11 ottobre 2016

Victoria - Stagione 1

Mondo Serial

Orfani di Downton Abbey, all'ascolto.
Orfani di Doctor Who, pure, anche se sarebbe meglio dire orfani di Clara Oswald visto che se Jenna Coleman ha abbondato Peter Capaldi, è proprio per mettersi nei panni di una regina.
La Regina Victoria, per la precisione.
La serie britannica della ITV ripercorre in questa prima stagione il momento in cui Victoria, quando ancora era Alexandrina, sale al trono dopo la morte dello zio re Guglielmo IV e arriva fino alla nascita della prima figlia.
In mezzo, ovviamente, intrighi, amori, problemi e politica.
Gli occhi non sono solo per lei, ovviamente, perché lo sguardo abbraccia sia l'alto, con gli intrecci politici e amorosi del caso, che il basso, perché come Downton Abbey insegna, meglio non disdegnare quello che accade in cucina tra la servitù.
Insomma, la ricetta è quella collaudata ed è quella che fa battere il cuore alle amanti dell'epoca vittoriana e non solo.



Io, però, non so ancora se sono fra queste.
Perché sì, adoro quegli abiti sontuosi, quei giardini in cui ci si perde in lunghe passeggiate, adoro quei palazzi e quelle tenute con il loro mobilio elegante.
E sì, di fronte a produzioni inglesi di questa portata, già so che a livello tecnico saranno una meraviglia per gli occhi, e Victoria è quasi un gradino sopra le altre per una costruzione pittorica delle scene, a cui manca solo una cornice per diventare un dipinto, e non da meno sono i movimenti di macchina fluidi ed eleganti, le interpretazioni particolarmente sentite.
Ma quello che mi crea sempre qualche problema è la costruzione della serie in questione, la sceneggiatura che vuole dire troppo, in poco tempo, che sviluppa tante storylines, tanti personaggi, per poi dimenticarli e soprattutto avanzando con troppa lentezza nonostante gli anni fatti passare velocemente.


Da romantica, i tumulti del cuore di Victoria, una regina giovane, appena 18enne con i capricci del caso, divisa tra il magnetico Melbourne prima e l'affascinante Albert poi, rubano la scena agli altri amori di ceto inferiore, e aiutano di certo la bellezza dei protagonisti coinvolti e l'alchimia che si dice sia uscita anche fuori dal set fra Jenna Coleman e Tom Hughes.
Da smemorata, i tumulti della politica inglese mi hanno appassionato meno, trovando difficoltà ad entrare in certi meccanismi e trovando strano quell'insediamento senza troppi fronzoli.
Non aiuta un montaggio piuttosto dispersivo che cerca di tenere le fila dei tanti discorsi aperti e a farne le spese è una servitù che appare troppo spesso marginale.
Ad aiutarmi e a venirmi incontro, come sempre la brevità delle serie inglesi, che in soli 8 episodi tocca fatti importanti ed eventi cruciali non solo per la vita della regina ma anche per il Paese che governa, che si appresta a cambiare e a venir travolto dalla rivoluzione industriale.
Victoria è già stata confermata per una nuova stagione e prima ancora per uno speciale natalizio nel 2017, ho quindi tutto il tempo per capire se il fascino può prendere il sopravvento sulla sostanza, se perdermi in scene che sono quadri vale il gioco di assistere a schermaglie a tratti confuse.


5 commenti:

  1. Io sono tra quelli che hanno esultato per la fine di Downton Abbey, quindi non credo mi cimenterò con questa, nonostante la presenza della bella Jenna Coleman...

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    1. Pure io, in realtà, tenendo conto che avevo abbondato i Crawley presto. Qui si respira la stessa aria di bellezza e di confusione, ma a fare la differenza è proprio la Coleman con il suo Tom Hughes, vediamo quanto resisto questa volta!

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  2. Ho visto il film con la Blunt - veramente elegantissimo e ben fatto, soprattutto non troppo lungo. Sulla serie passo, nonostante l'alta qualità, perché questi costumi d'epoca mi stanno stretti. :)

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    1. Il target è ovviamente femminile, e infatti mi ha preso, ma allo stesso tempo ha gli stessi difetti di chi vuole raccontare troppo: sarebbe meglio concentrarsi solo sulla regina.

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