22 ottobre 2018

Il Lunedì Leggo - Vedi di non morire di Josh Bazell

Grande, grosso, minaccioso.
Uno come Peter Brown fatichi a vederlo come medico, come specializzando poi ancora meno visto che l'età è piuttosto avanzata.
Ma Peter Brown medico lo è, abituato a turni strazianti, a cercare conforto e man forte in ogni tipo di medicinale.
Insomma, un medico come tanti in America, a cui la cura del paziente importa, ma importa altrettanto il riposo, se stesso, e non si fa certo scrupoli a fare scelte immorali, a sfruttare gli altri.
L'apparenza, però, non inganna.
Brown non è sempre stato un medico, anzi, proprio per quella sua stazza unita a una tragedia familiare, è stato un killer spietato al soldo della mafia, sotto il nome di Orso.



Già, lui, orfano di genitori che lo mollano ai nonni, orfano pure di quei nonni brutalmente assassinati, cerca vendetta e finisce per entrare nella famiglia Locano, sotto veste di migliore amico di un figlio non certo intelligente, e uomo fidato di un padre che è avvocato invischiato nella mafia, che gli fornirà gli strumenti per la proprio vendetta, i primi target da far fuori.
Da lì in poi sarà un vortice di sangue, di soldi a palate, e pure di amore tragico.
Il racconto di questo passato in cui la goccia che ha fatto traboccare il vaso e cambiare vita -e identità- resta lì, in attesa di essere rivelata, viene intervallato raccontando un presente in cui Brown si ritrova ad aver a che fare con più pazienti, più cure e rimedi da trovare, e soprattutto una vita da mantenere: quella di un ex collega, killer al soldo della mafia, che non vede l'ora di rivelare la sua posizione se l'intervento a cui deve sottoporsi finisce male.
Una vita per una vita, insomma.
Ma c'è da fidarsi?
Josh Bazell, medico vero, che con questo romanzo ha fatto un exploit non da poco (si parla di adattamento per il grande schermo, opzionato com'è da Leonardo DiCaprio), racconta tutto questo soprattutto con quello stile pulp, veloce, folle che non risparmia nulla.
Scorrono allora le pagine, andando avanti e indietro nel tempo, cercando di capire e anticipare, assistendo a bocca aperta ad esecuzioni, torture e ad un finale che ha della macabra genialità al suo interno.
Un finale in cui tutte le tessere finiscono al loro posto, e si ha la sensazione di aver assistito a una storia orchestrata al suo meglio, raccontata con quel linguaggio veloce e diretto che sì, un film tutto suo se lo meriterebbe.
Nel mentre, però, un seguito su carta è uscito, almeno in America.

2 commenti:

  1. Romanzo, ancora una volta, che non conoscevo ma che mi attira parecchio per quel titolo, per la promessa di un film. Segno!

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    1. Il film sembra anche imminente, o almeno, c'è un regista, c'è un protagonista (Sebastian Stan che però poco mi sembra Orso). Il romanzo, in ogni caso, piglia e scorre che è un piacere.

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