19 ottobre 2019

Mademoiselle

Andiamo al Cinema

È uscito in sordina, alla fine dell'estate, a tre anni dalla sua presentazione a Cannes e dei tanti premi collezionati qua e là nel mondo.
È uscito per modo di dire, viste le poche sale che lo hanno proiettato.
Comportamento che non ti aspetti verso un autore di culto come Park Chan-wook, un regista che con la sua Trilogia della Vendetta aveva saputo conquistare pure la restia al cinema orientale che è in me.
Ed è un peccato che un film così volutamente ammiccante, così a suo modo facile, non abbia trovato terreno più fertile qui in Italia.



Siamo nella Corea degli anni '30, una Corea occupata dai giapponesi, una Corea divisa fra ricchissimi e poverissimi, che ovviamente cercano di arrangiarsi come possono, nella fattispecie, truffando.
Il piano che una famiglia di ladri escogita è semplice.
Lui, un finto Conte, cercherà con l'aiuto di una finta cameriera di conquistare le grazie di un'innocente ereditiera, sottraendola così alle grinfie di uno zio che non disdegna di sposarla per mantenere la cospicua eredità.
Quel Conte, però, non ha fatto i conti con l'amore e la passione che può nascere fra un'annoiata ereditiera e una scaltra truffatrice, e noi spettatori non abbiamo fatto i conti con i doppi, tripli giochi che Park Chan-wook (e Sarah Waters, dal cui romanzo Ladra la storia è tratta) può riservarci.


Tre atti, tre modi per raccontare la stessa storia arricchendola di retroscena, di piani segreti.
Ma soprattutto, due protagoniste.
Belle come Kim Min-hee e Kim Tae-ri, disinibite nel lanciarsi sguardi lascivi e nel lasciarsi andare ad acrobazie erotiche esplicite.
Quasi troppo, ad essere onesti, con una deriva voyeuristica finale di cui si sarebbe fatto a meno.
Ma è chiaramente parte di una cultura in cui l'eros e la sua scoperta occupano il loro spazio, come indicano le lezioni di dizione e di lettura, le illustrazioni e gli uomini d'altri tempi che le ascoltano.
L'immersione in questa cultura, in questo mondo distante, è facilitata da uno schema narrativo giocoso e accattivante davvero. E soprattutto, da una cura tecnica notevole, premiata pure a Cannes, con scenografie e abiti da invidia, con una fotografia che tutta questa bellezza la inquadra al meglio.
Sì, Mademoiselle è uscito nei cinema italiani con tre anni di ritardo, e con tre anni di ritardo merita ancora attenzione.


Voto: ☕½/5

4 commenti:

  1. A sorpresa, mi ha divertito tantissimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Divertente e intrigante, io che manco sapevo la trama mi aspettavo sangue e pesantezza.. che bello essere smentita!

      Elimina
  2. Adorato, girato come sempre alla grande, porta in scena al meglio il rapporto tra la Corea e gli odiati invasori Giapponesi. Una lunghissima pagina di storia spesso ingiustamente ignorata qui da noi, un po' come questo film. Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il bello è che la pagina di storia passa in secondo piano, e onestamente ammetto di non averla considerata, troppo presa dagli intrighi dei protagonisti. Che superficiale che sono :)

      Elimina