nemmeno accorgercene, senza nemmeno uno sbadiglio, a più riprese in questi 10 episodi io e il giovine siamo crollati. Così, mentre un incendio infinito si propagava nella neve, mentre delle scudisciate punivano un marinaio, mentre un tramonto infinito veniva ripreso infinitamente, noi ci appisolavamo.


Ci aspettavamo dei brividi, e non solo per il freddo polare, e non solo per quel titolo.
The Terror è infatti la nave chiamata assieme all'Erebus a trovare il famoso passaggio a nord-ovest, una nuova rotta commerciale per collegare l'Inghilterra all'India senza più dover circumnavigare l'Africa.
La storia è vera.
Della spedizione del 1845 guidata dal capitano John Franklin non si ebbero più notizie. La moglie a tre anni dalla partenza riuscì a richiamare l'attenzione di altri capitani e nobili per far partire missioni di soccorso, ma non se ne seppe nulla. Fino a qualche anno fa, con spedizioni che negli anni '80 e '90 rinvennero le tombe di parte dell'equipaggio e con National Geographic che appena un paio di anni fa ritrovò in ottimo stato le due navi, sepolte sotto acqua e ghiaccio.
Qui si romanza, però, si fantastica aggiungendo un sapore soprannaturale alla storia.
I due equipaggi oltre a fare i conti contro il freddo, il tempo, la fame, lo scorbuto e l'intossicazione da piombo, si ritrova qui a combattere contro una creatura affamata e inferocita, non controllata nemmeno dagli inuit che la conoscono.
Sembra una maledizione, che va poco a poco a decimare la ciurma.


Dopo mesi di navigazioni, mesi intrappolati nel ghiaccio e la decisione infine di abbandonare le navi al loro destino, il capitano Crozier, qui protagonista, deve vedersela anche con l'ammutinamento di parte dei suoi uomini, con la pazzia, lo scoramento, che hanno la meglio.
Così, gli equilibri iniziali in cui simpatie e antipatie si dividevano in modo quasi troppo equo, hanno modo di riassestarsi, di trovare colpevoli da odiare, pazzi da voler vedere morti, buoni che dovrebbero sopravvivere.
Come questi sopravvissuti, però, si arranca a fatica, con la CGI che non mi ha aiutato a innamorarmi di una fotografia così poco naturale, con una lentezza che non può che far rallentare l'entusiasmo iniziale, quando quei terrori, quelle minacce, erano ben calibrate.
Si fatica quindi, e da questo inverno soporifero sono felice di essere finalmente uscita alla luce del sole.

Voto: ☕☕/5


10 commenti:

  1. Sarà di sicuro d'alta qualità, ma ispira noia anche a me, quindi salto a malincuore.

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    1. L'ho visto solo perchè immaginavo una curiosità del giovine verso storie di navi/neve/creature strane. Infatti lui ne è uscito più convinto, nonostante i sonnellini :)

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  2. Mi ero avvicinato con grandi speranze a questa serie, ma anche io assieme a mia moglie abbiamo dovuto interrompere la visione.
    Da quello che sento dire in giro non siamo stati i soli.

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    1. Ha un potere soporifero come pochi. Resistendo, si arriva comunque soddisfatti alla fine, ma ci vuole forse troppa pazienza.

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  3. Ammetto che sono una voce fuori dal coro (e fuori di testa) ma la recitazione, la descrizione dei personaggi e di ciò che vivono, specie nella difficoltà psicologica, mi ha proprio preso. Capisco pure chi la trova noiosa, ma io sono noioso quindi sarà questo

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    1. Non mi fossi addormentata in continuazione e senza rendermene conto sarei d'accordo con te. Attori e atmosfere giuste, ma la lentezza, il gelo, han comunque regnato.

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  4. Bellissima serie!
    E pensare che sono un grande fan di Dan Simmons eppure l'opera da cui è stata tratta questa serie, è una delle poche dell'autore che non ho ancora letto.

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    1. Io mi sono appassionata alla spedizione in sé, andando a leggerne di tutto e un po' su wikipedia. La resa non è delle più scorrevoli, ma come vedi l'interesse lo sa far nascere.

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  5. Dai ascolto a un cretino: l'avevo detto io che provoca sonnolenza. :)


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    1. È che ti annoi troppo facilmente e non so mai se fidarmi o no. Questa volta, nonostante tutto, dovevo.

      p.s.: vedo che anche a te è sparita la foto, maledetto Google+/Blogger

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