26 luglio 2016

Stranger Things

Quando i film si fanno ad episodi

Ci sono quattro ragazzini un po' nerd, un po' speciali, che giocano a Dungeons & Dragons, che parlano per Walkie Talkie, che si vanno a cacciare in guai più grandi di loro.
Ma non sono i Goonies, anche se uno di loro ai Goonies assomiglia tanto.
Ci sono gli stessi ragazzini che girano in bici, scappando dalla polizia, nascondendo un segreto.
Ma non è E.T., anche perchè a volare non sono loro ma i loro inseguitori.
Ci sono gli stessi ragazzini, ancora, che camminano per rotaie immerse nel bosco alla ricerca di un segreto.
Ma non è Stand By Me, anche se quel senso di nostalgia è fortissimo.
Ci sono poi i loro fratelli maggiori, divisi tra i belli della scuola, la perfettina, l'amica timida della perfettina e lo strano che della perfettina è innamorato.
Ma questo triangolo pieno di sfaccettature non è un film di John Hughes, pur riprendendone mode e colori.
C'è poi un altro mondo, un mondo alla rovescia dove si cammina immersi nel nero, nel buio, una dimensione altra.
Ma non Under the Skin e non c'è nessuna Scarlett nuda, ma una bambina, spaventata e bellissima, che lì cerca aiuto.
E allora che cos'è tutto questo?
È un qualcosa di strano, è una serie omaggio agli anni '80, che dagli anni '80 deriva e che negli anni '80 ci immerge, aggiungendoci però qualcosa di più, qualcosa di strano.
È Stranger Things.



Ultima creazione di Netflix, capace di prendere e catturare tutti, perfino quello Stephen King qui più volte chiamato in causa e che ha approvato, amato, la serie, Stranger Things parla di anni '80, sì, ma parla soprattutto di una sparizione.
Quella di Will, figlio, fratello e amico, sparito nel nulla in una notte.
Lo danno per morto, ma qualcosa ancora c'è, la madre -testarda, pazza, ma in realtà unica a capire- ancora lo sente, ancora con lui riesce a comunicare: presenza, fantasma, che anima le luci.
La sua scomparsa mette in moto diverse ricerche, quelle appunto di una madre disperata che trova fiducia in uno sceriffo che sa bene cosa significa perdere un figlio, quelle del fratello che si avvicina così alla ragazza che ama che a sua volta ha perso la migliore amica, e infine quelle più appassionanti e divertenti di un gruppo di amici nerd, che adora la scienza e i giochi in scatola, che sa risolvere molto prima e meglio degli adulti molti misteri.
Perchè c'è un mostro che si aggira per -, un mostro che si collega a una ragazzina che sembra un ragazzino, dagli strani poteri, che impara finalmente cosa significa la parola "amico".


Stranger Things è quindi un condensato di quei film che abbiamo amato da bambini, di quelle atmosfere nostalgiche dove tutto sembrava possibile condite proprio con quell'impossibile che si avvera, pur avendo i colori scuri della morte e della paura.
Gli 8 episodi si bevono d'un fiato, chiedendo ancora, chiedendo di più, ma rimanendo avvolti da un'atmosfera unica e scegliendo di volta in volta chi amare di più, chi seguire con più passione.
Io, senza nulla togliere a una madre in crisi e ai tumulti adolescenziali che restano irrisolti, sto dalla parte di Eleven, di quei ragazzini a cui tanto si vorrebbe dare -sempre- un abbraccio.
Meriti agli sceneggiatori -i Duffer Borthers, cresciuti a King e Spielberg-, meriti agli attori, dalla rediviva e bravissima Winona Ryder che farà incetta di premi nella prossima stagione, agli esordienti giovanissimi capitanati da una magnetica Eleven-Millie Bobby Brown passando per la versione minuta e rachitica di Emmy Rossum, Natalia Dyer.
Meriti a una colonna sonora chiaramente 80's che dà a Should I Stay or Should I Go un significato nuovo e bellissimo.
Meriti a una regia di quelle piene e capaci fin dai titoli di testa, che passano dal romantico all'horror all'azione non perdendo mai credibilità.
Meriti ce ne sono tantissimi, difetti invece no.
Perchè per quanto strano, anche in estate arrivano serie bellissime.


9 commenti:

  1. Splendida. :)
    Però, personalmente, la Ryder non mi ha fatto impazzire, nonostante il gran piacere di rivederla: boh, troppo urlante; troppo isterica. La bambina, invece, è meravigliosa davvero.

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    1. Troppo isterica anche per me, ma immagino fosse il ruolo a richiederlo. Visto che Emmy e Globi adorano le rinascite, non mi stupirei a vederla vittoriosa da qui a qualche mese comunque ;)

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  2. ne sto leggendo OVUNQUE benissimo
    quest'estate, è deciso, passo a Netflix

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    1. Passa anche tu al lato oscuro, anche perchè fra poco arriva la serie di Baz Luhrmann, un'altra da non perdere!

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  3. visto il primo episodio...effettivamente splendida

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    1. E vedrai che proseguirà sullo stesso tono di meraviglia,io l'ho divorata in due pomeriggi.

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  4. Oh yeah, totalmente d'accordo.

    Ormai è Stranger Things mania! ;)

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  5. Iniziata ieri sera, le premesse sono ottime.
    Mi dispiace solo di rischiare di essere d'accordo con Cannibal. ;)

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