16 dicembre 2022

Bodies Bodies Bodies

Andiamo al Cinema a Noleggio

Corpi corpi e corpi.
Corpi chiusi in una casa, anzi, in una villa.
Corpi che ballano, che si toccano, che si rifiutano.
Corpi che si ritrovano, senza troppo entusiasmo.
Chiusi in quella villa per godere di un annunciato uragano e fare festa.
Festa grande, festa alcolica e tossica anche se la figliol prodiga è appena uscita dal rehab.
Corpi che si conoscono e corpi nuovi immersi in questa dinamica di amore e odio, di amicizia che scricchiola dietro le spalle e di relazioni non così amorose 
Corpi.


Corpi che iniziano a morire, uno dopo l'altro  generando il panico nel buio, dove iniziano ad avanzare sospetti, ad essere sollevate accuse, cercando di capire chi è l'assassino che nel buio si aggira, neanche quel gioco pericoloso iniziato per scherzo, fosse diventato realtà.
Corpi.
Corpi giovani e aitanti, quelli di Amandla Stenberg, Maria Bakalova, Myha'la Herrold, Chase Sui Wonders, Rachel Sennott, in cui Pete Davidson e Lee Pace riescono a fare bella figura catalizzando parte degli sguardi.
Corpi giovani che parlano un linguaggio giovane, tra diatribe prese dall'internet a parole chiave usate a sproposito, per inquadrare una generazione -quella Z- che parla di traumi, di gaslight, di tossicità, con una naturalezza da podcast.
Ah  giusto, ci sono anche i podcast!


È una sceneggiatura che graffia, quella di Bodies Bodies Bodies, e non stupisce che l'idea sia nata dalla penna di Kristen Roupenian, scrittrice di quel Cat Person che ha spopolato proprio nell'internet.
Poi la sceneggiatura è stata rimaneggiata da Sarah DeLappe, con Halina Reijn alla regia a dare la giusta atmosfera di sospetti alla Agatha Christie.
Siamo nel buio, ma siamo illuminati dal cast stesso, non solo dalla loro bravura ma anche dalle luci che i loro personaggi portano con sé per vederci chiaro.


Un uso originale e sapiente della fotografia e della composizione della scena, insomma a dimostrazione che non tutti i film indie con venature horror non sono uguali, e la A24 con il suo stile riconoscibile è ormai una garanzia.
Il finale, beffardo e amaro, è solo la ciliegina sulla torta di un film folle e divertente che potrebbe diventare anche un nuovo cult.

Voto: ☕☕/5

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