3 dicembre 2022

Be Cool

#LaPromessa2022

Be Cool, mi dice di vedere il migliore amico, e "Be Cool", non ti agitare, non importa non aver visto Get Shorty, di cui è il sequel, per gustarselo.
Ma la parte di me pragmatica e metodica non ce la fa ad essere totalmente cool con il fatto di perdere riferimenti e frecciatine al mondo del cinema che Chili Palmer ha abbandonato per buttarsi nel mondo della musica.
Produttore dal fiuto, ma soprattutto dal savoir faire, molto cool, così cool da non scomporsi davanti all'omicidio dell'amico, al tentato omicidio nei suoi confronti, alle minacce di gangster indebitati o di produttori mafiosi, Chili Palmer ha dalla sua la coolness, il fiuto, la fortuna.
Che lo mette sulla strada di Edie Athens, fresca vedova la cui casa discografica va salvata, e in quella di Linda Moon, cantautrice e ballerina dalle capacità sprecate in locali dal dubbio gusto, incastrata però da un contratto con la concorrenza.


In modo molto cool, a bordo di una macchina ibrida, si corre per le strade di Los Angeles cercando di sgarbugliare una complicata situazione di minacce e promesse, permettendosi il lusso di veder giocare i Lakers, sentir suonare dal vivo gli Aerosmith e non ultimo, partecipare agli MTV VideoMusicAwards.
Ah!, I tempi della coolness, quella in cui l'esagitato Vince Vaughn non offendeva nessuno, quelli in cui The Rock interpreta un personaggio queer risultando pure divertente, quelli in cui Christina Milian sembrava la nuova reginetta del pop!


Be Cool, dico allora ai critici che questo film lo hanno bocciato in massa.
Certo, non è così cool come il termine cool, ormai, ma a distanza di 15 anni si lascia vedere, si lascia apprezzare nella sua leggerezza, nei suoi continui riferimenti pop e negli inarrestabili cammei, anche se questi riempiono la scena più di una trama che gira attorno a se stessa e alla coolness di John Travolta.
Che gigioneggia e si diverte, che torna a ballare suadente con Uma Thurman che era per me l'unico ricordo relativo all'uscita di questo film, che me lo faceva pure pensare di Tarantino in un primo momento. E un collegamento, in fondo, c'è, visto che è tratto dal romanzo di Elmore Leonard così com'è stato per Jackie Brown.


Resto cool, dopo aver visto Be Cool, ma lo so che appena possibile recupererò Get Shorty, che se il migliore amico punta sulla musica, io punto sul cinema.
Ma tanto lui non è stato altrettanto cool, abbandonando la visione a metà, per farmi ricordare un pezzo di storia degli anni 2000 che avevo dimenticato.
E forse era meglio così:


Be cool, Cristina, il film non era certo quello giusto per lanciare a pieno regime la tua carriera.
E se la tua performance non è così memorabile, il tuo video ci ha reso ancor più lieta la serata in cui a rubarti la scena è stato André Benjamin.



1 commento:

  1. Mi sa che dovevo restare cool pure io, ma quando l'ho visto, all'apice del mio tarantinismo, mi aspettavo un cult e invece mi sono ritrovato una delle più grandi delusioni cinematografiche di quel periodo :)

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