7 maggio 2022

Synchronic

È già Ieri -2019-

Tutto è iniziato da qui.
Da una locandina molto, molto intrigante:


E da un cast che comprendeva Jamie Dornan impegnato in una serie di viaggi nel tempo/paradossi temporali/loop temporali.
Non ho voluto approfondire, prima della visione.
Non ho voluto sapere altro, che tanto, questo poco bastava.
Ma come detto, le cose volevo farle per bene, anche se Synchronic vive in un universo a sé stante senza avere a che fare con i loop temporali di Resolution e The Endless., da lì volevo comunque partire a conoscere la coppia Benson/Moorhead.


Ancora una volta, i protagonisti sono due: due amici e colleghi, due paramedici, che nella New Orleans post-Katrina si ritrovano a gestire sempre più spesso emergenze legate alla droga Synchronic.
Omicidi, suicidi, morsi di serpente e sparizioni.
Tutto sembra assurdo, sì, ma non poi troppo.
Finché a scomparire è la figlia di Dennis, finché in un improvviso atto di fortuna o di sfortuna, Steve non scopre di avere un tumore al cervello che lo rende però recettivo come un giovane al Synchronic e quindi in grado pure lui di viaggiare nel tempo.
In molti si perdono, e per questo Steve inizia a sperimentare, a testare luoghi e tempo cercando Brianna.


Tutto interessante, vero?
Compreso il fatto che di mezzo ci sta pure un cane come Hawking che in comune con il più famoso Copernico/Einstein di Ritorno al Futuro ha la razza, omaggio sentito?
Già, peccato che le cose non funzionino così bene.
Non so se dare la colpa al poco carisma di Anthony Mackie, protagonista quasi assoluto che riesce ad appesantire anche il più gigioneggiante Dornan.
O forse è una questione di budget, finalmente più alto, finalmente non risicato, con cui Justin Benson e Aaron Scott Moorhead sforano nel tornare ad epoche passate, nel mettere in scena guerre ed incendi, visioni e sangue.


A rimetterci è così la sceneggiatura, confusa e caotica, ma senza quell'appiglio che nei film precedenti era un fiore all'occhiello: dialoghi e confronti fra i due amici protagonisti che arricchivano e scaldavano la scena. Che davano un ritmo più fluido, che qui si incaglia nella depressione che travolge entrambi.
Che proprio il film che mi ha spinto al recupero della filmografia mancante di Benson/Moorhead sia quello più deludente, è uno smacco.
Ma il lato positivo, che sempre va cercato, sta in due film meno altisonanti, ma più riusciti che ho potuto scoprire.
Gli esordi danno sempre soddisfazioni.

Voto: ☕☕½/5

6 commenti:

  1. Devo ancora recuperare i precedenti, ma questo non mi ha convinto, e condivido il tuo giudizio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I precedenti funzionano meglio, fortuna che hanno addolcito la pillola di questi loop.

      Elimina
  2. Sicuramente migliori i primi film, vista al contrario, potremmo dire che questo è un buon film per fare la conoscenza dello stile di Giustino e Aronne, anche perché è un po' più facile da reperire ;-) Come te preferisco i loro film d'esordio, ma la scena del cane qui mi ha fatto fare Gulp! Succede quando uno è anche cinofilo oltre che cinefilo. Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Succede eccome, una lacrimina mi è quasi scesa se non fosse che Mackie è più cane di quel cane e l'emozione non me l'ha fatta arrivare...
      Un buon specchietto per le allodole come me, che vedono Dornan e si fanno tentare dai recuperoni :)

      Elimina
  3. Una volta non mi perdevo un film sui viaggi nel tempo e simili. Da quando hanno cominciato a farne a migliaia, però, ho smesso. E non ho intenzione di ritornare indietro nel tempo e ricominciare. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fai bene a non fidarti, io continuo a farmi tentare e speravo che tra cast tecnico e di attori qui ci fosse pane per i miei denti, e invece...

      Elimina