19 gennaio 2019

Belli e Dannati - My Own Private Idaho

#LaPromessa2019

Quando River Phoenix se ne andava, io avevo appena 5 anni.
Lui, di anni ne aveva 23, di ruoli all'attivo fra cinema e TV 24.
Una di quelle carriere iniziate da bambino in quegli anni in cui presto ci si brucia.
Oggi, a 26 anni dalla sua morte, a 30 dalla mia nascita, finalmente ne scopro la bravura su schermo.
Lo faccio con un film non facile, che fatto oggi farebbe parlare di coraggio, di tabù che si infrangono, di storia forte con protagonisti altrettanto coraggiosi.
Peccato che siano passati 24 anni.
Peccato che nel mentre altri film coraggiosi ci siano stati (citiamone uno? Un altro ritenuto -giustamente- coraggiosissimo? Brokeback Mountain, anni passati: 14), ma non manca anno in cui un film a tematica LGBT esca coraggiosamente al cinema, perché no, l'omosessualità in tutte le sue sfumature non è ancora la norma.
Dicevamo, un film coraggioso, un film forte e non certo facile.



Un film ambientato fra le strade dell'Idaho, di Portland e pure di Roma, dove tanti giovani racimolano soldi vendendo il loro corpo al miglior offerente, sopravvivendo in comunità che si creano in edifici fatiscenti, sperando non si sa bene in che cosa.
Mike spera nell'amore, quello che sa di provare nonostante lo sporco a cui è costretto. Spera anche di ritrovare sua madre, scappata nel nulla, forse nell'Idaho della sua infanzia, forse a Roma.
Scott spera di potersi rivalere su quel padre-sindaco che non lo capisce, che lo umilia. Spera anche che questo padre gli lasci un'eredità con cui riuscire a rifarsi. Nel mentre, lui la strada la sceglie per divertimento, per passione e ribellione, anche se l'amore non è nei suoi piani. E sempre nel mentre, si prende cura di Mike, affetto da narcolessia, capace di addormentarsi pericolosamente nei posti e nei momenti più impensabili.


Ci mette un po' a carburare Belli e Dannati, ci mette un po' a scegliere la sua strada, che è quella del viaggio, di un viaggio che Mike e Scott iniziano alla ricerca di un passato e in fondo anche di un futuro.
Se Scott è un Keanu Reeves che ha chiaramente fatto un patto con il diavolo, Mike è un River Phoenix che scopro in tutta la sua bellezza di angelo tormentato (definizione quanto mai adolescenziale, ma dopo Asa Butterfield mi ritrovo nella stessa settimana ad avere una cotta per due 21enni, che ci posso fare, mi piacciono i giovini). Ma lo scopro soprattutto di una bravura incredibile, fatta di smorfie, gesti, tic. Fatta di una confessione improvvisata al chiaror delle fiamme che fa venire i brividi. Fatta infine di sguardi e di presenza scenica, quella capace di bucare lo schermo, di essere senza tempo.
C'è però da ammettere che Belli e Dannati non è certo invecchiato bene, risente dello spirito di un'epoca, di una sceneggiatura qua e là forzata, di momenti shakespeariani che appesantiscono la visione. Anche se il signor Gus Van Sant fra l'erotismo raccontato a fermi immagini, la colonna sonora punk e quelle strade da percorrere, resta padre di quel cinema indie che ha fatto scuola.

Fuori 1!

9 commenti:

  1. Recupero che, prima o poi, mi tocca fare. Anche perché Phoenix, per me, resta il bambino più sveglio di Stand By Me per ora: già bello e dannato ai tempi, già bravissimo!

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    1. Stand by me non so nemmeno se e quando l'ho visto, resta confuso viste le tante immagini icona che si confondono con la realtà. Come visto, però, River era cresciuto un gran bene, e di una bravura qui davvero impressionante.

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  2. E' il capolavoro di Van Sant questo, Mike non è sonnambulo, ma affetto da narcolessia ^_^

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    1. Grazie per la precisazione, in effetti la descrizione non combaciava con il disturbo, ho corretto :)

      Quanto a Van Sant, lo preferisco in lavori come Elephant e Paranoid Park, qui gli anni passati li ho sentiti troppo.

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  3. Pur essendo il classico film bello e dannato di Gus Van Sant, è uno dei suoi lavori che mi hanno coinvolto di meno, non so bene perché...

    Sarà perché anche io l'avevo recuperato troppo in ritardo e pure a me non era sembrato invecchiato granché bene.

    Comunque ti piace Asa Butterfield?
    Ma - come si dice nella serie - sembra un fantasma vittoriano ahahah

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    1. Più guardavo Sex Education e più mi sembrava la versione giovane (neanche poi troppo) di Damon Albarn negli anni '90, e poi fra pallidi ci capiamo ;)

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  4. Quando River se n'è andato io avevo 15 anni e ho pianto come se fosse veramente il mio fidanzato,è stato shoccante per me.Non serve dire altro,amavo ogni film in cui lo vedevo.

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    1. Posso capire, mi spiace averlo scoperto così tardi, ma ne valeva davvero la pena, tanto bello quanto bravo!

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  5. L’ho visto un paio di settimane fa e l’unica cosa che mi è piaciuta è stata l’interpretazione di Phoenix. Proprio un peccato che se ne è andato così presto.

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