23 aprile 2021

Better Days

Il bullismo, tristemente, è un mal comune.
Corre silenzioso in tutte le scuole, mietendo vittime.
Succede anche Chongqing, Cina, dove Hu Xiaodie a 60 giorni dagli esami per l'ammissione all'Università, si lascia cadere dal terrazzo.
Non ha retto la pressione, dicono i più.
Troppe le ore di studio, troppa la sua arretratezza, troppe le richieste dei genitori e dell'istituto.
Non la vedi, con il suo regolamento marziale, con i suoi slogan, con le sue frasi motivazionali, com'è questa scuola?
La realtà, invece, è un'altra.
E come fosse una maledizione, dopo essere stato sulla schiena di Hu Xiaodie, ora il bersaglio si sposta su quella di Chen Nian.
Altra vittima perfetta per quel gruppo di bulle ricche e viziate.


Lei, una madre truffatrice che la lascia sola per sfuggire ai creditori, studia in silenzio per avere la possibilità di andarsene da quella città grigia e sudicia, diventa il nuovo obiettivo su cui riversare violenze fisiche e psicologiche.
Che può farci, la polizia, nonostante un detective particolarmente coinvolto?
Che può farci, la scuola, che chiede di chiudere un occhio, di sopportare, che i giorni alla fine dell'agonia sono pochi, in fondo?
Chen Nian resiste finché può.
Finché non è troppo anche per lei, e se giustizia non ottiene tramite i canali legali, trova il suo angelo custode in Liu Beishan, un altro ragazzo solo, abbandonato, che se la cava da sempre da sé. 
E gli chiede di proteggerla.
Come un'ombra, sempre un passo indietro, pronto a minacciare, a passare alle maniere forti se necessario.
Anche se basta un passo falso, un passo mancato, a cambiare le cose per sempre.


Il bullismo, purtroppo, c'è sempre stato.
Lo sappiamo.
Ma a causa dei social, di quei video che fatti circolari restano cicatrici ancora più indelebili, la violenza sembra diventata più cruda, più estrema, oggi.
Better Days parte da un romanzo young adult che è stato un successo immediato.
Come in Tredici, queste violenze di gruppo, gratuite e senza morale, fanno male.
Si vive sulla pelle quello che la pelle di Chen Nian è costretta a subire.
Ma mentre il tempo del film si dilunga, mentre quei 135 minuti di durata si fanno sentire perché una fine non sembra esserci alle torture e quegli esami sembrano non arrivare mai, il film cambia pelle.


Diventa romanzo di formazione, diventa novella d'amore fra due opposti -la studentessa perfetta e il punk scapestrato-, diventa film di investigazione con tanto di interrogatori e doppi giochi, diventa infine un giallo, a ricostruire quello che davvero è successo in una fatidica notte prima degli esami.
Ed è cambiando così spesso pelle, che Better Days perde parte del suo fascino.
E pure della sua forza.
Come se volesse romanzare troppo, abbellire la crudeltà di certi atti.
Fra la cinquina dei miglior film internazionali agli Oscar, quindi, stona un po'.
Quota orientale necessaria, ma di certo con poche possibilità di vincere visti i rivali.
Forse solo in una resa più asciutta avrebbe retto.
Ma tra il coinvolgimento di star popolarissime come Zhou Dongyu e Jackson Yee, i momenti da videoclip, le tensioni amorose, i confronti e le promesse stucchevoli l'intento è chiaro: coinvolgere e sensibilizzare i più giovani. 
E visto il successo senza troppi precedenti avuto in patria, lo si può dire raggiunto.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Anche se forse non era una cosa voluta, con il fatto che sia tratto da un romanzo young adult e con l'accostamento a Tredici sei riuscita a vendermelo bene. XD

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    1. La durata qui ha il suo peso. Poteva essere un altro istant cult anche se non troppo originale, invece inciampa su se stesso. Di certo il più debole della cinquina, non so se e come arriverà da noi.

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