22 luglio 2025

In Breve: Too Much - Adults - Overcompensating

Il mio sesto senso mi diceva di non fidarmi, che le comedy generazionali non fanno per me, ormai troppo vecchia per certi toni e certi cliché. Ma alla ricerca di leggerezza estiva mi sono buttata e per assurdo, a convincermi sono stati i titoli che parlano di una generazione che non è la mia:

Too Much

Che fine aveva fatto Lena Dunham?
Dopo il successo travolgente di Girls, una di quelle serie TV generazionali che lasciano il segno, era stata travolta da una marea di critiche. Una gestione dei social fin troppo leggera, un'autobiografia che lanciava scandali, e più che scrivere sceneggiature Lena si impegnava a scrivere commenti e opinioni sempre più controversi fino alla saggia decisione di imporsi un po' di silenzio, un esilio in quel di Londra e l'incontro con l'amore dell'attuale marito Luis Felber a cui dedicarsi.
Ora torna, e lo fa per raccontare proprio la sua storia, in una serie TV creata assieme al marito che racconta il loro incontro, rimaneggiandola appena un po'. Una storia un po' romantica, un po' imbarazzante, di un'americana esagerata e urlante e con molti problemi di stima e di insicurezza dopo l'abbandono di un ex manipolatore con un aspirante musicista che cerca di gestire la dipendenza da alcool e droghe e amori passeggeri.
Insomma, sembrava LA serie da aspettare, con tanto di titoli degli episodi che richiamano alle migliori commedie romantiche.
Com'è Too Much, invece? Davvero too much. 


Troppo esagerata, troppo urlata, troppo finta e troppo attenta a stare attenta al linguaggio da social più che della realtà, con una protagonista come Megan Stalter che è davvero too much anche lei, che riprende lo stesso identico personaggio interpretato in Hacks, ma se lì era laterale e macchiettistico per strappare qualche risata ogni tanto, come protagonista esclusiva di una serie diventa piuttosto insopportabile.
Si faticano a sopportare i suoi piagnistei e le sue espressioni infantili che fanno a pugni con Will Sharpe e la sua capacità di infondere umanità a un Felix meno bidimensionale di quanto certi episodi cercano di mostrare, e per assurdo si sente l'abisso pure nel confronto tra Megan/Jessica e Emily Ratajkowski/Emily Jones in quello che poteva essere il finale riuscito e un circolo che si chiudeva visti i video dedicati alla fantomatica nuova ragazza influencer dell'ex ingombrante.


Lena è Lena, e invita amici e guest star (Naomi Watts, Andrew Scott, Rita Ora, Jessica Alba, Adèle Exarchopoulos) in episodi che vorrebbero essere avventure singole e pure corali, ma la sua "voce di una generazione" sembra essersi persa a stare dietro a una generazione che non è la sua, quella che non si stacca da Instagram e posa come la versione più impegnata di sé.
Come storia corale o come storia d'amore a due, funziona pochissimo, senza approfondire quei personaggi di contorno che restano tali (anche quello interpretato da Lena stessa, sorella separata e depressa), senza lasciare spazio all'amore di farsi più vivo, più sentito e corre verso un finale piuttosto sbrigativo e veloce come sembra essere stato il matrimonio fra Lena e Luis.
Forse sono io troppo europea e poco sopporto urla e schiamazzi e egocentrismo, ma non bastano le musiche indie, non basta Londra, non bastano gli inglesi che diventano macchiette a loro volta, non bastano le guest star, e anche se qualche momento riuscito c'è, è tutto davvero troppo.

Voto: ☕☕/5

Adults

È stata lanciata come la "Friends della Gen Z", ma è in realtà una sit-com che cerca ancora una sua identità.
4 coinquilini + 1 (Jack Innanen/Paul Baker, ovviamente quello per cui prendere una cotta) che cercano di essere maturi e fare gli adulti per quanto riguarda il mondo del lavoro, le relazioni di coppia, le piccole e grandi faccende domestiche.


Vien da pensare che di sit-com così non ne abbiamo più bisogno, e cerchiamo storie più orizzontali, comedy più profonde rispetto al passato, ma mi basta pensare a Mid-Century Modern per dirmi che è questione di scelta: se sono i personaggi a interessare o le situazioni da raccontare.
Qui i giovani in questione urlano, schiamazzano, sono esagerati e mal si compensano, con personalità vagamente interscambiabili e cliché già visti, il timido Samir, l'insicura Billie, la senza ritegno Issa e la diva giudicante Anton, ma vien facile affezionarsi e fare il tifo vuoi per uno vuoi per l'altro.
La produzione è di quelle che ci crede e comprende pure Nick Kroll che di crescite se ne intende, e forse per questo tra giovani attori promettenti sbucano guest star d'eccezione come Charlie Cox e Julia Fox.
Nella sua leggerezza e nel suo cercare di darsi un tono, male non fa Adults
Certo, Friends era diverso e non ha bisogno di copie, spero in un rinnovo, in toni più decisi sulla strada da prendere.

Voto: ☕☕½/5

Overcompensanting

Quanto piace agli americani raccontarci gli anni del college!
Quanto piace a questi tempi essere nostalgici!
Rieccoci quindi catapultati nel 2011 che era l'altro ieri e infatti non ce ne rendiamo conto né per come qui ci si veste né per la musica che si ascolta, che se niente di nuovo esce da 15 anni è meglio iniziare a farci qualche domanda sull'industria musicale che sforna singoli memorabili fino un certo punto o alla consumazione eccessiva di musica che i servizi di streaming comportano.


Ma non perdiamoci a fare troppo i seri, che qui si è al college dove Benny potrebbe finalmente avere la possibilità di essere se stesso: gay, quindi. È facile cadere nelle stesse gabbie e nelle stesse paure, compensando con bugie continue (e alla lunga sfinenti), nascondendo per paura i suoi gusti, trovando in Carmen un'alleata e un'amica.
Mettici poi la sorella di Benny, che annulla la sua personalità per il classico uomo alfa meno alfa del previsto e una coinquilina buffa come da trazione, e il quadro è servito.
Tra feste alcoliche, confraternite esclusive, ritorni a casa imbarazzanti e prime volte da sperimentare, e molti equivoci e tradimenti, e c'è davvero poco di nuovo di cui parlare, ma almeno lo si fa senza prendersi sul serio.
Continuo a rimpiangere The Sex Lives of College Girls e il suo piglio femminile e disinibito delle prime stagioni, ma ora che è stato -giustamente- cancellato, ho qui una copia non troppo originale e poco importa se dice di essere ambientata nel 2011.
Di leggerezza, c'è sempre bisogno.

Voto: ☕☕½/5

1 commento:

  1. Adults e Overcompensating adorabili. La prima mollata dopo due episodi, che noia!

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