Noi restiamo a casa, loro scappano
Prosegue la voglia e la riscoperta di quei piccoli film indie che fanno stare bene, in cui protagonisti particolari decidono di fuggire, di scappare, per inseguire il loro sogno.
Oggi è il turno di Wendy.
Chi è Wendy?
Wendy è una ragazza autistica.
Ha iniziato poco a poco a controllare i suoi modi, i suoi gesti, le sue reazioni.
Non vive più con la sorella, che rimasta sola e in attesa di un figlio non sa come gestirla, ma vive in una comunità dove l'educatrice Scottie si occupa di lei, tra routine giornaliere (ad ogni giorno un colore del maglione diverso) ed esercizi di contatto visivo.
Non ha molti amici, è solitaria.
Ha un lavoro, al Cinnamon Rolls.
E soprattutto è fissata con Star Trek.
Di Star Trek conosce tutto, ogni più piccola informazione, si riconosce in quel comandante Spock che non sa riconoscere le sue emozioni e decide di partecipare a un concorso aperto a tutti per scrivere la sceneggiatura di un episodio.
Perché fugge?
Fugge perché scrupolosa com'è, meticolosa come solo certe persone speciali sanno essere, non è riuscita a spedire in tempo il suo copione.
C'è il weekend di mezzo, e un giorno festivo poi.
Impossibile che la sua busta raggiunga la destinazione.
E allora, lei che non può nemmeno attraversare l'incrocio più affollato della sua città, decide di andare di persona fino a Los Angeles, ai Paramount Studios, e consegnare il suo episodio.
Come fugge?
Aspettando semplicemente l'alba.
Uscendo dalla casa di comunità inseguita solo dal suo cagnolino Pete, prendendo un autobus, affrontando così paure ed ostacoli, imprevisti e problemi.
Aiutanti?
Tristemente, nessuno.
Che nel mondo cinico, veloce, spietato di oggi, nessuno si accorge che Wendy ha delle difficoltà. Viene scaricata dal bus perché si porta appresso Pete, viene derubata, raggirata, dorme su panchine.
A distanza, cercano di aiutarla Scottie e la sorella Audrey, che partono alla sua ricerca, mobilitando polizia e ospedali.
Le tappe:
sono diverse, ma sono tutte fatte di scontri.
Che sia una coppia senza scrupoli, degli infermieri beoni, un'anziana signora che almeno la capisce.
A volte queste tappe sanno di esagerato, di una nuvola nera che sembra accompagnare Wendy, ma rafforzano il tifo che si fa per lei.
Chi c'è:
c'è prima di tutto Dakota Fanning, che non sarà cresciuta bene come la sorella e qui non sempre è credibile. Ma si fa ben volere.
C'è la star delle pellicole indie Toni Collette e c'è una luminosa Alice Eve a rubare qua e là la scena.
Il tocco in più:
lo dà il tanto parlare di Star Trek.
Le metafore, le similitudine con i personaggi della mitica serie.
Anche una non-fan come me resta coinvolta, perché in qualche modo si aiutano i non-fan a capire le linee guida del mondo all'interno dell'Enterprise, che non credevo così affascinante.
Inutile dire che l'episodio scritto da Wendy parla di lei, ed è bellissimo.
Fino a commuovere, con semplicità, anche solo appena si sente parlare il klingon.
Voto: ☕☕☕/5
Ecco, senza esagerare un film onesto, semplice ed efficace, condivido visione e giudizio complessivo ;)
RispondiEliminaEsatto, semplice e che sa che tasti toccare. Per i fan di Star Trek, probabilmente, ha pure qualcosa in più ;)
EliminaSpero che sia apprezzabile anche per i non fan di Star Trek, un po' come Peanut Butter Falcon lo è anche per i non fan del wrestling. :)
RispondiEliminaLo è, anche perché fortunatamente un po' di corso base ce lo fanno per capire chi è Spock o cosa succede nell'Enterprise. Insomma, un film indie che può davvero fare al tuo caso!
Elimina