20 dicembre 2016

Rectify - Stagione 4 (e ultima)

Mondo Serial

"Ci sono serie che fanno un gran clamore, che sono attese, desiderate, urlate e sbandierate.
E poi ci sono le serie silenziose, nei modi come nello stile, che arrivano in sordina, in punta di piedi, alla terza stagione, scavando sempre più a fondo nei suoi protagonisti, continuando la strada della perfezione, della distillazione di emozioni, di parole."

Iniziavo così, l'anno scorso, a parlare della terza stagione di Rectify.
Una serie passata davvero sotto silenzio, mai premiata nonostante tutti i requisti in regola per esserlo e per sbaragliare la concorrenza, e ora giunta alla sua fine.
Una fine bellissima.
Mai un passo falso, mai una concessione al banale: Rectify è stata ed è sempre perfetta.
Nel delineare una famiglia, i suoi traumi, le sue paure, i suoi sogni, nel delineare una comunità ancorata ad un passato, a quel trauma, nel far vivere e sentire tutto questo attraverso dialoghi calibratissimi, scene e inquadrature da sogno.


Li ritroviamo, gli Holden, a qualche mese da dove li abbiamo lasciati, con Daniel non più a Paulie, ma a Nashville, in una casa-rifugio, in un lavoro appiattente, in una vita che poco si discosta da quella che ha dovuto passare negli ultimi 19 anni dietro le sbarre.
È solo, Daniel, ancora a sentirsi colpevole, ancora a sentirsi in colpa, per come quella sua colpevolezza, presunta, certo, ma ora da lui accettata per far finire il tutto, ha modificato e pesato sulla vita di chi gli sta accanto.
Per questo non riesce a stare bene, a stare in mezzo al mondo, a non accettare l'aiuto che gli viene offerto.
Ci vuole qualcosa, qualcuno, a smuoverlo, e solo un angelo biondo (la bravissima Caitlin FitzGerald), complicato e in crisi, che no, non potrà salvarlo, può aiutarlo, solo lui stesso, però, può decidere di salvarsi.
Nel frattempo, a Paulie, le cose sono andate avanti senza cambiare, con una famiglia sempre più spezzata, una coppia che passa sotto silenzio i suoi problemi, la mancanza di una comunicazione, addossandosi colpe, una figlia che da sempre è fuggita e ora è tornata, e un matrimonio, un altro, che cerca di salvarsi anche se forse non è il suo destino.
Ci siamo affezionati agli Holden, e in questa carrellata di addio, in questa stagione volutamente conclusiva, in cui alcuni nodi vengono al pettine, si capisce una cosa importante: non è la verità su cosa successe quella fatidica notte di 20 anni fa, ad avere il potere di cambiare le cose, di rettificarle.
No.
Niente potrà più cambiarlo.
Trovare la verità, indagarla, sarà ora compito di chi doveva trovarla inizialmente, evitando le ingiustizie subite: procuratori, investigatori, sceriffi.
Una verità che in tanti sapevano, e che fa male, forse ancora di più ora che con casi come quello di Steven Avery, sappiamo che Rectify è solo in parte finzione.
Gli Holden, invece, vanno avanti, come possono.
Rivivendo sempre e ancora, quanto di più tragico subito, parlando, aprendosi, finalmente, trovando quel posto che cercavano proprio lì dove si è fuggiti, trovandoci l'amore, pure, che è quello di un tempo, trovando una nuova strada, con il coraggio di cambiare e dire che non si sa cosa si sogna, ma si sogna di poter fare quello che si vuole.


E sono parole che pesano, che ci si vorrebbe tatuare addosso, quasi, per quanta perfezione hanno questi dialoghi, queste scene, anche quelle immaginate.
E sono lacrime che scorrono, ad ogni episodio, che lascia pieni di una bellezza difficile da digerire.
Ci mancherà, Daniel, con i suoi aforismi, la sua voce didascalica e pulita a cui Aden Young ha prestato meravigliosamente, ci mancherà la madre, i suoi sensi di colpa, la sua fragilità, che si addossa tutta a un secondo marito che ha scelto di mettersi da parte, dalla sua parte, ci mancherà la grinta di Amantha, ci mancherà pure la semplicità di Tawney, e a sorpresa, ci mancherà pure Ted, il rancoroso, geloso Ted, che ha in questa stagione la sua evoluzione migliore.
Ci mancheranno gli Holden, perché hanno saputo dare al piccolo schermo una bellezza e una profondità difficili da superare.


4 commenti:

  1. ...mi è completamente sconosciuta questa serie...
    e siamo già alla quarta stagione?
    incredibile... ne ho da recuperare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho capito come mai sia passata così sotto silenzio. Recuperala, ne vale davvero la pena!

      Elimina
  2. Mi manca solo l'ultimissima puntata, che vedrò a breve.
    Ottima serie, però come difetto ha quello di essere persino troppo deprimente e dai ritmi sonnacchiosi. Probabilmente è per quello che non è mai riuscita a sfondare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Deprimente sì, sonnacchiosa non troppo: io resto tesa e incantata dalla sua perfezione. Si chiude in silenzio, di nuovo, purtroppo.

      Elimina