22 settembre 2017

In Bruges

E' già Ieri -2008-

Devo fare un mea culpa.
E una confessione.
Confesso che sì, oltre a un'agenda segna-film, ho pure un'agenda nera nel quale finiscono attori che proprio non mi vanno giù, che a pelle mi irritano e così mi irritano pure i film ai quali prendono parte.
In questa agenda, giusto per fare qualche nome, sono finiti Tom Cruise, Tom Hanks, Bradley Cooper, Brendan Gleeson e Colin Farrell.
Capite perchè, alla sua uscita e negli anni a seguire, In Bruges, con protagonisti Brendan Gleeson e Colin Farrell, non me lo sono voluta vedere.
Ho titubato a lungo, pensandolo come semplice crime noir stranamente ambientato in Belgio, che come terra d'ambientazione di un film noir con due attori e pure un regista irlandese, non te la spighi.
Poi, Farrell ha iniziato a partecipare a film sempre più interessanti, ho iniziato a guardare oltre quelle sopracciglia folte, quella faccia un po' così, e ad apprezzarlo.
Volevo aspettare però, di andarci a Bruges, per scriverci un post a tema, per prepararmi alla visita, ma il viaggio previsto per lo scorso inverno è saltato, e non se n'è fatto nulla.
Finché non sono stata folgorata a Venezia da Tre manifesti a Ebbing, Missouri, il nuovo film del regista Martin McDonagh e ho capito che sì, era il momento di colmare questa lunga lacuna.
Di fare un mea culpa.



Mea culpa, quindi, per non aver conosciuto prima Ken e Ray, che si trovano in fuga e a sostare nell'incantevole Bruges.
Scappano, da un omicidio andato a buon fine ma con una morte di troppo difficile da scacciare dalla propria coscienza.
Sono diversi Ken e Ray, l'uno dall'altro. Tanto bonaccione e capace di godersi la vita da turista uno, quanto tormentato e dedito al bere il secondo.
Aspettano, a Bruges, in un hotel e in una stanza da condividere, la chiamata del boss.
Aspettano, e impiegano il tempo come meglio possono, girovagando per vie di pietra, per canali, per chiese, incappando nella produzione di un film, con un nano attore, in una bella addetta a chissà cosa, innamorandosi, forse, illudendosi soprattutto, di avere tempo, di avere scelta.
Finirà in un bagno di sangue, finirà per essere macchiata quella Bruges che tutto sembra tranne che un posto infernale.


Me culpa, quindi, per non aver scoperto prima il genio di McDonagh, uno che prima di essere regista e di cavarsela alla grande tra inseguimenti e scene poetiche in quel del Belgio, scegliendo poi un fido collaboratore come Carter Burwell che confeziona una colonna sonora da intenditori, è prima di tutto -dicevamo- sceneggiatore, destreggiandosi non solo in intrecci che fanno la felicità di chi ama le trame ben costruite, ma in parole che tra ironia e profondità, non possono che lasciare il segno.
Fin dalle prime frasi.
A Bruges chissà quando ci andrò, intanto, posso momentaneamente depennare due attori dalla mia agenda nera che qui se la cavano non bene, di più, e un film fondamentale dall'altra agenda, con la consapevolezza di aver colmato una lacuna che andava colmata. Eccome.


Regia Martin McDonagh
Sceneggiatura Martin McDonagh
Musiche Carter Burwell
Cast Colin Farrell, Brendan Gleeson, Ralph Fiennes
Se ti è piaciuto guarda anche
Un film a scelta dei Coen o di Tarantino

14 commenti:

  1. Visto troppi anni fa per dire la mia. Ricordo tanta tanta violenza e una città bellissima, che sogno di visitare sin da allora.
    L'antipatia per Farrell mi è passata da qualche film a questa parte, forse complice Saving Mr. Banks; di Gleeson, invece, visto pochino, ma mi è sempre piaciuto (poi c'ha un accento!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gleeson ha la corporatura e i ruoli non certo amabili, a farmelo detestare. Farrell ha cambiato rotta rispetto agli inizi, e leggendo qualche intervista, pare più del belloccio che presentavano a suo tempo.
      Organizziamo una gita tutti insieme a Bruges? Anche Patalice è dei nostri ;)

      Elimina
  2. Film bellissimo per una città bellissima.
    Ci sono stato da poco, weekend romantico con Julez senza bimbi, tantissima birra e vita da coppia come non si faceva da anni.
    Dovrei rivederlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il film è davvero sorprendente per me che poco conoscevo la penna di McDonagh. La città, non vedo l'ora di vederla, e confermi la sua aria da sogno e soprattutto da coppia ;)

      Elimina
  3. ma sai che non avevo mai nemmeno sentito nominare questo film?
    e pensa che Bruges è una città che non vedo l'ora di visitare
    ...ed io non ho nemmeno troppa antipatia per Farrell

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi che sai già cosa vedere nelle prossime serate, allora :)

      Elimina
  4. A Bruges sono stato due volte, veramente una perla preziosa, il film dopo un inizio un po' lento mi era piaciuto davvero molto, bella la combinazione di volti e personaggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'inizio da "turisti" per fortuna lascia subito spazio a sangue, svolte e amori strani. Bel film, bella città, che spero di scoprire al più presto.

      Elimina
  5. Stranamente tutti attori che chi più chi meno apprezzo...in ogni caso hai fatto bene a recuperare, ne valeva davvero la pena vederlo, perché una visione la merita sempre ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho aspettato davvero troppo, ringrazio "I tre manifesti" presentato a Venezia per aver spinto a questo recupero.

      Elimina
  6. Non avrei detto che sulla tua lista nera ci fosse Colin Farrell...
    Tom Hanks e Brendan Gleeson invece fanno parte anche della mia.

    Questo film comunque, nonostante Gleeson, è un cult totale. Brava che lo hai recuperato. Adesso a noi poveri comuni mortali che non erano a Venezia non resta che recuperare Tre manifesti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E quello so già che ti conquisterà più di Bruges, io fremo già per rivederlo ;)

      Elimina
  7. In Bruges è un film che adoro, forse troppo sottovalutato dagli spettatori. E' un gioiellino del genere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io lo sottovalutavo per l'ambientazione belga e per i protagonisti, errore gravissimo. Spargerò il verbo, anche se ad anni di distanza.

      Elimina