30 settembre 2019

Il Lunedì Leggo - Eleanor Oliphant Sta Benissimo di Gail Honeyman

Eleanor Oliphant sta benissimo.
Lavora senza interagire con i colleghi, segue una dieta risicata ma pratica, fa spesa da Tesco in modo misurato, e nel weekend si scola le sue bottiglie di vodka.
Eleanor Oliphant  sta benissimo.
Non le interessano le prese in giro dei suoi colleghi per quella cicatrice vistosa che ha in viso, non le interessa partecipare a feste e regali, lei ha i suoi cruciverba, i suoi programmi radiofonici e la sua chiamata settimanale dal carcere con quella madre cattiva e altera che le trova sempre difetti.
Ma Eleanor Oliphant sta benissimo.
Ancor più quando, come un fulmine a ciel sereno, si innamora. Di lui, un cantante elegante, raffinato, che si esibisce in un pub.



Inizia una spasmodica ricerca, inizia un viaggio in Eleanor.
Si informa su di lui attraverso i social, acquista un computer, un telefono, si apposta vicino a casa sua. E inizia a cambiare, a provare a farsi bella, a darsi un tono nuovo, provando una parrucchiera, una manicure, un nuovo stile. Iniziando, insomma, a prendersi cura di sé.
Eleanor Oliphant inizia a stare bene davvero, inizia ad avere un amico, una vita sociale.
Li prende come prove, per il grande ingresso nella società affianco del suo amore che ancora non ha conosciuto di persona.
In realtà, parlare con il collega Raymond (per niente elegante, per niente sofisticato o bello ai suoi occhi) le fa capire tanto di quel mondo da cui si è preclusa, la fa anche affrontare quel passato che ha sempre tenuto nascosto e di cui non ha mai voluto sapere troppo.
Eleanor Oliphant sta benissimo.
Ma forse, ha bisogno di stare davvero male per stare bene davvero.


La seguiamo, lei, cinica e giudicante, piena di preconcetti e ingenua come poche in questo suo percorso di rinascita.
Facciamo il tifo per lei, proviamo pure un po' di pena, qua e là, e ci preoccupiamo quando certe situazioni, certi giudizi, potrebbero ferirla più dei peggiori bulli. Ma ha la scorza dura Eleanor, ha una madre e una voce interiore più cattiva di certi sberleffi, di certe gaffe involontarie che fa.
La accompagniamo in questo viaggio cercando indizi, cercando di capire quel passato, l'origine di quella cicatrice visibile sulla sua guancia e delle tante invisibili che ha dentro.
Perdonando ingenuità e situazioni da stalker, perdonando all'esordio di Gail Honeyman una traccia di leggerezza che si dimentica presto, avvinti dalle gesta di una protagonista a cui si vuole bene, con cui identificarsi a più riprese e che si finisce per ammirare.
Eleanor Oliphant sta benissimo, e a leggerla, mentre entra nel mondo, mentre affronta il suo passato, si sta un pochino meglio.

2 commenti:

  1. E' un romanzo furbetto, ma è uno dei pochi best-seller, per me, a meritarsi il suo successo lampo. Vorrei un romanzo di questo una volta al mese: si può?
    Si sta meglio davvero, con Eleanor. :)

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    Risposte
    1. Si dovrebbe! Sono quei romanzi leggeri ma non troppo da leggere d'un fiato, all'inizio la furberia la sentivo, ma poi mi sono lasciata trasportare dalle parole di Eleonor finendo per volerle molto, molto bene.

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