13 marzo 2021

Promising Young Woman

Qual è il peggior incubo per una donna?
Di questi tempi, facile rispondere. Ora che se ne parla così apertamente.
Qual è il peggior incubo di un uomo?
Di questi tempi, con la gogna mediatica pronta a puntare il dito sulla tastiera, altrettanto facile.
Ma giusto.
Qual è il miglior sogno di una donna… Ma anche di un uomo, che qui non si fanno disparità?
Vedere un film di quelli che esaltano.
Di quelli che sanno intrattenere ma che sanno anche far riflettere, di quelli che combinano i generi, che sanno esseri leggeri come una romcom, sagaci come una vendetta, sanguinolenti come un thriller. 
E pure intelligenti, tanto da mantenere in equilibrio tutti questi elementi.
Promising Young Woman è il film più esaltante del momento.


Un film scritto e diretto da una donna, prodotto da una casa produttrice con a capo una donna e con protagonista una donna. Come a dire, non tutti i movimenti, anche quelli che si fanno fin troppo radicali, vengono per nuocere.
E così nasce un film che ha il sapore tarantiniano di un Kill Bill, con una ragazza che di giorno serve caffè e vive con i genitori, nei fine settimana si finge ubriaca per dare una lezione al viscido assalitore di turno. La laurea in medicina è rimasta in stand by, il passato continua a tormentarla e il suo modo per pareggiare i conti è truccarsi, acchitarsi, vendicarsi.
Contro quei finti principi azzurri che puntualmente, cascasse il mondo, arrivano al suo fianco.
Potrebbe andare avanti all'infinito, Cassie, ma l'amore ci mette lo zampino, un piano a più lungo termine, decisamente più personale, finisce nella sua agenda.
Meglio non svelare di più, che ho già detto troppo.
L'effetto sorpresa vince sulla preparazione.


Carey Mulligan è Cassie.
Ed è una meraviglia.
Abituata a vederla fragile donzella dai sogni da educare, moglie affranta o a capo di un'intera fattoria, la si trova qui più bella, più vendicativa, più brava che mai, capace di cambiare registro, voce e interpretazione, con un solo sguardo.
Nelle sue grinfie finiscono i bei faccini della TV che corrispondono a Adam Brody, Alison Brie, Connie Britton, Bo Burnham, un cast variegato e ben scelto che Emerald Fennell dirige con un occhio esperto, che sembra tutt'altro che alle prime armi o al suo esordio.
Dominano la geometria dei film indie americani, i colori sgargianti, la cura della scenografia e soprattutto i riferimenti pop.
Quelli che passano per una colonna sonora in cui -incredibile ma vero- Paris Hilton ha una scena madre (sì, Paris Hilton, che sembra quasi fare il passo di Dragostea Din Tei rivalutata da Xavier Dolan, ah questi giovani registi dall'orecchio giusto!) e l'intramontabile Toxic di Britney Spears accompagna il mood finale del film.
Quello più agghiacciante e doloroso, nella sua dimensione catartica.


Promising Young Woman è un film potente.
E dirompente.
Non ci sono altre parole per definire il suo stagliarsi in un momento storico adeguato, il suo farsi espressione del senso di vendetta e di disobbedienza, il suo imporsi con le inquadrature simmetriche e  pop e la bellezza di una Carey che sembra vivere fuori dai suoi tempi, di certo fuori da una casa che grida kitsch ad ogni stanza. 
Angelo vendicatrice che passa dai colori pastello a quelli fluo.
Emerald Fennell, lei, la Camilla che tanto fa tenerezza in The Crown può ora perdere questo titolo nobiliare.
Può da ora essere Emerald Fennell, la regista di uno dei titoli più belli in questa stagione dei premi, di certo quello che più scuote, esalta, non si dimenticherà.
Qual è il sogno di una donna, e pure di un uomo?
Vedere più film così.



Voto: ☕☕☕☕½/5

14 commenti:

  1. Ho la sensazione che resterà uno dei film più memorabili di questo 2021. Amato moltissimo. Academy, dalle un Oscar!

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    1. Academy, se non il film, almeno Carey, se non la regia, la sceneggiatura. Hai di che farci contenti!

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  2. Adesso che è stata annunciata l'uscita italiana di Una donna promettente mi sento un po' in colpa per aver consigliato di cercarlo sul web. Anche se ho come l'impressione che potranno andare a vederlo giusto in Sardegna...

    Come dici, a dominare sono i riferimenti pop contemporanei, ed è questa una differenza fondamentale, insieme allo sguardo femminile, rispetto a un altro tipo di cinema come può essere quello di Kill Bill. Il mondo ha bisogno sì dei film di Tarantino, ma servono anche sempre più young promising women dietro la macchina da presa come Emerald Fennell.

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    1. L'uscita a luglio però è un colpo bassissimo. Ovviamente non ho saputo aspettare e dopo la pioggia di nomination di oggi, ho di che festeggiare.

      Lo sguardo e la penna della Fennell teniamoceli ben stretti!

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  3. Ottimo film.
    Finalmente si parla chiaro.

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  4. Ma se non sbaglio è su Prime Video vero? Ho un mese gratis e potrei approfittarne, in verità ne sto già approfittando...

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    1. No, purtroppo per ora è stata annunciata l'uscita in sala a luglio. Con i cinema chiusi fino a chissà quando, spero venga reso disponibile in streaming prima.

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  5. Questo film è piaciuto proprio a tutti. Anche se non sto riuscendo a stare dietro a molte uscite succulente, penso che sarà tra i primi in assoluto che guarderò tra quelli che mi sono persa del nuovo anno.

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    1. Primo posto meritato, anche perché con il suo stile, con la sua storia e la sua protagonista batte la concorrenza con una facilità disarmante.

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  6. Mi è piaciuto molto, davvero molto. Finalmente un film intelligente e non fazioso sul tema, non il solito trucido revenge-movie "alla Jennifer Kent" ma una pellicola amarissima e crudele mascherata da commedia al vetriolo. Il personaggio della Mulligan è giù "cult", indipendentemente se vincerà l'oscar o meno...

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    1. La lotta per Carey è davvero dura quest'anno, un premio lo vincerà il film, ma chissà se preferiranno la regia o la sceneggiatura per accontentare come sempre tutti...
      In ogni caso, ad avercene di film così, difficili da etichettare, impossibili da non amare.

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