17 febbraio 2020

Il Lunedì Leggo: LMVDM - La mia vita disegnata male di Gipi

Non solo Zerocalcare mi ero detta.
Indaga, conosci, cerca.
E così sono finita da Gipi.
Gipi che avevo conosciuto non come fumettista, ma come regista, a Venezia, con il poco fortunato ma bellissimo Il ragazzo più felice del mondo, intriso di una sua malinconia, di personaggi strani, di tanto metacinema.
Insomma, era stato amore.
Allora mi ero decisa a conoscerlo su carta, saltando però l'appuntamento in edicola sponsorizzato da Mr. Ink, che quando si accumulano le uscite non so come gestirle.
Il modo migliore per approcciarmici è stato allora questo LMVDM, che prometteva di raccontare la sua storia, pur se disegnata male.



Una storia fatta di ideali, di ricordi, di malinconia e di prese di posizione.
Una storia in cui non mancano le tante risate, i piccoli momenti di poesia.
Parte tutto da un appuntamento con il medico, per un problema intimo che forse è metafora di altro, a cui si finisce per raccontare più del dovuto.
Non è quel tipo di medico, non sarebbe lì per ascoltare, ma così succede.
E racconta, Gipi.
Racconta di estati al mare, di arresti, di amicizie che si rompono.
Racconta di genitori presenti e assenti, di case disordinate, di un'adolescenza disordinata.
E c'è un pirata -un pirata, sì, proprio come in Watchmen, o riferimenti a Watchmen ora li vedo io ovunque?- che viene punito, viene lasciato in un'isola sperduta dove dei cannibali dovrebbero divorarlo e dove invece conosce l'amore, a intromettersi in questa storia. Una storia -quest'altra- disegnata bene, con gli acquerelli ai posti giusti, con una cura come si deve.
Ma sono gli scarabocchi di una vita ad emergere davvero, anche senza quell'ironia generazionale che ha fatto della voce di Zero quella a cui resto più fedele.
Sarà che passa di palo in frasca, Gipi, che richiede più impegno nel seguirlo nella sua scrittura a flusso di coscienza.
Ma è un mio primo passo, uno dei primi, nel mondo del fumetto.
Sono all'inizio, e Gipi ora che mi si è presentato, lo voglio conoscere meglio.
Anche perché, con quelle tavole finali, con quella nuotata verso l'ignoto, con quel viaggio in metropolitana, ha saputo commuovermi come e dove ne avevo bisogno.

2 commenti:

  1. Grazie per la citazione.
    Questo Gipi in particolare mi manca, ma con lui l'emozione è sempre di casa. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sapendo da dove partire mi son detta: sai che c'è, lascio che mi si presenti. Ora aspetto altri incontri ;)

      Elimina