11 settembre 2019

IT - Capitolo 2

Andiamo al Cinema

La paura di affrontare il primo horror al cinema viene messa da parte rispetto alla paura di dover vedere un seguito forse non all'altezza del suo primo capitolo.
La paura di dover affrontare un trauma infantile a forma di pagliaccio è mitigata, non tanto perché ci si è fatti più coraggiosi, ma perché Bill Skarsgård ha un fascino tutto suo, e l'uso della voce mette brividi di piacere soprattutto.
Ma la paura, ovviamente, c'è.
C'è ed è cresciuta, evitando come sempre teaser, trailer, recensioni altrui. Evitando di scoprire altro rispetto a quel romanzo mai letto, a quel primo adattamento che ha segnato una generazione e che per fortuna ho dimenticato.
I perdenti sono cresciuti, e io con loro.



Sono diventati adulti, di successo o quasi, e quell'estate da incubo sembrano averla dimenticata. Ma Mike chiama all'azione, chiama soprattutto al rispetto di quella promessa fatta: se It tornerà, 27 anni dopo, ci si deve riunire, lo si deve sconfiggere.
E si ritrovano i Perdenti, e cercano di sconfiggerlo.
Con un pezzo mancante che si fa sentire, con un piano ben studiato per quanto assurdo.
C'è un rito esoterico da praticare, ci sono oggetti personali da ritrovare, e con questi, la memoria.
Parte così, con una lunga serie di scene a sé, un secondo capitolo che ha proprio in questa sua struttura didascalica l'unico difetto.
Inizia Bill e si aspetta Bev, la palla passa a Richie e poi tocca a Eddie. Che forma prenderà Pennywise, ancora? Da dove salterà fuori e che mostro hanno già affrontato a Derry che non abbiamo visto dopo il grande litigio che li aveva divisi?
Per fortuna, la coesione c'è, e c'è soprattutto in una riunione bellissima, in cui non mancano momenti di leggerezza, battute e ironia a smorzare la tensione.
Per fortuna, quando sono assieme, l'unione fa davvero la forza e il piano per battere quel pagliaccio prende piede, in un buio pieno di fascino, in un gioco di luci che potrebbe essere fatale per un epilettico ma aumenta i brividi.
Che non mancano, mai.


Che sia una vecchietta a servire il the, un ergastolano in fuga o una testa dalla forma aracnidea.
Con lo scettro delle scene più spaventose al pari del proiettore del primo capitolo, che va alla casa degli specchi e agli spalti del campo da baseball.
Così, Bill Skarsgård è il vero mattatore, lui, quella voce modulata, quei sorrisi inquietanti.
A fargli da contraltare sì, i sempre bellissimi e affiatati Jessica Chastain e James McAvoy, ma soprattutto Bill Hader, adorabile Richie, spalla comica che condivide con me l'amore per Eddie.
Potrei parlare ancora dei salti fatti, delle mani strette, del cuore in gola.
Ma come per il primo capitolo, guardo alla luce: guardo alla regia e alla fotografia scelta da Andres Muschietti, che rende tutto più luminoso, guardo agli effetti speciali che speciali lo sono davvero, ascolto la musica, bassa e confusa.
E mi fermo lì, in quel finale diverso, ma forse migliore. Quel finale che anche il Re sostiene e che Bill ha trovato.
È un omaggio ai ricordi.
È una celebrazione dell'amicizia.


Voto: ☕/5

4 commenti:

  1. Lisa, guarda, ti voglio bene. Con tutti che lo demolivano, avevo perso le speranze e mi piangeva il cuore in questi giorni. Un po' sollevato, cercherò di andarlo a vedere stasera, con il tuo stesso spirito (sarei andato ieri, ma un grattacapo per il mio libricino - copertina sgradita - mi ha fatto contrattare fino a perdere l'autobus).

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    1. Io per fortuna sto scoprendo solo ora tutte le critiche mosse a questo secondo capitolo. Un po' hanno senso (la struttura non è delle migliori) e il primo resta intoccabile e inarrivabile, ma quanto cuore c'è qui!

      (sempre più curiosa e in attesa del romanzo, le mail informative non bastano mai!)

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  2. Purtroppo sono fra quelli che lo hanno trovato davvero pasticciato. Più che un film con cuore, l'ho trovato un film che va avanti col pilota automatico :/ e dire che il primo capitolo mi era davvero piaciuto molto.

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    1. La struttura divisa a compartimenti stagni non è piaciuta troppo nemmeno a me, ma se dentro ci trovo scene bellissime, spaventose e con il cuore, perdono tutto. Anche solo per quel finale con lacrime annesse.

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